Tipo Natale#2014

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Giuseppe Lardo che ha donato questa foto ci racconta che sua moglie Rosa Anna Aristolao all’età di sei anni nel 1954 è andata alla colonia marina Dalmine di Riccione come figlia di un dipendente della Dalmine. Il papà della signora Rosa Anna, Gioacchino Aristolao era infatti operaio presso i Reparto Bombole e Calche.

Domenico Samele, genero di Giovanni Suardi, ritratto nella fotografia, non l’ha mai conosciuto, ma ci racconta un episodio della sua vita famigliare. Giovanni, dopo essere diventato nonno di un nipote che porta il suo nome, è diventato bisnonno per due volte.

Adriano Cavalleri, dipendente Tenaris, che ci ha donato questa fotografia, racconta che suo padre, ritratto nella fotografia con alcuni colleghi, ha lavorato nel reparto laminatoio 4 dello stabilimento di Dalmine.

Adriano Cavalleri, dipendente Tenaris, che ci ha donato questa fotografia, racconta che suo padre, ritratto nella fotografia con alcuni colleghi, ha lavorato nel reparto laminatoio 4 dello stabilimento di Dalmine.

Emanuela Suardi, figlia di Giovanni, racconta che, in questa foto, lo zio, Francesco Suardi, ritira dal Sig. Frigeni, ex sindaco di Dalmine, la coppa dedicata a suo padre di una gara di caccia.

Questa fotografia è stata scattata il giorno della Festa dei lavoratori. Per l'occasione l'azienda organizzò la celebrazione della Santa messa nello stabilimento e un porte aperte per permettere ai lavoratori, alle famiglie e alla cittadinanza di visitare gli impianti produttivi.

Questa fotografia è stata scattata il giorno della Festa dei lavoratori. Per l'occasione l'azienda organizzò la celebrazione della Santa messa nello stabilimento e un porte aperte per permettere ai lavoratori, alle famiglie e alla cittadinanza di visitare gli impianti produttivi.

Questa fotografia è stata scattata il giorno della Festa dei lavoratori. Per l'occasione l'azienda organizzò la celebrazione della Santa messa nello stabilimento e un porte aperte per permettere ai lavoratori, alle famiglie e alla cittadinanza di visitare gli impianti produttivi.

Questa fotografia è stata scattata il giorno della Festa dei lavoratori. Per l'occasione l'azienda organizzò la celebrazione della Santa messa nello stabilimento e un porte aperte per permettere ai lavoratori, alle famiglie e alla cittadinanza di visitare gli impianti produttivi.

Questa fotografia è stata scattata il giorno della Festa dei lavoratori. Per l'occasione l'azienda organizzò la celebrazione della Santa messa nello stabilimento e un porte aperte per permettere ai lavoratori, alle famiglie e alla cittadinanza di visitare gli impianti produttivi.

Questa fotografia è stata scattata il giorno della Festa dei lavoratori. Per l'occasione l'azienda organizzò la celebrazione della Santa messa nello stabilimento e un porte aperte per permettere ai lavoratori, alle famiglie e alla cittadinanza di visitare gli impianti produttivi.

Questa fotografia è stata scattata il giorno della Festa dei lavoratori. Per l'occasione l'azienda organizzò la celebrazione della Santa messa nello stabilimento e un porte aperte per permettere ai lavoratori, alle famiglie e alla cittadinanza di visitare gli impianti produttivi.

Questa fotografia è stata scattata il giorno della Festa dei lavoratori. Per l'occasione l'azienda organizzò la celebrazione della Santa messa nello stabilimento e un porte aperte per permettere ai lavoratori, alle famiglie e alla cittadinanza di visitare gli impianti produttivi.

Questa fotografia è stata scattata il giorno della Festa dei lavoratori. Per l'occasione l'azienda organizzò la celebrazione della Santa messa nello stabilimento e un porte aperte per permettere ai lavoratori, alle famiglie e alla cittadinanza di visitare gli impianti produttivi.

Questa fotografia è stata scattata il giorno della Festa dei lavoratori. Per l'occasione l'azienda organizzò la celebrazione della Santa messa nello stabilimento e un porte aperte per permettere ai lavoratori, alle famiglie e alla cittadinanza di visitare gli impianti produttivi.

Mario Fossati, Ex jefe de Carpinteria.

Entre los presentes Paolino Colombo, Maestro de Ajuste y los alumnos: Carlos Sala y Waclawick

Entre los presentes Susana Noemi Anastacio, Secretaria de la Escuela Técnica Enrique Rocca; Marta Elena Genta, Prosecretaria, y los alumnos: Abalos, Luis Demarco, Santillan, Genta, Eira.

Manrico Gianetti racconta che la partita di calcio è stata giocata a Suvereto e ha visto giocare gli amministrativi della Dalmine, ritratti in fotografia, contro i tecnici dell'azienda.

Luciano Glauco Pradella, che si è riconosciuto in questa foto, racconta che stava festeggiando due colleghi capi turno che andavano in pensione.

Giorgio Gabusera che ci ha regalato questa foto racconta che suo nonno Severino lavorava insieme al fratello Giovanni come venditore di fiori davanti alla portineria dello stabilimento di Dalmine. In seguito, nel 1957 entrò a lavorare come dipendente dello stabilimento.

Entre los presentes J. Gonzalez Fioravanti, director de la Escuela Técnica Enrique Rocca

Entre los presentes Tobias Efron y J. Gonzalez Fioravanti, director de la Escuela Técnica Enrique Rocca

Entre los presentes J. Gonzalez Fioravanti, director de la Escuela Técnica Enrique Rocca

Entre los presentes Marcella Rocca, hija de Enrique Rocca y sobrina de Agostino Rocca, fundador de la Escuela Técnica Enrique Rocca.

Entre los presentes J. Gonzalez Fioravanti, director de la Escuela Técnica Enrique Rocca, y Marcella Rocca, hija de Enrique Rocca y sobrina de Agostino Rocca, fundador de la Escuela Técnica Enrique Rocca.

Entre los presentes J. Gonzalez Fioravanti, director de la Escuela Técnica Enrique Rocca

Entre los presentes J. Gonzalez Fioravanti, director de la Escuela Técnica Enrique Rocca

Entre los presentes J. Gonzalez Fioravanti, director de la Escuela Técnica Enrique Rocca

Entre los presentes J. Gonzalez Fioravanti, director de la Escuela Técnica Enrique Rocca

Entre los presentes J. Gonzalez Fioravanti, director de la Escuela Técnica Enrique Rocca

Entre los presentes J. Gonzalez Fioravanti, director de la Escuela Técnica Enrique Rocca

Entre los presentes J. Gonzalez Fioravanti, director de la Escuela Técnica Enrique Rocca

Entre los presentes J. Gonzalez Fioravanti, director de la Escuela Técnica Enrique Rocca

Entre los presentes J. Gonzalez Fioravanti, director de la Escuela Técnica Enrique Rocca

Entre los presentes Tobías Efron y J. Gonzalez Fioravanti, director de la Escuela Técnica Enrique Rocca.

Entre los presentes Tobias Efron y J. Gonzalez Fioravanti, director de la Escuela Técnica Enrique Rocca.

Entre los presentes J. Gonzalez Fioravanti, director de la Escuela Técnica Enrique Rocca

J. Gonzalez Fioravanti era director de la Escuela Técnica Enrique Rocca

Entre los presentes J. Gonzalez Fioravanti, director de la Escuela Técnica Enrique Rocca

Entre los presentes J. Gonzalez Fioravanti, director de la Escuela Técnica Enrique Rocca

Entre los presentes J. Gonzalez Fioravanti, director de la Escuela Técnica Enrique Rocca

Entre los presentes J. Gonzalez Fioravanti, director de la Escuela Técnica Enrique Rocca

Entre los presentes Tobias Efron y Agostino Rocca, fundador de la Escuela Técnica Enrique Rocca.

Entre los presentes Ilario Testa y Agostino Rocca, fundador de la Escuela Técnica Enrique Rocca.

Entre los presentes Ilario Testa, Tobias Efron y Agostino Rocca, fundador de la Escuela Técnica Enrique Rocca.

Entre los presentes Ilario Testa, Tobias Efron y Agostino Rocca, fundador de la Escuela Técnica Enrique Rocca.

Entre los presentes Ilario Testa y Agostino Rocca, fundador de la Escuela Técnica Enrique Rocca.

Entre los presentes Agostino Rocca, fundador de la Escuela Técnica Enrique Rocca

Entre los presentes Jose Chiesa y Jose Eiras.

J. Gonzalez Fioravanti era director de la Escuela Técnica Enrique Rocca.

En la foto: Mario Fossati, ex jefe de Carpintería y los alumnos: Enrique Antonio Majkowski, Rodriguez, Guillermo Nestor Vezza, Kalejman, Omar Bianchi, Alberto Vezza, Luis Villarroel, Miguel Angel Pini, Antonio Perreta, Cabral, Di Maria, Tonelli y Oborski. Al fondo se puede ver la sección carpintería de Siderca y el edificio administrativo de Concordia.i

En la foto: Mingo Chiesa, Omar Bianchi, Jorge Treveset

Entre los presentes Tobias Efron y Agostino Rocca, fundador de la Escuela Técnica Enrique Rocca.

Entre los presentes Agostino Rocca, fundador de la Escuela Técnica Enrique Rocca

Nella fotografia è riratto Pier Luigi Filippi, conosciuto con il soprannome Zizzi.

Nella fotografia sono qui ritratti Stefano Sanna, Assessore alle Finanze, Paolo Benesperi, Assessore all'Urbanistica e Rinaldo Bartaletti, Assessore alla Cultura.

Rolando Tamburini, ritratto in questo fotografia, fu sindaco di Piombino dal 1970 al 1976 e fu rieletto nel 1979.

Tra i partecipanti anche Ettore Debeaumont, conosciuto col soprannome Pino..

Francesco Fedi, ritratti nella fotografia, era conosciuto col soprannome Cecco.

Nel complesso Happy Boys, alla tromba c'era Egisto Grandi, alla batteria, Sergio Goggi, alla chitarra, Scaramelli, alla tastiera Mario Retali.

Valentino Nannini, padre di Milvio che ci ha donato questa foto, andò a Roma per partecipare alla gara ciclistica nella squadra della Magona

Milvio Nannini, che ci ha donato questa foto, racconta che suo padre Valentino e suo fratello Bruno lavoravano per la Magona.

Stefania Pinti, che ci ha donato questa foto, racconta che ai bambini dell'ultimo anno di asilo veniva fatto un regalo. Qui è ritratta insieme a suo cugino Lido Rosa.

Stefania Pinti, che ci ha donato questa foto, racconta che suo padre Ovidio lavorava alla Magona. Come figlia di dipendente dell'azienda passava le vacanze estive in colonia.

Stefania Pinti durante il carnevale fiorito organizzato dalla Magona. Sulla sinistra la reginetta della festa.

In questa fotografia, Stefania Pinti indossa un vestito fatto dalla mamma. Sua madre Miranda Pacini lavorava alla Magona nel reparto sfogliatura della latta.

Stefania Pinti, che ci ha donato questa fotografia, racconta che suo padre Ovidio, che lavorava per la Magona, faceva il guardialinee per la squadra della società.

Roberto Masi, che ci ha donato questa fotografia, è qui ritratto insieme ai suoi amici alla colonia estiva. Suo padre Raffaele lavorava presso le Acciaierie di Piombino come autista.

Roberto Masi, che ci ha donato questa fotografia, è qui ritratto insieme ai suoi amici alla colonia estiva. Suo padre Raffaele lavorava presso le Acciaierie di Piombino come autista.

Francesca Pennati, che ci ha donato questa fotografia, racconta che il suo bisnonno Natale Goatelli è ritratto durante la premiazione dei dipendenti anziani alla Lega Navale.

Francesca Pennati, che ci ha donato questa fotografia, racconta che sua nonna, Mara Goatelli, figlia di Natale, ha frequentato la scuola elementare Cotone.

La figlia di Mario Verdiani, Francesca, che ci ha donato questa fotografia, racconta che in questa immagine suo padre veniva premiato dal direttore per i venti anni di lavoro.

Franco Ghizzani, che ci ha donato questa fotografia, racconta che era leader all'interno della cabina e teneva i contatti con i vari reparti, mentre Venturi Villi, leader fuori dalla cabina, faceva i movimenti e controllava le siviere. Gino Biagioni era elettricista.

Francesca Leonelli, che ci ha donato questa fotografia, racconta che il padre Mario, qui ritratto nel reparto motori elettrici, ha lavorato nello stabilimento dal 1968 al 1984.

Maria Di Gregorio, che ci ha donato questa fotografia, racconta di avere lavorato come programmatrice di laimnazione negli uffici PRO-Programmazione sul finire della sua esperienza lavorativa.

Maria Di Gregorio, che ci ha donato questa fotografia, racconta di avere lavorato nel ruolo di programmatrice di laminazione negli uffici PRO-Programmazione sul finire della sua esperienza lavorativa.

Maria Di Gregorio, che ci ha donato questa fotografia, racconta di essere stata la madrina della cerimonia di inaugurazione dell'altoforno all' ILVA.

Maria Di Gregorio, che ci ha donato questa fotografia, racconta di essere stata la madrina della cerimonia di inaugurazione dell'altoforno all' ILVA.

Lio Bastianini, che ci ha donato questa fotografia, racconta di essersi classificato secondo nella gara di fioretto di questo torneo.

Lio Bastianini, che ci ha donato questa fotografia, racconta di essersi classificato secondo alla gara di fioretto di questo torneo. In questa fotografia Lio Bastianini veniva premiato dal Cav. Tullio Montano, consigliere nazionale FIS.

Lio Bastianini, che ci ha donato questa fotografia, racconta che, in questa immagine al Circolo Magona d'Italia avveniva la premiazione del 40° Circolo scherma FIDES e 45° Circolo Acciaierie Piombino. Lio Bastianini veniva premiato insieme al capitano Fabrizio di Rosa.

Il nipote di Ilio Ghiselli, Gianluca Bartoli, che ci ha donato questa fotografia, racconta che nell'immagine si svolgeva la cena di pensionamento del nonno Ilio. Ilio Ghiselli ha lavorato alla Magona dal 1935 al 1978. Partecipò alla ricostruzione dello stabilimento dopo i bombardamenti della seconda Guerra Mondiale

La moglie di Gagliano Minuti, Flora Veracini, che ci ha donato questa fotografia, racconta che il marito Gagliano era tornitore e aggiustatore alle Acciaierie, poi ricambista e che, nel 1972, ha lasciato lo stabilimento per aprire una ditta propria.

Fabrizio Pennati, che ci ha donato questa fotografia, racconta qual è l'utilizzo dei quattro monitor presenti sul tavolo. I primi tre da sinistra sono utilizzati per la visualizzazione: il primo per il riscaldo della sidiera, il secondo per gli allarmi, il terzo per il convertitore che sta colando. Invece il quarto monitor è relativo ai programmi e da esso si agisce direttamente sulle problematiche.

Fabrizio Pennati, che ci ha donato questa fotografia, racconta che si trova nel pulpito di controllo dal quale gli operatori manovrano i convertitori.

Enrico Canaccini, che ci ha donato questa fotografia, racconta che in questa immagine veniva premiato dall'Ing. Ambrosetti per il torneo seconda Coppa Marini. Il nome del torneo è stato dato in memoria di Marini, presidente del circolo ILVA. Per il torneo ogni reparto era composto da quattro tennisti. Enrico Canaccini ha lavorato al reparto Sav,servizi ausiliari, dell'Acciaieria. Era impiegato presso l'ufficio acquisti.

Enrico Canaccini. che ci ha donato questa fotografia, racconta che Il nome del torneo è stato dato in memoria di Marini, presidente del circolo ILVA. Per il torneo ogni reparto era composto da quattro tennisti. Enrico Canaccini ha lavorato al reporto Sav, servizi ausiliari, dell'Acciaieria. Era impiegato presso l'ufficio acquisti.

Enrico Canaccini, che ci ha donato questa fotografia, racconta che il nome del torneo è stato dato in memoria di Marini, presidente del circolo ILVA. Per il torneo ogni reparto era composto da quattro tennisti. Enrico Canaccini ha lavorato al reporto Sav, servizi ausiliari, dell'Acciaieria. Era impiegato presso l'ufficio acquisti.

Enrico Canaccini, che ci ha donato questa fotografia, racconta che nell'immagine veniva premiato dall'Ing. Ambrosetti per il torneo seconda Coppa Marini al Circolo aziendale. Il nome del torneo è stato dato in memoria di Marini, presidente del circolo ILVA. Per il torneo ogni reparto era composto da quattro tennisti. Enrico Canaccini ha lavorato al reporto Sav,servizi ausiliari, dell'Acciaieria. Era impiegato presso l'ufficio acquisti.

Enrico Canaccini, che ci ha donato questa fotografia, racconta che in questa immagine, veniva premiato dall'Ing. Ambrosetti per il torneo Coppa Marini al Circolo aziendale. Il nome del torneo era stato dato in memoria di Marini, presidente del circolo ILVA. Per il torneo ogni reparto era composto da quattro tennisti. Enrico Canaccini ha lavorato al reporto Sav, servizi ausiliari, dell'Acciaieria. Era impiegato presso l'ufficio acquisti.

Domenico Finno che ci ha donato questa fotografia racconta dell'acciaio chiamato 'effervescente'. Alle spalle di Domenico Finno, qui ritratto, c'è uno stampo, più largo sotto e più piccolo sopra, dove veniva colato l'acciaio liquido chiamato 'effervescente'. Quando l'acciaio rassodava, i lingotti erano pronti e venivano tolti dallo stampo con una gru.

Cristina Cecchi, che ci ha donato questa fotografia, racconta che in questa immagine lei e suo padre Derio stavano ricevendo i regali della Befana per i figli dei dipendenti della Magona. I regali venivano scelti prima del 6 gennaio in una stanza in via Portovecchio. La cerimonia veniva svolta in una stanza al campo sportivo Magona dove oggi c'è la palestra della scherma.

Cristina Cecchi, che ci ha donato questa fotografia, racconta che in questa immagine lei e suo padre Derio stavano ricevendo i regali per i figli dei dipendenti della Magona. I regali venivano scelti prima del 6 gennaio in una stanza in via Portovecchio. La cerimonia veniva svolta in una stanza al campo sportivo Magona dove oggi c'è la palestra della scherma.

Vittore Rossi che ci ha donato questa fotografia, racconta che il padre, Angiolino, contromaestro, in questa immagine stava esaminando la provetta.

Il figlio di Angiolino Rossi, Vittore, che ci ha donato questa fotografia, racconta che i fori che si vedono in alto sullo sfondo sono provocati dalle schegge dei bombardamenti della seconda guerra mondiale. Aurelio Stefanelli era capoforno.

Aldo Fiaschi, che ci ha donato questa fotografia, racconta che il treno laminatoio 320 è detto 'serpentaggio' per la sua caratteristica di laminazione del tondo da 6 a 22 mm.

Eleonora Allan, che ci ha donato questa foto, racconta che in questa immagine il nonno Giuseppe Iacopini viene premiato per i 35 anni di lavoro all'Ilva presso il Circolo delle Acciaierie. Giuseppe Iacopini, nato nel 1906, era maestro di forno.

Eleonora Allan, che ci ha donato questa foto, racconta che suo padre Edwin in questa fotografia stava festeggiando il capodanno insieme ai suoi colleghi del reparto colata continua.

Laura Diani ha riconosciuto in questa fotografia il padre Giovanni, dipendente Dalmine.

Graziano Carnevali, che ci ha donato questa foto, racconta che lo scatto è stato realizzato a conclusione dei lavori dei vari gruppi di miglioramento.

Graziano Carnevali, che ci ha donato questa foto, racconta che lo scatto è stato realizzato a conclusione dei lavori dei vari gruppi di miglioramento.

Questa foto è stata inviata al Presidente Vincenzo Magrì dall'ing. Silvio Gotuzzo il 25 ottobre 1954. Nella lettera Gotuzzo scrive: "Chiarissimo Signor Presidente Ci permettiamo indirizzarLe questa lettera per accompagnarLe una fotografia ricordo del giorno dell'inaugurazione di questo Stabilimento. Teniamo a ringraziarla per averci onorato della Sua presenza nel gruppo, e con la speranza che Ella voglia ricordarci e gradire questo nostro pensiero, Le inviamo i nostri più rispettosi ossequi"

Graziano Carnevali, che ci ha donato questa foto, racconta di essere stato in Romania nello stabilimento di Zalau dal 2004 al 2007, come responsabile dell'avviamento della produzione del primo manicotto Tenaris Blue prodotto in Romania.

Graziano Carnevali, che ci ha donato questa foto, racconta di essere stato in Romania nello stabilimento di Zalau dal 2004 al 2007, come responsabile dell'avviamento della produzione del primo manicotto Tenaris Blue prodotto in Romania.

Graziano Carnevali, che ci ha donato questa foto, racconta di aver avuto diversi incarichi all'estero in qualità di tecnico-commerciale della divisione petrolio OCTG.

Graziano Carnevali, che ci ha donato questa foto, racconta di aver avuto diversi incarichi all'estero in qualità di tecnico-commerciale della divisione petrolio OCTG. In questa foto è insieme ai colleghi durante una gita in un giorno di riposo.

Graziano Carnevali, che ci ha donato questa foto, racconta di essere stato in Romania nello stabilimento di Zalau dal 2004 al 2007, come responsabile dell'avviamento della produzione del primo manicotto Tenaris Blue prodotto in Romania.

Il dott.Severo Ravasio, che ci ha donato questa foto, racconta di aver partecipato alla progettazione di numerosi impianti all'estero, dove venivano applicate le innovative tecnologie sviluppate a Dalmine

Il dott.Severo Ravasio, che ci ha donato questa foto, racconta di aver partecipato alla progettazione di numerosi impianti all'estero, dove venivano applicate le innovative tecnologie sviluppate a Dalmine.

Il dott.Severo Ravasio, che ci ha donato questa foto, racconta di aver partecipato alla progettazione di numerosi impianti all'estero, dove venivano applicate le innovative tecnologie sviluppate a Dalmine

Il dott.Severo Ravasio, che ci ha donato questa foto, racconta di aver partecipato alla progettazione di numerosi impianti all'estero, dove venivano applicate le innovative tecnologie sviluppate a Dalmine

Severo Ravasio, che ci ha donato questa foto, racconta che insieme a lui c'erano Gaggero, Vezzani, Ricci, Massi, Crovatto.

Severio Ravasio, che ci ha donato questa fotografia, racconta che l'ing. Albert Calmes, qui ritratto con la famiglia, è stato un innovatore nella fabbricazione dei tubi di acciaio senza saldatura. Jean Paul, figlio di Albert, è stato sperimentatore per l'avviamento nel 1978 del Nuovo Treno Medio di Dalmine e degli altri innumerevoli impianti analoghi nel mondo.

Graziano Carnevali, che ci ha donato questa foto, racconta che in questa occasione era a bordo della piattaforma a largo di Ravenna per assistere al primo avvitamento del giunto Antares MS.

Graziano Carnevali, che ci ha donato questa foto, racconta di aver avuto diversi incarichi all'estero in qualità di tecnico della divisione petrolio OCTG.

Cavalieri Paolo ci ha donato questa fotografia in cui la madre Anna Maria Alborghetti è insieme alle sue compagne di classe.

Paolo Cavalieri, figlio di Anna Maria Borghetti, racconta che in questa fotografia la madre sta ricevendo un premio.

Nello Fornesi, detto Franco, si è riconosciuto in questa fotografia.

Nello Fornesi, detto Franco, si è riconosciuto in questa fotografia.

Tra i presenti anche Giuseppe Losi che ci ha donato questa fotografia: suo padre Giovanni era un dipendente della Dalmine presso lo Stabilimento di Massa.

Tra i presenti le maestre Rosanna (a destra) e Anna Padroni; in ordine sparso Piero Orazi, Ciuffi, Facuetti, Losi Giuseppe, Angeretti, Pieraccini, Liliana Pezzotta, Iori, Ianni Gisberto. Tra i presenti anche Giuseppe Losi che ci ha donato questa fotografia: suo padre Giovanni era un dipendente della Dalmine presso lo Stabilimento di Massa.

Giuseppe Losi ci ha donato questa fotografia che apparteneva a suo padre Giovanni, dipendente della Dalmine presso lo stabilimento di Massa.

Giuseppe Losi ci ha donato questa fotografia che apparteneva a suo padre Giovanni, dipendente della Dalmine presso lo stabilimento di Massa.

Mora Renato e Luigi, nipoti di Angelo Mora, che hanno donato questa foto, raccontano che intorno al 1956 la prima pompa di benzina del nonno era accanto al deposito cicli di Dalmine. In seguito, fino al 1997 la pompa di benzina era vicino all'edificio dello spaccio.

Emanuela Suardi, che ha donato questa foto, racconta di averla ricevuta dallo zio Ilario Poma, fratello della madre Anna. Ilario Poma è stato dipendente di Dalmine presso il Magazzino tubi, tuttavia egli non è presente in questa fotografia.

Emanuela Suardi, che ha donato questa foto, racconta di averla ricevuta dallo zio Ilario Poma, fratello della madre Anna. Ilario Poma è stato dipendente di Dalmine presso il Magazzino tubi, tuttavia egli non è presente in questa fotografia.

Giovanni Suardi, padre di Emanuela Suardi, che ha donato questa foto, è nato il 13 dicembre 1929 e ha lavorato presso il Reparto meccanica e, successivamente, presso l'ufficio PRO (Gruppo Produzione) dello stabilimento di Dalmine.

Giovanni Suardi, padre di Emanuela Suardi e marito di Anna Poma, ex dipendete della Dalmine, ha lavorato presso il Reparto Meccanica e, successivamente, presso l'ufficio PRO (Gruppo Produzione) dello stabilimento di Dalmine.

Giovanni Suardi, padre di Emanuela Suardi, che ha donato questa foto, è nato il 13 dicembre 1929 e ha lavorato presso il Reparto meccanica e, successivamente, presso l'ufficio PRO (Gruppo Produzione) dello stabilimento di Dalmine.

Antonio Molteni, nato ad Arcene (Bergamo) il 26 agosto 1911, venne assunto alla Dalmine il 13 ottobre 1936, prima come manovale e successivamente come manovale al trasporto addetto ai Piazzali. Nel 1938 assunse il ruolo di collaudatore al Reparto Magazzini. Nel 1955 svolse la mansione di verificatore meccanico, infine, nel 1958 entrò a far parte, in qualità di capo squadra e coordinatore dei lavori, della Categoria Speciale del Collaudo materiali di scarto in entrata. Nel 1957 Antonio Molteni ricevette il premio "Fedeltà aziendale" per i suoi vent'anni trascorsi in azienda. Nel 1958 l'azienda accolse la richiesta, per sé e per la sua famiglia, di un alloggio INA (Casa di proprietà della Società). Nel 1965 Antonio Molteni venne premiato per una sua proposta di sostituzione degli anelli per i giunti dei tubi irrigazione dalla Commissione tecnica per il concorso interno aziendale "Palestra delle idee". Nel 1967 il signor Molteni ricevette il premio di "Fedeltà aziendale" per i suoi trent'anni in azienda.

Mario Bernardi, figlio di Achille Bernardi, che ci ha donato questa foto, racconta che il padre è stato dirigente presso il settore vendite fino al 1950.

Luca Gritti, il nipote di Antonio Molteni, racconta che il nonno lavorava presso l'ufficio controllo e collaudo dei materiali in entrata.

Fermo Cavagna ha lavorato nel reparto controlli non distruttivi di Sabbio Bergamasco fino alla fine degli anni '80.

Il figlio di Francesco Sangalli, Alberto che ha donato questa foto, racconta che il padre è stato assunto nello stabilimento di Dalmine nel 1943 prima presso l’Ufficio del Personale e successivamente al Magazzino Tubi fino al 1957.

In questa fotografia Francesco è ritratto insieme ai colleghi dell’Ufficio del Personale durante la pausa pranzo nella mensa aziendale.

Alberto Sangalli, che ha donato questa foto, ha lavorato nello stabilimento di Dalmine a partire dall’anno 1957. Dapprima fu impiegato all’Ufficio programmazione diventandone successivamente il responsabile. Nel 1989 partecipò al Progetto di gestione dello stabilimento di Wolyski (Russia) fino al 1990 e per i successivi due anni lavorò come consulente.

In questa fotografia è ritratto insieme all'ing. Barbieri e all'ing. Ferrari durante un viaggio di lavoro in Russia.

Alberto Sangalli, che ha donato questa foto, ha lavorato nello stabilimento di Dalmine a partire dall’anno 1957. Dapprima fu impiegato all’Ufficio programmazione diventandone successivamente il responsabile. Nel 1989 partecipò al Progetto di gestione dello stabilimento di Wolyski (Russia) fino al 1990 e per i successivi due anni lavorò come consulente.

In questa fotografia è ritratto insieme ad altri colleghi all'interno dell'ufficio della segreteria presso il Nuovo Treno Medio.

Alberto Sangalli, che ha donato questa foto, ha lavorato nello stabilimento di Dalmine a partire dall’anno 1957. Dapprima fu impiegato all’Ufficio programmazione diventandone successivamente il responsabile. Nel 1989 partecipò al Progetto di gestione dello stabilimento di Wolyski (Russia) fino al 1990 e per i successivi due anni lavorò come consulente.

In questa fotografia è ritratto insieme ad altri colleghi dell'Ufficio Programmazione prima dell’inizio della partita tra scapoli ed ammogliati.

La figlia di Giovanni Boccardo, Lora che ha donato questa foto, racconta che il padre ha lavorato in azienda a partire dal 1943 fino al 1963, prima nello stabilimento di Dalmine e negli ultimi anni della sua carriera presso quello di Torre Annunziata come collaudatore.

La figlia di Giovanni Boccardo, Lora che ha donato questa foto, racconta che il padre ha lavorato in azienda a partire dal 1943 fino al 1963, prima nello stabilimento di Dalmine e negli ultimi anni della sua carriera presso quello di Torre Annunziata come collaudatore.

Silvio Cattaneo, che ha donato questa foto, lavora in azienda nel reparto acciaieria dal 1985.

Il signor Cattaneo racconta che il padre Emilio Renato, ritratto in questa foto, ha lavorato in azienda dagli anni ’50 agli anni ’80. E’ stato un operatore del reparto manutenzione prima nello stabilimento di Dalmine e poi in quello di Costa Volpino.

Silvio Cattaneo, che ha donato questa foto, lavora in azienda nel reparto acciaieria dal 1985.

Il signor Cattaneo racconta che la madre Giuseppina Betelli, ritratta in questa foto, ha lavorato per qualche anno come educatrice presso la colonia elioterapica di Dalmine.

Silvio Cattaneo, che ha donato questa foto, lavora in azienda nel reparto acciaieria dal 1985.

Il signor Cattaneo racconta che la madre Giuseppina Betelli, ritratta in questa foto, ha lavorato per qualche anno come educatrice presso la colonia elioterapica di Dalmine.

Silvio Cattaneo, che ha donato questa foto, lavora in azienda nel reparto acciaieria dal 1985.

Il signor Cattaneo racconta che il padre Emilio Renato, ritratto in questa foto, ha lavorato in azienda dagli anni ’50 agli anni ’80. E’ stato un operatore del reparto manutenzione prima nello stabilimento di Dalmine e poi in quello di Costa Volpino.

Silvio Cattaneo, che ha donato questa foto, lavora in azienda nel reparto acciaieria dal 1985.

Il signor Cattaneo racconta che il padre Emilio Renato, ritratto in questa foto, ha lavorato in azienda dagli anni ’50 agli anni ’80. E’ stato un operatore del reparto manutenzione prima nello stabilimento di Dalmine e poi in quello di Costa Volpino.

Silvio Cattaneo, che ha donato questa foto, lavora in azienda nel reparto acciaieria dal 1985.

Il signor Cattaneo racconta che il padre Emilio Renato, ritratto in questa foto, ha lavorato in azienda dagli anni ’50 agli anni ’80. E’ stato un operatore del reparto manutenzione prima nello stabilimento di Dalmine e poi in quello di Costa Volpino.

Silvio Cattaneo, che ha donato questa foto, lavora in azienda nel reparto acciaieria dal 1985.

Il signor Cattaneo racconta che il padre Emilio Renato, ritratto in questa foto, ha lavorato in azienda dagli anni ’50 agli anni ’80. E’ stato un operatore del reparto manutenzione prima nello stabilimento di Dalmine e poi in quello di Costa Volpino.

Silvio Cattaneo, che ha donato questa foto, lavora in azienda nel reparto acciaieria dal 1985.

Il signor Cattaneo racconta che il padre Emilio Renato, ritratto in questa foto, ha lavorato in azienda dagli anni ’50 agli anni ’80. E’ stato un operatore del reparto manutenzione prima nello stabilimento di Dalmine e poi in quello di Costa Volpino.

Silvio Cattaneo, che ha donato questa foto, lavora in azienda nel reparto acciaieria dal 1985.

Il signor Cattaneo racconta che il padre Emilio Renato, ritratto in questa foto, ha lavorato in azienda dagli anni ’50 agli anni ’80. E’ stato un operatore del reparto manutenzione prima nello stabilimento di Dalmine e poi in quello di Costa Volpino.

Silvio Cattaneo, che ha donato questa foto, lavora in azienda nel reparto acciaieria dal 1985.

Il signor Cattaneo racconta che il padre Emilio Renato, ritratto in questa foto, ha lavorato in azienda dagli anni ’50 agli anni ’80. E’ stato un operatore del reparto manutenzione prima nello stabilimento di Dalmine e poi in quello di Costa Volpino.

Silvio Cattaneo, che ha donato questa foto, lavora in azienda nel reparto acciaieria dal 1985.

Il signor Cattaneo racconta che il padre Emilio Renato, ritratto in questa foto, ha lavorato in azienda dagli anni ’50 agli anni ’80. E’ stato un operatore del reparto manutenzione prima nello stabilimento di Dalmine e poi in quello di Costa Volpino.

Pasquale Farella, che ha donato questa foto, viene assunto dall’azienda il 4 giugno 1962. Ha lavorato per moltissimi anni nello stabilimento di Torre Annunziata.

Pasquale Farella, che ha donato questa foto, viene assunto dall’azienda il 4 giugno 1962. Ha lavorato per moltissimi anni nello stabilimento di Torre Annunziata.

Carlo Cominelli, che ha donato questa foto, ha lavorato per molti anni presso lo stabilimento di Costa Volpino.

Il nipote di Giovanni Battista Pirola, Danilo che ha donato questa foto, racconta che il nonno paterno per molti anni ha lavorato nello stabilimento di Dalmine. Ha iniziato molto giovane alla ProDalmine come fattorino. Dopo l’assunzione in azienda ha lavorato presso la sede di Milano e in seguito presso la portineria del palazzo della direzione della sede di Dalmine.

In questa fotografia il signor Marchesi è ritratto con una foto del 1958 dell'albergo vacanze aziendale di Foppolo quando suo padre Aldo aveva in gestione la struttura alberghiera che aveva una convenzione d'uso con l'azienda.

In questa fotografia Maria Elisa Corti è ritratta con una sua immagine del 1944 quando giovanissima lavorava all'ufficio paghe aziendale.

In this picture Mr. Marchesi is portrayed with a photo of the holiday company hotel of Foppolo when his father Aldo, in 1958, was managing the hotel which had an agreement with the company.

In this photo Maria Elisa Corti is portrayed in an image of 1944 when she was working in the payment office.

En esta fotografía el señor Marchesi es retrato con una foto del 1958 del hotel de vacaciones corporativo de Foppolo, cuando su padre Aldo tenía la gestión de la estructura.

En esta fotografia Maria Elisa Corti es retrata con una imagen suya del 1944 cuando, muy joven, trabajaba a la oficina de pago.

In questa fotografia il signor Arrigoni è ritratto con una sua immagine del 1940 allora allievo della scuola apprendisti dell'azienda.

In this picture Mr. Arrigoni is portrayed with an image of 1940 when he was a student of the school company.

En esta fotografía el señor Arrigoni es retrato con una imagen del 1940 , cuando era un estudiante de la escuela de aprendizaje de la empresa

In this photo Vittorio Bolognini is portrayed with a picture of 1967 while working on a boat on the lagoon of Venice.

En esta fotografía Vittorio Bolognini es retrato con una foto del 1967 mientras trabaja sobre una embarcación en la laguna de Venecia.

In questa fotografia il signor Macetti è ritratto con una sua foto del 1975 mentre lavora con un collega alla manutenzione del laminatoio continuo.

In this picture Mr. Macetti is portrayed with a picture of 1975 while working with a colleague on the maintenance of the continuous rolling mill.

En esta fotografía el señor Macetti es retrato con una foto del 1975 mientras trabaja con un colega a la manutención del laminador continuo.

In questa fotografia Pasquale Bove è ritratto con una immagine del 1997 mentre lavora al terzo turno di reparto in azienda.

In this photo Pasquale Bove is portrayed with a picture of 1997 while working at the third shift of the company department.

En esta fotografía Pasquale Bove es retrato con una imagen del 1977 mientras trabaja al tercero turno de reparto en empresa.

In questa fotografia Andrea è ritratto con una foto del nonno Aldo e della nonna Gina affacciati sul terrazzo dell'albergo vacanze aziendale di Foppolo nel 1958.

In this photo Andrea is portrayed with a picture of Grandpa Aldo and Grandma Gina at the terrace of the holiday company hotel Foppolo in 1958.

En esta fotografía Andrea es retrato con una foto de su abuelo Aldo y abuela Gina que miran por el terrazo del hotel de vacaciones de Foppolo en el 1958.

Pasquale Bove si guarda salire sul camion anticendio proprio come nel 2001 quando insieme a un collega erano tenuti a verificare il perfetto funzionamento di tutti gli strumenti per un eventuale intervento in reparto.

Pasquale Bove look at himself while he’s getting into the fire truck just like in 2001, when together with a colleague were responsible for verifing the proper operation of all instruments for a possible intervention in the department

Pasquale Bove se mira mientras sube en el camión antincendios, propio como en el 2001 cuando con un colega controlaban el funcionamiento de todo el equipamiento en el caso de un intervención en el reparto

Andrea Marchesi con il padre Gianfranco si affacciano dal terrazzo dell'albergo vacanze aziendale, proprio come accadeva ai suoi nonni, Gina e Aldo, nel 1958 quando gestivano la struttura alberghiera di Foppolo, con cui l’azienda aveva una convenzione d’uso.

Andrea Marchesi with his father Gianfranco watching from the terrace of the holiday company hotel, just as his grandparents, Gina and Aldo, did in 1958 when they managed the hotel Foppolo, with which the company had an agreement.

Andrea Marchesi con su padre Gianfranco mientras miran por el terrazo del hotel de vacaciones corporativo, así como hacían su abuelos, Gina y Aldo, cuando en el 1958 gestionaban el hotel de Foppolo, que tenía una convención con la empresa.

Maria Elisa Corti ritorna nell'ufficio paghe alla sua postazione di lavoro, proprio come accadeva da giovanissima nel 1944.

Maria Elisa Corti returns to her desk in the payment department office , just as she did when young in 1944.

Maria Elisa Corti vuelve en el oficina de pago a su escritorio, así como hacía en el 1944.

Benvenuto Arrigoni ritorna a Caravaggio durante una gita fuori porta con un collega, proprio come accadeva nel 1954.

Benvenuto Arrigoni returns to Caravaggio during a trip with a colleague, just as they did in 1954.

Benvenuto Arrigoni vuelve a Caravaggio durante un viaje con un colega, propio como en el 1954.

Vittorio Bolognini ritorna nell'ufficio protezione dalla corrosione accanto alla sua scrivania proprio come quando lavorava lì nel 1965.

Vittorio Bolognini returns in the corrosion protection office near his desk, just like when he worked there in 1965.

Vittorio Bolognini vuelve en la oficina de protección contra la corrosión, cerca de su escritorio, como hacía en el 1965.

Stefano Macetti ritorna sul campo da calcio con i colleghi del reparto manutenzione, proprio come accadeva il 1 maggio del 1967 alla cerimonia di premiazione per i tornei sportivi aziendali al velodromo.

Stefano Macetti returns on the football field with colleagues of the maintenance department, just as they did on May 1 1967 at the awards ceremony for the company sports tournaments at the velodrome.

Stefano Macetti vuelve en el campo de futbol con sus colegas del reparto manutención , así como sucedía el 1 de mayo del 1967 a la ceremonia de premiación para los torneos corporativos al velódromo.

El presidente de la empresa Bruno Pagliai mira al Presidente de México, Miguel Aleman, durante la colocación de la primera piedra de la planta.

The company president Bruno Pagliai observes the President of the Mexican Republic, Miguel Aleman, while laying the foundation stone of the mill.

En esta fotografía se retratan los estudiantes de la Escuela Normal Eduardo Costa acompañadas en una visita en la planta.

In this picture are portrayed the students of the Escuela Normal Eduardo Costa while visiting the facilities.

El Club Dalmine era el equipo de fútbol corporativo.

Club Dalmine was the corporate football team.

Il Club Dalmine era la squadra di calcio aziendale.

In questa fotografia sono ritratte le allieve della Escuela Normal Eduardo Costa accompagnate in visita agli impianti dell'azienda.

Il presidente dell'azienda Bruno Pagliai osserva il Presidente della Repubblica messicana, Miguel Aleman, durante la posa della prima pietra della fabbrica.

In questa fotografia Vittorio Bolognini è ritratto con con una sua foto del 1967 mentre è al lavoro a bordo di un'imbarcazione sulle acque della laguna di Venezia.

Gisberto Ianni, che ha donato questa foto, viene assunto il 21 luglio 1975 presso lo stabilimento di Costa Volpino. Originario di Massa si trasferisce quindi con tutta la famiglia in Lombardia. Dal 1978 la carriera lavorativa lo porta in varie sedi di stabilimento dell’azienda come a Torre Annunziate e a Taranto.

In questa fotografia il signor Ianni è ritratto con i colleghi durante le premiazioni per un evento sportivo aziendale.

Silvio Cattaneo, che ha donato questa foto, lavora in azienda nel reparto acciaieria dal 1985.

Il signor Cattaneo racconta che anche il padre, Emilio Renato, ha lavorato in azienda dagli anni ’50 agli anni ’80. E’ stato un operatore del reparto manutenzione prima nello stabilimento di Dalmine e poi in quello di Costa Volpino. Come tutti i figli dei dipendenti, Silvio, ha avuto l’occasione di frequentare le colonie aziendali. Ricorda felicemente le estati passate in quella marina a Riccione e in quella alpina a Castione della Presolana.

Silvio Cattaneo, che ha donato questa foto, lavora in azienda nel reparto acciaieria dal 1985.

Il signor Cattaneo racconta che anche il padre, Emilio Renato, ha lavorato in azienda dagli anni ’50 agli anni ’80. E’ stato un operatore del reparto manutenzione prima nello stabilimento di Dalmine e poi in quello di Costa Volpino. Come tutti i figli dei dipendenti, Silvio, ha avuto l’occasione di frequentare le colonie aziendali. Ricorda felicemente le estati passate in quella marina a Riccione e in quella alpina a Castione della Presolana.

Silvio Cattaneo, che ha donato questa foto, lavora in azienda nel reparto acciaieria dal 1985.

Il signor Cattaneo racconta che anche il padre, Emilio Renato, ha lavorato in azienda dagli anni ’50 agli anni ’80. E’ stato un operatore del reparto manutenzione prima nello stabilimento di Dalmine e poi in quello di Costa Volpino. Come tutti i figli dei dipendenti, Silvio, ha avuto l’occasione di frequentare le colonie aziendali. Ricorda felicemente le estati passate in quella marina a Riccione e in quella alpina a Castione della Presolana.

Silvio Cattaneo, che ha donato questa foto, lavora in azienda nel reparto acciaieria dal 1985.

Il signor Cattaneo racconta che anche il padre, Emilio Renato, ha lavorato in azienda dagli anni ’50 agli anni ’80. E’ stato un operatore del reparto manutenzione prima nello stabilimento di Dalmine e poi in quello di Costa Volpino. Come tutti i figli dei dipendenti, Silvio, ha avuto l’occasione di frequentare le colonie aziendali. Ricorda felicemente le estati passate in quella marina a Riccione e in quella alpina a Castione della Presolana.

Alberto Vitali, che ha donato questa foto, ha lavorato per molti anni nello stabilimento di Dalmine. Assunto inizialmente come operatore in produzione in seguito, grazie al diploma in ragioneria conseguito frequentando la scuola serale a Bergamo, viene trasferito come impiegato negli uffici amministrativi.

Alberto Vitali, che ha donato questa foto, ha lavorato per molti anni nello stabilimento di Dalmine. Assunto inizialmente come operatore in produzione in seguito, grazie al diploma in ragioneria conseguito frequentando la scuola serale a Bergamo, viene trasferito come impiegato negli uffici amministrativi.

Alberto Vitali, che ha donato questa foto, ha lavorato per molti anni nello stabilimento di Dalmine. Assunto inizialmente come operatore in produzione in seguito, grazie al diploma in ragioneria conseguito frequentando la scuola serale a Bergamo, viene trasferito come impiegato negli uffici amministrativi.

Vito Vardanega che ha donato questa foto, ha lavorato per moltissimi anni in azienda rivestendo ruoli dirigenziali in alcuni stabilimenti del gruppo.

Vito Vardanega che ha donato questa foto, ha lavorato per moltissimi anni in azienda rivestendo ruoli dirigenziali in alcuni stabilimenti del gruppo.

Giacomo Seghezzi, che ha donato questa foto, ha lavorato per 30 anni nello stabilimento di Sabbio Bergamasco.

Giacomo Seghezzi, che ha donato questa foto, ha lavorato per 30 anni nello stabilimento di Sabbio Bergamasco.

Giacomo Seghezzi, che ha donato questa foto, ha lavorato per 30 anni nello stabilimento di Sabbio Bergamasco.

Giacomo Seghezzi, che ha donato questa foto, ha lavorato per 30 anni nello stabilimento di Sabbio Bergamasco.

Giacomo Seghezzi, che ha donato questa foto, ha lavorato per 30 anni nello stabilimento di Sabbio Bergamasco.

I figli di Carlo Rosti, Rosario e Giuseppina che hanno donato questa foto, raccontano che il papà Carlo è stato assunto in azienda il 28 giugno 1937 come aggiustatore nel reparto meccanica.

I figli di Carlo Rosti, Rosario e Giuseppina che hanno donato questa foto, raccontano che il papà Carlo è stato assunto in azienda il 28 giugno 1937 come aggiustatore nel reparto meccanica.

I figli di Carlo Rosti, Rosario e Giuseppina che hanno donato questa foto, raccontano che il papà Carlo è stato assunto in azienda il 28 giugno 1937 come aggiustatore nel reparto meccanica.

I figli di Carlo Rosti, Rosario e Giuseppina che hanno donato questa foto, raccontano che il papà Carlo è stato assunto in azienda il 28 giugno 1937 come aggiustatore nel reparto meccanica.

I figli di Carlo Rosti, Rosario e Giuseppina che hanno donato questa foto, raccontano che il papà Carlo è stato assunto in azienda il 28 giugno 1937 come aggiustatore nel reparto meccanica.

I figli di Carlo Rosti, Rosario e Giuseppina che hanno donato questa foto, raccontano che il papà Carlo è stato assunto in azienda il 28 giugno 1937 come aggiustatore nel reparto meccanica.

I figli di Carlo Rosti, Rosario e Giuseppina che hanno donato questa foto, raccontano che il papà Carlo è stato assunto in azienda il 28 giugno 1937 come aggiustatore nel reparto meccanica.

I figli di Carlo Rosti, Rosario e Giuseppina che hanno donato questa foto, raccontano che il papà Carlo è stato assunto in azienda il 28 giugno 1937 come aggiustatore nel reparto meccanica.

Il nipote di Giovanni Rossi, Riccardo che ha donato questa foto, racconta che il nonno ha lavorato per molti anni nello stabilimento di Dalmine.

Il nipote di Giovanni Rossi, Riccardo che ha donato questa foto, racconta che il nonno ha lavorato per molti anni nello stabilimento di Dalmine.

Il nipote di Giovanni Rossi, Riccardo che ha donato questa foto, racconta che il nonno ha lavorato per molti anni nello stabilimento di Dalmine.

Il nipote di Giovanni Rossi, Riccardo che ha donato questa foto, racconta che il nonno ha lavorato per molti anni nello stabilimento di Dalmine.

Il nipote di Giovanni Rossi, Riccardo che ha donato questa foto, racconta che il nonno ha lavorato per molti anni nello stabilimento di Dalmine.

Il nipote di Giovanni Rossi, Riccardo che ha donato questa foto, racconta che il nonno ha lavorato per molti anni nello stabilimento di Dalmine.

Il nipote di Giovanni Rossi, Riccardo che ha donato questa foto, racconta che il nonno ha lavorato per molti anni nello stabilimento di Dalmine.

Il nipote di Giovanni Rossi, Riccardo che ha donato questa foto, racconta che il nonno ha lavorato per molti anni nello stabilimento di Dalmine.

Il nipote di Giovanni Rossi, Riccardo che ha donato questa foto, racconta che il nonno ha lavorato per molti anni nello stabilimento di Dalmine.

Il nipote di Giovanni Rossi, Riccardo che ha donato questa foto, racconta che il nonno ha lavorato per molti anni nello stabilimento di Dalmine.

Il nipote di Giovanni Rossi, Riccardo che ha donato questa foto, racconta che il nonno ha lavorato per molti anni nello stabilimento di Dalmine.

Il figlio di Giovanni Ratti, Andrea che ha lavorato 25 anni nel reparto acciaieria dello stabilimento di Dalmine e ha donato questa foto, racconta che anche suo padre ha lavorato nello stesso stabilimento presso il magazzino pali.

Albino Previtali, che ha donato questa foto, è stato allievo e istruttore elettrotecnico della Scuola apprendisti e ha lavorato molti anni nello stabilimento di Dalmine.

Albino Previtali, che ha donato questa foto, è stato allievo e istruttore elettrotecnico della Scuola apprendisti e ha lavorato molti anni nello stabilimento di Dalmine.

Albino Previtali, che ha donato questa foto, è stato allievo e istruttore elettrotecnico della Scuola apprendisti e ha lavorato molti anni nello stabilimento di Dalmine.

Albino Previtali, che ha donato questa foto, è stato allievo e istruttore elettrotecnico della Scuola apprendisti e ha lavorato molti anni nello stabilimento di Dalmine.

Albino Previtali, che ha donato questa foto, è stato allievo e istruttore elettrotecnico della Scuola apprendisti e ha lavorato molti anni nello stabilimento di Dalmine.

In questa fotografia i nonni paterni, Sara Spreafico e Giovanni Battista Pirola, sono ritratti insieme ai figli in via Trieste alla "Bagina".

Il nipote di Giovanni Battista Pirola, Danilo che ha donato questa foto, racconta che il nonno paterno per molti anni ha lavorato nello stabilimento di Dalmine. Ha iniziato molto giovane alla ProDalmine come fattorino. Dopo l’assunzione in azienda ha lavorato presso la sede di Milano e in seguito presso la portineria del palazzo della direzione della sede di Dalmine.

Achille Piantoni, che ha donato questa foto, ha lavorato nello stabilimento di Costa Volpino e si è impegnato negli anni anche come sindacalista.

Evaristo Gabriele Paris ha lavorato nello stabilimento di Dalmine come fabbro meccanico di reparto del laminatoio 4 dal 1970 al 1998.

Evaristo Gabriele Paris, che ha donato questa foto, ha lavorato nello stabilimento di Dalmine come fabbro meccanico di reparto del laminatoio 4 dal 1970 al 1998.

Evaristo Gabriele Paris, che ha donato questa foto, ha lavorato nello stabilimento di Dalmine come fabbro meccanico di reparto del laminatoio 4 dal 1970 al 1998.

Evaristo Gabriele Paris, che ha donato questa foto, ha lavorato nello stabilimento di Dalmine come fabbro meccanico di reparto del laminatoio 4 dal 1970 al 1998.

Il nipote di Giovanni Rossi, Riccardo che ha donato questa foto, racconta che il nonno ha lavorato per molti anni nello stabilimento di Dalmine.

Il nipote di Giovanni Rossi, Riccardo che ha donato questa foto, racconta che il nonno ha lavorato per molti anni nello stabilimento di Dalmine.

Angelo Nittoli, he ha scattato e donato questa foto, ha lavorato in azienda per oltre 40 anni. Nell’aprile del 1941 si iscrisse alla Scuola apprendisti per frequentare un corso per disegnatori e nel mese di novembre dello stesso anno venne assunto nell’ufficio tecnico dello stabilimento di Dalmine. Negli anni ’50 si è occupato dei lavori di costruzione dei nuovi stabilimenti di Torre Annunziata e di Costa Volpino. Successivamente, dal 1957 al 2004, è stato capo della sezione edile e responsabile della direzione dei lavori delle imprese esterne nello stabilimento di Costa Volpino.

Angelo Nittoli, che ha donato questa foto, ha lavorato in azienda per oltre 40 anni. Nell’aprile del 1941 si iscrisse alla Scuola apprendisti per frequentare un corso per disegnatori e nel mese di novembre dello stesso anno venne assunto nell’ufficio tecnico dello stabilimento di Dalmine. Negli anni ’50 si è occupato dei lavori di costruzione dei nuovi stabilimenti di Torre Annunziata e di Costa Volpino. Successivamente, dal 1957 al 2004, è stato capo della sezione edile e responsabile della direzione dei lavori delle imprese esterne nello stabilimento di Costa Volpino.

Franco Nappo, che ha donato questa foto, ha lavorato per molti anni presso lo stabilimento di Torre Annunziata.

Stefano Macetti, che ha donato questa foto, ha lavorato nello stabilimento di Dalmine dal 1958 al 1992. I primi sei mesi nel reparto trivellazione e successivamente nel reparto manutenzione. In quest’ultimo reparto per circa un anno e mezzo è stato nel settore meccanico, poi nella manutenzione del laminatoio continuo per tubi piccoli. Nel 1977 è passato nel reparto manutenzione del treno medio e nel 1982 dalla mansione di operaio è stato promosso a quella di impiegato tecnico.

Stefano Macetti, che ha donato questa foto, ha lavorato nello stabilimento di Dalmine dal 1958 al 1992. I primi sei mesi nel reparto trivellazione e successivamente nel reparto manutenzione. In quest’ultimo reparto per circa un anno e mezzo è stato nel settore meccanico, poi nella manutenzione del laminatoio continuo per tubi piccoli. Nel 1977 è passato nel reparto manutenzione del treno medio e nel 1982 dalla mansione di operaio è stato promosso a quella di impiegato tecnico.

Valentino Macario, che ha donato questa foto, ha lavorato per moltissimi anni nello stabilimento di Costa Volpino.

Valentino Macario, che ha donato questa foto, ha lavorato per moltissimi anni nello stabilimento di Costa Volpino.

Valentino Macario, che ha donato questa foto, ha lavorato per moltissimi anni nello stabilimento di Costa Volpino.

Valentino Macario, che ha donato questa foto, ha lavorato per moltissimi anni nello stabilimento di Costa Volpino.

Valentino Macario, che ha donato questa foto, ha lavorato per moltissimi anni nello stabilimento di Costa Volpino.

Valentino Macario, che ha donato questa foto, ha lavorato per moltissimi anni nello stabilimento di Costa Volpino.

Il figlio di Pietro Invernizzi, Luciano che ha donato questa foto, racconta che il padre ha lavorato nello stabilimento di Dalmine per oltre 35 anni. Fu assunto in acciaieria l'8 ottobre del 1945 in seguito alla morte del padre avvenuta durante il bombardamento di Dalmine del 6 luglio del 1944.

Elia Grazioli, che ha donato questa foto, è stato allievo del 7° corso della Scuola apprendisti dell’azienda. In seguito è stato assunto e ha lavorato per oltre trenta anni nello stabilimento di Dalmine.

Elia Grazioli, che ha donato questa foto, è stato allievo del 7° corso della Scuola apprendisti dell’azienda. In seguito è stato assunto e ha lavorato per oltre trenta anni nello stabilimento di Dalmine.

Elia Grazioli, che ha donato questa foto, è stato allievo del 7° corso della Scuola apprendisti dell’azienda. In seguito è stato assunto e ha lavorato per oltre 30 anni nello stabilimento di Dalmine.

Elia Grazioli, che ha donato questa foto, è stato allievo del 7° corso della Scuola apprendisti dell’azienda. In seguito è stato assunto e ha lavorato per oltre 30 anni nello stabilimento di Dalmine.

Elia Grazioli, che ha donato questa foto, è stato allievo del 7° corso della Scuola apprendisti dell’azienda. In seguito è stato assunto e ha lavorato per oltre trenta anni nello stabilimento di Dalmine.

Gianni Giobini, che ha donato questa foto, ha lavorato per molti anni nello stabilimento di Costa Volpino.

Gianni Giobini, che ha donato questa foto, ha lavorato per molti anni nello stabilimento di Costa Volpino.

Flavio Gallarini, che ha donato questa foto, è stato assunto nello stabilimento di Dalmine nell’aprile 1979 come operatore del reparto aggiustaggio della fabbrica tubi medi, proprio nel momento in cui l’azienda si stava avviando un nuovo laminatoio: il nuovo treno medio. Dopo dieci anni cambia reparto e con la mansione di leader si occupa del trattamento termico. Dal 2002 passa al reparto finiture con la mansione di capoturno.

Il figlio di Francesco Fugazza, Fabrizio che ha donato questa foto, racconta che il padre è stato assunto dall’azienda come chimico esperto in metallurgia nel 1940 circa. Ha lavorato sia nel settore ricerca sia nel settore operativo tecnico dell’azienda. Nel 1957 è stato direttore dello stabilimento di Costa Volpino fino ai primi anni Sessanta. Successivamente si è trasferito nella sede di Milano. Fabrizio ricorda che dal 1942 al 1943 con tutta la famiglia ha abitato a Dalmine nelle ville n. 28, 21, 97 del quartiere “Leonardo da Vinci”. In seguito si sono trasferiti a Costa Volpino in una delle case costruite dall’azienda, dove la famiglia risiede tuttora.

Il genero di Gianfranco Pellizzoli, Elia Facheris che ha donato questa foto, racconta che il suocero per molti anni ha lavorato nello stabilimento di Sabbio Bergamasco. E’ stato un membro molto attivo nel Cral aziendale, prima attaverso l’organizzazione di mostre di pittura e scultura e poi nella sezione pesca.

Il genero di Gianfranco Pellizzoli, Elia Facheris che ha donato questa foto, racconta che il suocero per molti anni ha lavorato nello stabilimento di Sabbio Bergamasco. E’ stato un membro molto attivo nel Cral aziendale, prima attaverso l’organizzazione di mostre di pittura e scultura e poi nella sezione pesca.

Il genero di Gianfranco Pellizzoli, Elia Facheris che ha donato questa foto, racconta che il suocero per molti anni ha lavorato nello stabilimento di Sabbio Bergamasco. E’ stato un membro molto attivo nel Cral aziendale, prima attaverso l’organizzazione di mostre di pittura e scultura e poi nella sezione pesca.

Il genero di Gianfranco Pellizzoli, Elia Facheris che ha donato questa foto, racconta che il suocero per molti anni ha lavorato nello stabilimento di Sabbio Bergamasco. E’ stato un membro molto attivo nel Cral aziendale, prima attaverso l’organizzazione di mostre di pittura e scultura e poi nella sezione pesca.

Elia Facheris, che ha donato questa foto, racconta che il padre Giacomo ha lavorato per molti anni come manovale nello stabilimento di Dalmine. Elia e suo fratello, come tutti i figli dei dipendenti dell’azienda hanno avuto la possibilità di frequentare le colonie aziendali.

Elia Facheris, che ha donato questa foto, racconta che il padre Giacomo ha lavorato per molti anni come manovale nello stabilimento di Dalmine. Elia e suo fratello, come tutti i figli dei dipendenti dell’azienda hanno avuto la possibilità di frequentare le colonie aziendali.

Pietro Delli, che ha donato questa foto, è stato assunto in Dalmine nel gennaio del 1949. Ha frequentato la Scuola tecnica aziendale dal 1951 al 1953. Ha lavorato per 40 anni al reparto magazzino generale di Dalmine, Taranto, Torre Annunziata e Piombino nell’organizzazione dei magazzini dei diversi stabilimenti

Graziano Cortesi che ha donato questa fotografia, ha lavorato per 30 anni nello stabilimento di Dalmine, dal 1980 al 2010 è stato sempre addetto al forno nel reparto acciaieria.

Graziano Cortesi che ha donato questa fotografia, ha lavorato per 30 anni nello stabilimento di Dalmine, dal 1980 al 2010 è stato sempre addetto al forno nel reparto acciaieria.

Graziano Cortesi, che donato questa foto, ha lavorato per 30 anni nello stabilimento di Dalmine, dal 1980 al 2010 è stato sempre addetto al forno nel reparto acciaieria.

Graziano Cortesi, che donato questa foto, ha lavorato per 30 anni nello stabilimento di Dalmine, dal 1980 al 2010 è stato sempre addetto al forno nel reparto acciaieria.

Angelo Nittoli, che ha donato questa foto, ha lavorato in azienda per oltre 40 anni. Nell’aprile del 1941 si iscrisse alla Scuola apprendisti per frequentare un corso per disegnatori e nel mese di novembre dello stesso anno venne assunto nell’ufficio tecnico dello stabilimento di Dalmine. Negli anni ’50 si è occupato dei lavori di costruzione dei nuovi stabilimenti di Torre Annunziata e di Costa Volpino. Successivamente, dal 1957 al 2004, è stato capo della sezione edile e responsabile della direzione dei lavori delle imprese esterne nello stabilimento di Costa Volpino.

Angelo Nittoli, che ha donato questa foto, ha lavorato in azienda per oltre 40 anni. Nell’aprile del 1941 si iscrisse alla Scuola apprendisti per frequentare un corso per disegnatori e nel mese di novembre dello stesso anno venne assunto nell’ufficio tecnico dello stabilimento di Dalmine. Negli anni ’50 si è occupato dei lavori di costruzione dei nuovi stabilimenti di Torre Annunziata e di Costa Volpino. Successivamente, dal 1957 al 2004, è stato capo della sezione edile e responsabile della direzione dei lavori delle imprese esterne nello stabilimento di Costa Volpino.

Leandro Carboncini, che ha donato questa foto, ha lavorato per 32 anni in azienda nel settore sicurezza. Assunto nel 1952 nello stabilimento di Massa Carrara, nel 1956 viene trasferito a Dalmine, con una breve parentesi lavorativa anche nella sede centrale di Milano.

Leandro Carboncini, che ha donato questa foto, ha lavorato per 32 anni in azienda nel settore sicurezza. Assunto nel 1952 nello stabilimento di Massa Carrara, nel 1956 viene trasferito a Dalmine, con una breve parentesi lavorativa anche nella sede centrale di Milano.

Leandro Carboncini, che ha donato questa foto, ha lavorato per 32 anni in azienda nel settore sicurezza. Assunto nel 1952 nello stabilimento di Massa Carrara, nel 1956 viene trasferito a Dalmine, con una breve parentesi lavorativa anche nella sede centrale di Milano.

Leandro Carboncini, che ha donato questa foto, ha lavorato per 32 anni in azienda nel settore sicurezza. Assunto nel 1952 nello stabilimento di Massa Carrara, nel 1956 viene trasferito a Dalmine, con una breve parentesi lavorativa anche nella sede centrale di Milano.

Leandro Carboncini, che ha donato questa foto, ha lavorato per 32 anni in azienda nel settore sicurezza. Assunto nel 1952 nello stabilimento di Massa Carrara, nel 1956 viene trasferito a Dalmine, con una breve parentesi lavorativa anche nella sede centrale di Milano.

Leandro Carboncini, che ha donato questa foto, ha lavorato per 32 anni in azienda nel settore sicurezza. Assunto nel 1952 nello stabilimento di Massa Carrara, nel 1956 viene trasferito a Dalmine, con una breve parentesi lavorativa anche nella sede centrale di Milano.

Antonia Brogni, che ha donato questa foto, ha avuto l’occasione di lavorare per un paio di anni alla mensa della colonia marina aziendale di Riccione.

Angelo Barcella, che ha donato questa foto, ha iniziato a lavorare in azienda il 3 novembre 1942 come saldatore carpentiere. Negli anni ’60 viene trasferito al reparto carpenteria dello stabilimento di Sabbio Bergamasco fino al 1979, anno in cui va in pensione.

Benvenuto Arrigoni, che ha donato questa foto, è entrato in azienda nel 1946 frequentando il 10° corso biennale della Scuola apprendisti: è stato allievo, aiuto istruttore e finalmente disegnatore. Dal 1956 ha lavorato presso l’ufficio tecnico occupandosi prima della costruzione degli impianti di Costa Volpino, poi per la sezione forni e impianti ha seguito le sperimentazioni sul forno KollaKowsky e la parte fluidi del grande progetto del nuovo treno medio. E’ andato in pensione nel 1986, ma mai ha abbandonato il suo interesse verso i grandi impianti.

Benvenuto Arrigoni, che ha donato questa foto, è entrato in azienda nel 1946 frequentando il 10° corso biennale della Scuola apprendisti: è stato allievo, aiuto istruttore e finalmente disegnatore. Dal 1956 ha lavorato presso l’ufficio tecnico occupandosi prima della costruzione degli impianti di Costa Volpino, poi per la sezione forni e impianti ha seguito le sperimentazioni sul forno KollaKowsky e la parte fluidi del grande progetto del nuovo treno medio. E’ andato in pensione nel 1986, ma mai ha abbandonato il suo interesse verso i grandi impianti.

Benvenuto Arrigoni, che ha donato questa foto, è entrato in azienda nel 1946 frequentando il 10° corso biennale della Scuola apprendisti: è stato allievo, aiuto istruttore e finalmente disegnatore. Dal 1956 ha lavorato presso l’ufficio tecnico occupandosi prima della costruzione degli impianti di Costa Volpino, poi per la sezione forni e impianti ha seguito le sperimentazioni sul forno KollaKowsky e la parte fluidi del grande progetto del nuovo treno medio. E’ andato in pensione nel 1986, ma mai ha abbandonato il suo interesse verso i grandi impianti.

Benvenuto Arrigoni, che ha donato questa foto, è entrato in azienda nel 1946 frequentando il 10° corso biennale della Scuola apprendisti: è stato allievo, aiuto istruttore e finalmente disegnatore. Dal 1956 ha lavorato presso l’ufficio tecnico occupandosi prima della costruzione degli impianti di Costa Volpino, poi per la sezione forni e impianti ha seguito le sperimentazioni sul forno KollaKowsky e la parte fluidi del grande progetto del nuovo treno medio. E’ andato in pensione nel 1986, ma mai ha abbandonato il suo interesse verso i grandi impianti.

Benvenuto Arrigoni, che ha donato questa foto, è entrato in azienda nel 1946 frequentando il 10° corso biennale della Scuola apprendisti: è stato allievo, aiuto istruttore e finalmente disegnatore. Dal 1956 ha lavorato presso l’ufficio tecnico occupandosi prima della costruzione degli impianti di Costa Volpino, poi per la sezione forni e impianti ha seguito le sperimentazioni sul forno KollaKowsky e la parte fluidi del grande progetto del nuovo treno medio. E’ andato in pensione nel 1986, ma mai ha abbandonato il suo interesse verso i grandi impianti.

Benvenuto Arrigoni, che ha donato questa foto, è entrato in azienda nel 1946 frequentando il 10° corso biennale della Scuola apprendisti: è stato allievo, aiuto istruttore e finalmente disegnatore. Dal 1956 ha lavorato presso l’ufficio tecnico occupandosi prima della costruzione degli impianti di Costa Volpino, poi per la sezione forni e impianti ha seguito le sperimentazioni sul forno KollaKowsky e la parte fluidi del grande progetto del nuovo treno medio. E’ andato in pensione nel 1986, ma mai ha abbandonato il suo interesse verso i grandi impianti.

Il nipote di Angelo Brugali, Romano Ridolfi ha riconosciuto in questa fotografia suo nonno materno che lavorava nel reparto bombole. Romano Ridolfi ha lavorato in azienda dal 1979 con la qualifica di attrezzista esperto in cosmetica del tubo.

Vittorio Bolognini, che ha scattato e donato questa foto, ha lavorato nello stabilimento di Dalmine presso l’Ufficio protezione dalla corrosione dal 1958 al 1990. Ha svolto attività di progettazione e costruzione di impianti di protezione catodica e di assistenza a tecnici e progettisti di detti impianti, attraverso incontri, convegni e pubblicazioni tecniche.

Vittorio Bolognini, che ha scattato e donato questa foto, ha lavorato nello stabilimento di Dalmine presso l’ufficio protezione dalla corrosione dal 1958 al 1990. Ha svolto attività di progettazione e costruzione di impianti di protezione catodica e di assistenza a tecnici e progettisti di detti impianti, attraverso incontri, convegni e pubblicazioni tecniche.

Vittorio Bolognini, che ha donato questa foto, ha lavorato nello stabilimento di Dalmine presso l’ufficio protezione dalla corrosione dal 1958 al 1990. Ha svolto attività di progettazione e costruzione di impianti di protezione catodica e di assistenza a tecnici e progettisti di detti impianti, attraverso incontri, convegni e pubblicazioni tecniche.

Vittorio Bolognini, che ha donato questa foto, ha lavorato nello stabilimento di Dalmine presso l’ufficio protezione dalla corrosione dal 1958 al 1990. Ha svolto attività di progettazione e costruzione di impianti di protezione catodica e di assistenza a tecnici e progettisti di detti impianti, attraverso incontri, convegni e pubblicazioni tecniche.

Vittorio Bolognini, che ha donato questa foto, ha lavorato nello stabilimento di Dalmine presso l’ufficio protezione dalla corrosione dal 1958 al 1990. Ha svolto attività di progettazione e costruzione di impianti di protezione catodica e di assistenza a tecnici e progettisti di detti impianti, attraverso incontri, convegni e pubblicazioni tecniche.

Vittorio Bolognini, che ha donato questa foto, ha lavorato nello stabilimento di Dalmine presso l’ufficio protezione dalla corrosione dal 1958 al 1990. Ha svolto attività di progettazione e costruzione di impianti di protezione catodica e di assistenza a tecnici e progettisti di detti impianti, attraverso incontri, convegni e pubblicazioni tecniche.

Vittorio Bolognini, che ha donato questa foto, ha lavorato nello stabilimento di Dalmine presso l’ufficio protezione dalla corrosione dal 1958 al 1990. Ha svolto attività di progettazione e costruzione di impianti di protezione catodica e di assistenza a tecnici e progettisti di detti impianti, attraverso incontri, convegni e pubblicazioni tecniche.

Vittorio Bolognini, che ha scattato e donato questa foto, ha lavorato nello stabilimento di Dalmine presso l’ufficio protezione dalla corrosione dal 1958 al 1990. Ha svolto attività di progettazione e costruzione di impianti di protezione catodica e di assistenza a tecnici e progettisti di detti impianti, attraverso incontri, convegni e pubblicazioni tecniche.

Vittorio Bolognini, che ha scattato e donato questa foto, ha lavorato nello stabilimento di Dalmine presso l’ufficio protezione dalla corrosione dal 1958 al 1990. Ha svolto attività di progettazione e costruzione di impianti di protezione catodica e di assistenza a tecnici e progettisti di detti impianti, attraverso incontri, convegni e pubblicazioni tecniche.

Vittorio Bolognini, che ha scattato e donato questa foto, ha lavorato nello stabilimento di Dalmine presso l’ufficio protezione dalla corrosione dal 1958 al 1990. Ha svolto attività di progettazione e costruzione di impianti di protezione catodica e di assistenza a tecnici e progettisti di detti impianti, attraverso incontri, convegni e pubblicazioni tecniche.

Vittorio Bolognini, che ha scattato e donato questa foto, ha lavorato nello stabilimento di Dalmine presso l’ufficio protezione dalla corrosione dal 1958 al 1990. Ha svolto attività di progettazione e costruzione di impianti di protezione catodica e di assistenza a tecnici e progettisti di detti impianti, attraverso incontri, convegni e pubblicazioni tecniche.

Vittorio Bolognini, che ha scattato e donato questa foto, ha lavorato nello stabilimento di Dalmine presso l’ufficio protezione dalla corrosione dal 1958 al 1990. Ha svolto attività di progettazione e costruzione di impianti di protezione catodica e di assistenza a tecnici e progettisti di detti impianti, attraverso incontri, convegni e pubblicazioni tecniche.

Vittorio Bolognini, che ha scattato e donato questa foto, ha lavorato nello stabilimento di Dalmine presso l’ufficio protezione dalla corrosione dal 1958 al 1990. Ha svolto attività di progettazione e costruzione di impianti di protezione catodica e di assistenza a tecnici e progettisti di detti impianti, attraverso incontri, convegni e pubblicazioni tecniche.

Vittorio Bolognini, che ha donato questa foto, ha lavorato nello stabilimento di Dalmine presso l’ufficio protezione dalla corrosione dal 1958 al 1990. Ha svolto attività di progettazione e costruzione di impianti di protezione catodica e di assistenza a tecnici e progettisti di detti impianti, attraverso incontri, convegni e pubblicazioni tecniche.

Vittorio Bolognini, che ha donato questa foto, ha lavorato nello stabilimento di Dalmine presso l’ufficio protezione dalla corrosione dal 1958 al 1990. Ha svolto attività di progettazione e costruzione di impianti di protezione catodica e di assistenza a tecnici e progettisti di detti impianti, attraverso incontri, convegni e pubblicazioni tecniche.

Vittorio Bolognini, che ha scattato e donato questa foto, ha lavorato nello stabilimento di Dalmine presso l’ufficio protezione dalla corrosione dal 1958 al 1990. Ha svolto attività di progettazione e costruzione di impianti di protezione catodica e di assistenza a tecnici e progettisti di detti impianti, attraverso incontri, convegni e pubblicazioni tecniche.

Vittorio Bolognini, che ha scattato e donato questa foto, ha lavorato nello stabilimento di Dalmine presso l’ufficio protezione dalla corrosione dal 1958 al 1990. Ha svolto attività di progettazione e costruzione di impianti di protezione catodica e di assistenza a tecnici e progettisti di detti impianti, attraverso incontri, convegni e pubblicazioni tecniche.

Benvenuto Arrigoni, che ha scattato e donato questa foto, è entrato in azienda nel 1946 frequentando il 10° corso biennale della Scuola apprendisti: è stato allievo, aiuto istruttore e finalmente disegnatore. Dal 1956 ha lavorato presso l’ufficio tecnico occupandosi prima della costruzione degli impianti di Costa Volpino, poi per la sezione forni e impianti ha seguito le sperimentazioni sul forno KollaKowsky e la parte fluidi del grande progetto del nuovo treno medio. E’ andato in pensione nel 1986, ma mai ha abbandonato il suo interesse verso i grandi impianti.

Armido Cologni, che ha donato questa foto, ha lavorato al Centro tubi in resine sia nello stabilimento in centro a Dalmine, sia in quello nuovo di Levate attivo dal 1978.

Armido Cologni, che ha donato questa foto, ha lavorato al Centro tubi in resine sia nello stabilimento in centro a Dalmine, sia in quello nuovo di Levate attivo dal 1978.

Armido Cologni, che ha donato questa foto, ha lavorato al Centro tubi in resine sia nello stabilimento in centro a Dalmine, sia in quello nuovo di Levate attivo dal 1978.

Armido Cologni, che ha donato questa foto, ha lavorato al Centro tubi in resine sia nello stabilimento in centro a Dalmine, sia in quello nuovo di Levate attivo dal 1978.

Armido Cologni, che ha donato questa foto, ha lavorato al Centro tubi in resine sia nello stabilimento in centro a Dalmine, sia in quello nuovo di Levate attivo dal 1978.

Armido Cologni, che ha donato questa foto, ha lavorato al Centro tubi in resine sia nello stabilimento in centro a Dalmine, sia in quello nuovo di Levate attivo dal 1978.

Armido Cologni, che ha donato questa foto, ha lavorato al Centro tubi in resine sia nello stabilimento in centro a Dalmine, sia in quello nuovo di Levate attivo dal 1978.

Armido Cologni, che ha donato questa foto, ha lavorato al Centro tubi in resine sia nello stabilimento in centro a Dalmine, sia in quello nuovo di Levate attivo dal 1978.

Armido Cologni, che ha donato questa foto, ha lavorato al Centro tubi in resine sia nello stabilimento in centro a Dalmine, sia in quello nuovo di Levate attivo dal 1978.

Il figlio di Antonietta Faiella, Giovanni Gambardella che ha donato questa foto, racconta che la mamma ha insegnato geografia, italiano e matematica presso la Scuola tecnica aziendale dalla fine degli anni ’50 ai primi anni ’60. Ricorda che insegnava anche presso le scuole elementari di Dalmine.

Il figlio di Antonietta Faiella, Giovanni Gambardella che ha donato questa foto, racconta che la mamma ha insegnato geografia, italiano e matematica presso la Scuola tecnica aziendale dalla fine degli anni '50 ai primi anni '60. Ricorda che insegnava anche presso le scuole elementari di Dalmine.

Il nipote di Felice Beltramelli, Danilo Pirola che ha donato questa foto, racconta che il nonno materno è stato assunto nello stabilimento di Dalmine nel 1939 come manovale nel reparto manutenzione.

Il nipote di Felice Beltramelli, Danilo Pirola che ha donato questa foto, racconta il nonno materno è stato assunto nello stabilimento di Dalmine nel 1939 come manovale nel reparto manutenzione.

Giancarlo Bonetti, che ha donato questa foto, lavora nello stabilimento di Dalmine. E’ stato assunto nel 1980 presso la direzione tecnica per la classificazione dei disegni e il catasto degli impianti. In seguito ha lavorato come analista al catasto impianti e oggi dopo trent’anni lavora come analista presso il magazzino generale.

Giuseppe Lardo, che ha donato questa foto, ha iniziato a lavorare nello stabilimento di Dalmine nel 1966 per conto di una ditta esterna. La mansione di manutentore generico gli permette di conoscere tutti i reparti operativi della fabbrica. In questi stessi anni frequenta un corso d’istruzione tecnica a Bergamo e consegue l’attestato di specializzazione in chimica. Nel 1970 viene assunto così dall’azienda come manutentore nel reparto elettrico. Nel 1976 viene trasferito in laboratorio per l’analisi dei campioni dell’acciaieria e alla fine degli anni ‘80 lavora al laboratorio centrale come tecnico delle analisi gassose fino al 1994, anno in cui va in pensione.

Angelo Barcella, che ha donato questa foto, ha iniziato a lavorare in azienda il 3 novembre 1942 come saldatore carpentiere. Negli anni ’60 viene trasferito al reparto carpenteria dello stabilimento di Sabbio Bergamasco fino al 1979, anno in cui va in pensione.

Angelo Nittoli, che ha donato questa foto, ha lavorato in azienda per oltre 40 anni. Nell’aprile del 1941 si iscrisse alla Scuola apprendisti per frequentare un corso per disegnatori e nel mese di novembre dello stesso anno venne assunto nell’ufficio tecnico dello stabilimento di Dalmine. Negli anni ’50 si è occupato dei lavori di costruzione dei nuovi stabilimenti di Torre Annunziata e di Costa Volpino. Successivamente, dal 1957 al 2004, è stato capo della sezione edile e responsabile della direzione dei lavori delle imprese esterne nello stabilimento di Costa Volpino.

Il figlio di Antonietta Faiella, Giovanni Gambardella che ha donato questa foto, racconta che la mamma ha insegnato geografia, italiano e matematica presso la Scuola tecnica aziendale dalla fine degli anni ’50 ai primi anni ’60. Ricorda che insegnava anche presso le scuole elementari di Dalmine.

Il figlio di Ausilio Macetti, Stefano che ha donato questa foto, racconta che suo padre è stato assunto nello stabilimento di Dalmine nel 1935. Fino al 1944 ha lavorato nel reparto trivellazione, in seguito nel reparto di manutenzione meccanica fino al 1972.

Sergio Masseroli, che ha donato questa foto, è il nipote di Pietro Amboni che per molti anni ha lavorato negli impianti dello stabilimento di Dalmine.

La nuora di Antonio Arnoldi, Maria Rossoni che ha donato questa foto, racconta che il suocero ha lavorato per 40 anni nell’acciaieria dello stabilimento di Dalmine.

Il figlio di Pietro Invernizzi, Luciano che ha donato questa foto, racconta che il padre ha lavorato nello stabilimento di Dalmine per oltre 35 anni. Viene assunto in acciaieria l'8 ottobre del 1945 in seguito alla morte del padre avvenuta durante il bombardamento di Dalmine del 6 luglio del 1944.

Roberto Caccia, che ha donato questa foto, ha lavorato per molti anni in azienda nella sede di Dalmine. Dal 1969 al 1981 nel settore tubi in resina, dal 1981 al 1986 nel reparto manutenzione del treno medio e dal 1986 fino alla pensione presso il laboratorio di analisi chimiche dello stabilimento.

I figli di Guido Castelli, Nives e Giovanni che hanno donato questa foto, raccontano che il papà ha lavorato per molti anni al laboratorio centrale dello stabilimento di Dalmine.

Pasquale Bove, che ha donato questa foto, ha lavorato per oltre 20 anni nello stabilimento di Dalmine. Dal 1980 al 1998 alla manutenzione del reparto tornitura e alesatura aste, dal 1998 al 2002 nel reparto di produzione e distribuzione di energia.

Giovanni Solivani, che ha donato questa foto, ha iniziato a lavorare in azienda a 14 anni, prima come fattorino e in seguito come impiegato. Ha lavorato nella sede centrale di Milano e in quella di Dalmine.

Giovanni Solivani, che ha donato questa foto, ha iniziato a lavorare in azienda a 14 anni, prima come fattorino e in seguito come impiegato. Ha lavorato nella sede centrale di Milano e in quella di Dalmine.

Giovanni Solivani, che ha donato questa foto, ha iniziato a lavorare in azienda a 14 anni, prima come fattorino e in seguito come impiegato. Ha lavorato nella sede centrale di Milano e in quella di Dalmine.

Il signor Previtali ricorda che la costruzione del laboratorio elettrotecnico della scuola è iniziata nell’aprile del 1946. Furono utilizzati per la sua realizzazione numerosi pezzi di recupero del parco rottami e dell’acciaieria elettrica. Anche gli stessi mobili della scuola furono realizzati con pezzi riciclati di tubo Dalmine.

Il signor Previtali ricorda che la costruzione del laboratorio elettrotecnico della scuola è iniziata nell’aprile del 1946. Furono utilizzati per la sua realizzazione numerosi pezzi di recupero del parco rottami e dell’acciaieria elettrica. Anche gli stessi mobili della scuola furono realizzati con pezzi riciclati di tubo Dalmine.

Il signor Previtali ricorda che la costruzione del laboratorio elettrotecnico della scuola è iniziata nell’aprile del 1946. Furono utilizzati per la sua realizzazione numerosi pezzi di recupero del parco rottami e dell’acciaieria elettrica. Anche gli stessi mobili della scuola furono realizzati con pezzi riciclati di tubo Dalmine.

Amilcare Nervi, che ha donato questa foto, ha lavorato per 33 anni come addetto ai forni nei reparti di produzione dello stabilimento di Dalmine.

Flavio Gallarini, che ha donato questa foto, è stato assunto nello stabilimento di Dalmine nell’aprile 1979 come operatore del reparto aggiustaggio della fabbrica tubi medi, proprio nel momento in cui l’azienda si stava avviando un nuovo laminatoio: il nuovo treno medio. Dopo dieci anni cambia reparto e con la mansione di leader si occupa del trattamento termico. Dal 2002 passa al reparto finiture con la mansione di capoturno

Settimana sciistica organizzata dal Cral Dalmine dal 12 al 19 febbraio 1956.

Settimana sciistica organizzata dal Cral Dalmine dal 12 al 19 febbraio 1956.

Giorgio Lania, che ha donato questa foto, ha lavorato per moltissimi anni in azienda rivestendo ruoli dirigenziali in alcuni stabilimenti del gruppo.

La moglie di Angelo Arnoldi, Maria Rossoni che ha donato questa foto, racconta che suo marito ha lavorato moltissimi anni nello stabilimento di Dalmine rivestendo anche ruoli dirigenziali nei reparti di produzione.

Danilo Scola, che ha donato questa foto, ha lavorato nello stabilimento di Dalmine per moltissimi anni.

Danilo Scola, che ha donato questa foto, ha lavorato nello stabilimento di Dalmine per moltissimi anni.

Maria Rosa Maffi, che ha donato questa foto, racconta che suo padre Luigi ha lavorato per un breve periodo nello stabilimento di Dalmine. Lei come tutti i figli dei dipendenti aveva diritto di partecipare alle colonie estive aziendali.

Giuseppe Mora, che ha donato questa foto, racconta che il padre Mario ha lavorato nello stabilimento di Dalmine come gruista al magazzino tubi dal 1949 al 1989. Giuseppe Mora, come tutti i figli dei dipendenti, ha avuto la possibilità di frequentare per le vacanze estive le colonie aziendali, in particolare ricorda le estati a Castione della Presolana.

Vittorio Bolognini, che ha donato questa foto, ha lavorato nello stabilimento di Dalmine presso l’ufficio protezione dalla corrosione dal 1958 al 1990. Ha svolto attività di progettazione e costruzione di impianti di protezione catodica e di assistenza a tecnici e progettisti di detti impianti, attraverso incontri, convegni e pubblicazioni tecniche.

Gisberto Ianni, che ha donato questa foto, viene assunto il 21 luglio 1975 presso lo stabilimento di Costa Volpino. Originario di Massa si trasferisce quindi con tutta la famiglia in Lombardia. Dal 1978 la carriera lavorativa lo porta in varie sedi di stabilimento dell’azienda come a Torre Annunziate e a Taranto.

Angelo Barcella che ha donato questa foto, ha iniziato a lavorare in azienda il 3 novembre 1942 come saldatore carpentiere. Negli anni ’60 viene trasferito al reparto carpenteria dello stabilimento di Sabbio Bergamasco fino al 1979, anno in cui va in pensione.

La figlia di Giovanni Bonanni, Daniela che ha donato questa foto, racconta che il padre ha lavorato in azienda a partire dal 18 marzo 1941 fino al 1971. Durante la sua carriera ha rivestito numerosi ruoli dirigenziali, in particolare, nella direzione tecnica degli impianti.

Giovanni Solivani, che ha donato questa foto, ha iniziato a lavorare in azienda a 14 anni, prima come fattorino e in seguito come impiegato. Ha lavorato nella sede centrale di Milano e in quella di Dalmine.

Giovanni Solivani, che ha donato questa foto, ha iniziato a lavorare in azienda a 14 anni, prima come fattorino e in seguito come impiegato. Ha lavorato nella sede centrale di Milano e in quella di Dalmine.

Gisberto Ianni, che ha donato questa foto, viene assunto il 21 luglio 1975 presso lo stabilimento di Costa Volpino. Originario di Massa si trasferisce quindi con tutta la famiglia in Lombardia. Dal 1978 la carriera lavorativa lo porta in varie sedi di stabilimento dell’azienda come a Torre Annunziate e a Taranto.

Gisberto Ianni, che ha donato questa foto, viene assunto il 21 luglio 1975 presso lo stabilimento di Costa Volpino. Originario di Massa si trasferisce quindi con tutta la famiglia in Lombardia. Dal 1978 la carriera lavorativa lo porta in varie sedi di stabilimento dell’azienda come a Torre Annunziate e a Taranto.

Gisberto Ianni, che ha donato questa foto, viene assunto il 21 luglio 1975 presso lo stabilimento di Costa Volpino. Originario di Massa si trasferisce quindi con tutta la famiglia in Lombardia. Dal 1978 la carriera lavorativa lo porta in varie sedi di stabilimento dell’azienda come a Torre Annunziate e a Taranto.

Gisberto Ianni, che ha donato questa foto, viene assunto il 21 luglio 1975 presso lo stabilimento di Costa Volpino. Originario di Massa si trasferisce quindi con tutta la famiglia in Lombardia. Dal 1978 la carriera lavorativa lo porta in varie sedi di stabilimento dell’azienda come a Torre Annunziate e a Taranto.

Gisberto Ianni, che ha donato questa foto, viene assunto il 21 luglio 1975 presso lo stabilimento di Costa Volpino. Originario di Massa si trasferisce quindi con tutta la famiglia in Lombardia. Dal 1978 la carriera lavorativa lo porta in varie sedi di stabilimento dell’azienda come a Torre Annunziate e a Taranto.

Gisberto Ianni, che ha donato questa foto, viene assunto il 21 luglio 1975 presso lo stabilimento di Costa Volpino. Originario di Massa si trasferisce quindi con tutta la famiglia in Lombardia. Dal 1978 la carriera lavorativa lo porta in varie sedi di stabilimento dell’azienda come a Torre Annunziate e a Taranto

Graziano Cortesi, che ha donato questa foto, ha lavorato per 30 anni nello stabilimento di Dalmine, dal 1980 al 2010 è stato sempre addetto al forno nel reparto acciaieria.

La moglie di Roberto Ghidotti, Ida Sole che ha donato questa foto, racconta che il marito ha lavorato per 37 anni nello stabilimento di Dalmine, a partire dal 1955.

Natale Piattica, che ha donato questa foto, racconta che suo padre Carlo ha lavorato molti anni nello stabilimento di Dalmine.

Le figlie di Pietro Salvetti, che hanno donato questa foto, raccontano che il padre Pietro ha prestato servizio per molti anni nel corpo dei pompieri dello stabilimento di Dalmine.

Le figlie di Pietro Salvetti, che hanno donato questa foto, raccontano che il padre Pietro ha prestato servizio per molti anni nel corpo dei pompieri dello stabilimento di Dalmine.

Leandro Carboncini, che ha donato questa foto, ha lavorato per 32 anni in azienda nel settore sicurezza. Assunto nel 1952 nello stabilimento di Massa Carrara, nel 1956 viene trasferito a Dalmine, con una breve parentesi lavorativa anche nella sede centrale di Milano.

Lidio Pietra, che ha donato questa foto, racconta che il padre Giuseppe ha lavorato nello stabilimento di Dalmine come tornitore fino al 1973.

Maria Pagani che ha donato questa foto, racconta che i suoi genitori hanno lavorato per l’azienda nella sede di Dalmine. Lei come tutti i figli dei dipendenti aveva diritto di partecipare alle colonie estive aziendali.

La moglie di Angelo Arnoldi, Maria Rossoni che ha donato questa foto, racconta che suo marito ha lavorato moltissimi anni nello stabilimento di Dalmine rivestendo anche ruoli dirigenziali nei reparti di produzione.

La moglie di Angelo Arnoldi, Maria Rossoni che ha donato questa foto, racconta che suo marito ha lavorato moltissimi anni nello stabilimento di Dalmine rivestendo anche ruoli dirigenziali nei reparti di produzione.

La moglie di Angelo Arnoldi, Maria Rossoni che ha donato questa foto, racconta che suo marito ha lavorato moltissimi anni nello stabilimento di Dalmine rivestendo anche ruoli dirigenziali nei reparti di produzione.

Pasquale Bove, che ha donato questa foto, ha lavorato per oltre 20 anni nello stabilimento di Dalmine. Dal 1980 al 1998 alla manutenzione del reparto tornitura e alesatura aste, dal 1998 al 2002 nel reparto di produzione e distribuzione di energia.

Vittorio Bolognini, che ha donato questa foto, ha lavorato nello stabilimento di Dalmine presso l’ufficio protezione dalla corrosione dal 1958 al 1990. Ha svolto attività di progettazione e costruzione di impianti di protezione catodica e di assistenza a tecnici e progettisti di detti impianti, attraverso incontri, convegni e pubblicazioni tecniche.

Sergio Masseroli, che ha donato questa foto, è il nipote di Pietro Amboni che per molti anni ha lavorato negli impianti dello stabilimento di Dalmine.

Silvana Picenni, che ha donato questa foto, racconta che il padre Santo ha lavorato nello stabilimento di Dalmine in acciaieria dalla seconda metà degli anni ’40 fino al 1980.

Valentino Macario, che ha donato questa foto, ha lavorato per moltissimi anni nello stabilimento di Costa Volpino.

Valentino Macario, che ha donato questa foto, ha lavorato per moltissimi anni nello stabilimento di Costa Volpino.

Vito Vardanega che ha donato questa foto, ha lavorato per moltissimi anni in azienda rivestendo ruoli dirigenziali in alcuni stabilimenti del gruppo.

Vito Vardanega che ha donato questa foto, ha lavorato per moltissimi anni in azienda rivestendo ruoli dirigenziali in alcuni stabilimenti del gruppo.

Vito Vardanega che ha donato questa foto, ha lavorato per moltissimi anni in azienda rivestendo ruoli dirigenziali in alcuni stabilimenti del gruppo.

Vito Vardanega che ha donato questa foto, ha lavorato per moltissimi anni in azienda rivestendo ruoli dirigenziali in alcuni stabilimenti del gruppo.

Vito Vardanega che ha donato questa foto, ha lavorato per moltissimi anni in azienda rivestendo ruoli dirigenziali in alcuni stabilimenti del gruppo.

Aldo Marchesi è stato direttore della mensa aziendale di Dalmine e successivamente proprietario dell’albergo di Foppolo, con cui l’azienda aveva una convenzione d’uso. I dipendenti potevano usufruire di prezzi agevolati per godersi le proprie vacanze in montagna.

Il figlio di Aldo Marchesi, Gianfranco che ha donato questa foto, racconta che ha passato momenti indimenticabili a Foppolo. Ricorda i periodi trascorsi lì da bambino, a quell’epoca era una località turistica di prestigio, arrivavano in villegiatura ospiti illustri, proprio come fosse Cortina d’Ampezzo.

Aldo Marchesi è stato direttore della mensa aziendale di Dalmine e successivamente proprietario dell’albergo di Foppolo, con cui l’azienda aveva una convenzione d’uso. I dipendenti potevano usufruire di prezzi agevolati per godersi le proprie vacanze in montagna.

Il figlio di Aldo Marchesi, Gianfranco che ha donato questa foto, racconta che ha passato momenti indimenticabili a Foppolo. Ricorda i periodi trascorsi lì da bambino, a quell’epoca era una località turistica di prestigio, arrivavano in villegiatura ospiti illustri, proprio come fosse Cortina d’Ampezzo.

Angelo Nittoli, che ha scattato e donato questa foto, ha lavorato in azienda per oltre 40 anni. Nell’aprile del 1941 si iscrisse alla Scuola apprendisti per frequentare un corso per disegnatori e nel mese di novembre dello stesso anno venne assunto nell’ufficio tecnico dello stabilimento di Dalmine. Negli anni ’50 si è occupato dei lavori di costruzione dei nuovi stabilimenti di Torre Annunziata e di Costa Volpino. Successivamente, dal 1957 al 2004, è stato capo della sezione edile e responsabile della direzione dei lavori delle imprese esterne nello stabilimento di Costa Volpino.

Aldo Marchesi è stato direttore della mensa aziendale di Dalmine e successivamente proprietario dell’albergo di Foppolo, con cui l’azienda aveva una convenzione d’uso. I dipendenti potevano usufruire di prezzi agevolati per godersi le proprie vacanze in montagna.

Il figlio di Aldo Marchesi, Gianfranco che ha donato questa foto, racconta che ha passato momenti indimenticabili a Foppolo. Ricorda i periodi trascorsi lì da bambino, a quell’epoca era una località turistica di prestigio, arrivavano in villegiatura ospiti illustri, proprio come fosse Cortina d’Ampezzo.

La figlia di Giuseppe Merli, Marinella che ha donato questa foto, racconta che il papà ha lavorato per l'ufficio controllo traffico, logistica e spedizione tubi dell’azienda per molti anni.

La figlia di Giuseppe Merli, Marinella che ha donato questa foto, racconta che il papà ha lavorato per l’ufficio controllo traffico, logistica e spedizione tubi dell’azienda per molti anni.

Aldo Marchesi è stato direttore della mensa aziendale di Dalmine e successivamente proprietario dell’albergo di Foppolo, con cui l’azienda aveva una convenzione d’uso.

Il figlio di Aldo Marchesi, Gianfranco che ha donato questa foto, racconta che ha passato momenti indimenticabili a Foppolo. Ricorda i periodi trascorsi lì da bambino, a quell’epoca era una località turistica di prestigio, arrivavano in villegiatura ospiti illustri, proprio come fosse Cortina d’Ampezzo.

Aldo Marchesi è stato direttore della mensa aziendale di Dalmine e successivamente proprietario dell’albergo di Foppolo, con cui l’azienda aveva una convenzione d’uso.

Il figlio di Aldo Marchesi, Gianfranco che ha donato questa foto, racconta che ha passato momenti indimenticabili a Foppolo. Ricorda i periodi trascorsi lì da bambino, a quell’epoca era una località turistica di prestigio, arrivavano in villegiatura ospiti illustri, proprio come fosse Cortina d’Ampezzo.

La figlia di Giuseppe Merli, Marinella che ha donato questa foto, racconta che il papà ha lavorato per l’ufficio controllo traffico, logistica e spedizione tubi dell’azienda per molti anni.

In questa fotografia Giuseppe Merli è ritratto insieme ai colleghi durante un soggiorno a Foppolo.

Aldo Marchesi è stato direttore della mensa aziendale di Dalmine e successivamente proprietario dell’albergo di Foppolo, con cui l’azienda aveva una convenzione d’uso.

Il figlio di Aldo Marchesi, Gianfranco che ha donato questa foto, racconta che ha passato momenti indimenticabili a Foppolo. Ricorda i periodi trascorsi lì da bambino, a quell’epoca era una località turistica di prestigio, arrivavano in villegiatura ospiti illustri, proprio come fosse Cortina d’Ampezzo.

Aldo Marchesi è stato direttore della mensa aziendale di Dalmine e successivamente proprietario dell’albergo di Foppolo, con cui l’azienda aveva una convenzione d’uso.

Il figlio di Aldo Marchesi, Gianfranco che ha donato questa foto, racconta che ha passato momenti indimenticabili a Foppolo. Ricorda i periodi trascorsi lì da bambino, a quell’epoca era una località turistica di prestigio, arrivavano in villegiatura ospiti illustri, proprio come fosse Cortina d’Ampezzo.

La figlia di Giuseppe Merli, Marinella che ha donato questa foto, racconta che il papà ha lavorato per l'ufficio controllo traffico, logistica e spedizione tubi dell’azienda per molti anni.

In questa fotografia Giuseppe Merli è ritratto durante un soggiorno a Foppolo insieme al personale dell’hotel.

Aldo Marchesi è stato direttore della mensa aziendale di Dalmine e successivamente proprietario dell’albergo di Foppolo, con cui l’azienda aveva una convenzione d’uso.

Il figlio di Aldo Marchesi, Gianfranco che ha donato questa foto, racconta che ha passato momenti indimenticabili a Foppolo. Ricorda i periodi trascorsi lì da bambino, a quell’epoca era una località turistica di prestigio, arrivavano in villegiatura ospiti illustri, proprio come fosse Cortina d’Ampezzo.

Aldo Marchesi è stato direttore della mensa aziendale di Dalmine e successivamente proprietario dell’albergo di Foppolo, con cui l’azienda aveva una convenzione d’uso.

Il figlio di Aldo Marchesi, Gianfranco che ha donato questa foto, racconta che ha passato momenti indimenticabili a Foppolo. Ricorda i periodi trascorsi lì da bambino, a quell’epoca era una località turistica di prestigio, arrivavano in villegiatura ospiti illustri, proprio come fosse Cortina d’Ampezzo.

Aldo Marchesi è stato direttore della mensa aziendale di Dalmine e successivamente proprietario dell’albergo di Foppolo, con cui l’azienda aveva una convenzione d’uso.

Il figlio di Aldo Marchesi, Gianfranco che ha donato questa foto, racconta che ha passato momenti indimenticabili a Foppolo. Ricorda i periodi trascorsi lì da bambino, a quell’epoca era una località turistica di prestigio, arrivavano in villegiatura ospiti illustri, proprio come fosse Cortina d’Ampezzo.

Aldo Marchesi è stato direttore della mensa aziendale di Dalmine e successivamente proprietario dell’albergo di Foppolo, con cui l’azienda aveva una convenzione d’uso.

Il figlio di Aldo Marchesi, Gianfranco che ha donato questa foto, racconta che ha passato momenti indimenticabili a Foppolo. Ricorda i periodi trascorsi lì da bambino, a quell’epoca era una località turistica di prestigio, arrivavano in villegiatura ospiti illustri, proprio come fosse Cortina d’Ampezzo.

Aldo Marchesi è stato direttore della mensa aziendale di Dalmine e successivamente proprietario dell’albergo di Foppolo, con cui l’azienda aveva una convenzione d’uso.

Il figlio di Aldo Marchesi, Gianfranco che ha donato questa foto, racconta che ha passato momenti indimenticabili a Foppolo. Ricorda i periodi passati lì da bambino e che in quell’epoca era una località turistica di prestigio con i suoi illustri villeggianti, come fosse Cortina d’Ampezzo.

Aldo Marchesi è stato direttore della mensa aziendale di Dalmine e successivamente proprietario dell’albergo di Foppolo, con cui l’azienda aveva una convenzione d’uso.

Il figlio di Aldo Marchesi, Gianfranco che ha donato questa foto, racconta che ha passato momenti indimenticabili a Foppolo. Ricorda i periodi trascorsi lì da bambino, a quell’epoca era una località turistica di prestigio, arrivavano in villegiatura ospiti illustri, proprio come fosse Cortina d’Ampezzo.

Aldo Marchesi è stato direttore della mensa aziendale di Dalmine e successivamente proprietario dell’albergo di Foppolo, con cui l’azienda aveva una convenzione d’uso.

Il figlio di Aldo Marchesi, Gianfranco che ha donato questa foto, racconta che ha passato momenti indimenticabili a Foppolo. Ricorda i periodi trascorsi lì da bambino, a quell’epoca era una località turistica di prestigio, arrivavano in villegiatura ospiti illustri, proprio come fosse Cortina d’Ampezzo.

Aldo Marchesi è stato direttore della mensa aziendale di Dalmine e successivamente proprietario dell’albergo di Foppolo, con cui l’azienda aveva una convenzione d’uso.

Il figlio di Aldo Marchesi, Gianfranco che ha donato questa foto, racconta che ha passato momenti indimenticabili a Foppolo. Ricorda i periodi trascorsi lì da bambino, a quell’epoca era una località turistica di prestigio, arrivavano in villegiatura ospiti illustri, proprio come fosse Cortina d’Ampezzo.

Angelo Barcella che ha donato questa foto, ha iniziato a lavorare in azienda il 3 novembre 1942 come saldatore carpentiere. Negli anni ’60 viene trasferito al reparto carpenteria dello stabilimento di Sabbio Bergamasco fino al 1979, anno in cui va in pensione.

Graziano Cortesi, che donato questa foto, ha lavorato per 30 anni nello stabilimento di Dalmine, dal 1980 al 2010 è stato sempre addetto al forno nel reparto acciaieria.

Angelo Barcella che ha donato questa foto, ha iniziato a lavorare in azienda il 3 novembre 1942 come saldatore carpentiere. Negli anni ’60 viene trasferito al reparto carpenteria dello stabilimento di Sabbio Bergamasco fino al 1979, anno in cui va in pensione.

Angelo Barcella, che ha donato questa foto, ha iniziato a lavorare in azienda il 3 novembre 1942 come saldatore carpentiere. Negli anni ’60 viene trasferito al reparto carpenteria dello stabilimento di Sabbio Bergamasco fino al 1979, anno in cui va in pensione.

Angelo Barcella, che ha donato questa foto, ha iniziato a lavorare in azienda il 3 novembre 1942 come saldatore carpentiere. Negli anni ’60 viene trasferito al reparto carpenteria dello stabilimento di Sabbio Bergamasco fino al 1979, anno in cui va in pensione.

Angelo Barcella, che ha donato questa foto, ha iniziato a lavorare in azienda il 3 novembre 1942 come saldatore carpentiere. Negli anni ’60 viene trasferito al reparto carpenteria dello stabilimento di Sabbio Bergamasco fino al 1979, anno in cui va in pensione.

Angelo Barcella, che ha donato questa foto, ha iniziato a lavorare in azienda il 3 novembre 1942 come saldatore carpentiere. Negli anni ’60 viene trasferito al reparto carpenteria dello stabilimento di Sabbio Bergamasco fino al 1979, anno in cui va in pensione.

Severina Benaglia, che ha donato questa foto, ha lavorato come cuoca per l’azienda dal 1954 al 1975. Ha diretto le cucine della mensa aziendale, della foresteria e anche dell’albergo per dipendenti presso la località alpina di Castione della Presolana.

In questa fotografia le persone presenti sono ritratte durante la festa d'inaugurazione degli uffici Italimpianti all'interno dello stabilimento.

Questa fotografia è stata scattata durante un evento aziendale organizzato per la consegna dei premi per l'anzianità di servizio dei lavoratori, il conferimento delle borse di studio ai figli dei dipendenti e i contributi economici agli studenti lavoratori.

In questa fotografia, Francesco Fugazza è ritratto alla cerimonia di premiazione per l'anzianità di servizio dei dipendenti.

Questa fotografia è stata scattata durante il campeggio di alcuni lavoratori dell’azienda sulle montagne Camune della Valcamonica.

In questa fotografia sono ritratti gli impiegati dell'ufficio approvvigionamenti della sede centrale di Milano, a cena insieme per festeggiare il premio annuale dell'azienda.

Il signor Bolognini ricorda che con i colleghi dell'ufficio protezione dalla corrosione stavano lavorando in un cantiere di una società controllata dall'azienda, la Montubi. Il lavoro consisteva nella costruzione di un fascio di tubazioni su terra ferma, con il successivo varo in acqua, per l'attraversamento di un canale a Porto Marghera.

In questa fotografia l'operatore è ritratto al lavoro sul laminatoio pellegrino.

Achille Piantoni, che ha donato questa foto, ha lavorato nello stabilimento di Costa Volpino e si è impegnato negli anni anche come sindacalista.

Franca Fiorendi, che ha donato questa foto, ha lavorato per molto tempo negli uffici del Centro tubi in resine. All’inizio, nei primi anni ’60, nello stabilimento in centro a Dalmine e in seguito nella nuova sede di Levate attiva dal 1978.

Franca Fiorendi, che ha donato questa foto, ha lavorato per molto tempo negli uffici del Centro tubi in resine. All’inizio, nei primi anni ’60, nello stabilimento in centro a Dalmine e in seguito nella nuova sede di Levate attiva dal 1978.

Franca Fiorendi, che ha donato questa foto, ha lavorato per molto tempo negli uffici del Centro tubi in resine. All’inizio, nei primi anni ’60, nello stabilimento in centro a Dalmine e in seguito nella nuova sede di Levate attiva dal 1978.

Franca Fiorendi, che ha donato questa foto, ha lavorato per molto tempo negli uffici del Centro tubi in resine. All’inizio, nei primi anni ’60, nello stabilimento in centro a Dalmine e in seguito nella nuova sede di Levate attiva dal 1978.

Il genero di Gianfranco Pellizzoli, Elia Facheris che ha donato questa foto, racconta che il suocero per molti anni ha lavorato nello stabilimento di Sabbio Bergamasco. E’ stato un membro molto attivo nel Cral aziendale, prima attaverso l’organizzazione di mostre di pittura e scultura e poi nella sezione pesca.

L’azienda aveva una convenzione d’uso con l’albergo di Foppolo, i dipendenti potevano usufruire di prezzi agevolati per godersi le proprie vacanze in montagna.

Pasquale Farella, che ha donato questa foto, viene assunto dall’azienda il 4 giugno 1962. Ha lavorato per moltissimi anni nello stabilimento di Torre Annunziata.

In questa fotografia, in particolare, sono ritratti gli operatori della squadra di reparto della Linea 6.

In questa fotografia gli operatori sono ritratti sulla corsia per il piano di carico dei forni Martin.

Questa fotografia è stata scattata durante la colata d'acciaio in sorgente nelle lingottiere di materiale refrattario.

Questa fotografia è stata scattata durante la colata d'acciaio in sorgente nelle lingottiere di materiale refrattario.

Questa fotografia è stata scattata durante la colata d'acciaio in sorgente nelle lingottiere di materiale refrattario.

Questa fotografia è stata scattata durante la colata d'acciaio in sorgente nelle lingottiere di materiale refrattario.

In questa fotografia, in particolare, l'operatore è ritratto nella fase di scriccatura dei lingotti: operazione di rimozione di piccole aree difettose prima del loro invio alla laminazione.

Questa fotografia è stata scattata durante la colata d'acciaio in sorgente nelle lingottiere di materiale refrattario.

In questa fotografia, l'operatore è ritratto nella cabina di comando della gru durante il prelievo dei rottami di ferro.

In questa fotografia l’operatore è ritratto al lavoro sulla macchina filettatrice dei tubi per il gas.

In questa fotografia, in particolare, l'operatore è ritratto alla base del forno rotativo per il riscaldo dei lingotti di acciaio prima della laminazione.

In questa fotografia l'operatore è ritratto al lavoro sul laminatoio banco a spinta per tubi di piccolo diametro.

Questa fotografia, in particolare, è stata scattata durante la delicata fase di trasporto del forato al laminatoio obliquo.

Questa fotografia, in particolare, è stata scattata durante il passaggio del lingotto d'acciaio dal forno di riscaldo alla pressa a forare.

In questa fotografia gli operatori sono al lavoro al forno di preriscaldo delle estremità dei tubi prima della loro campanatura.

In questa fotografia l'operatore è ritratto durante la fase di lavorazione del lingotto di acciaio al laminatoio obliquo.

In questa fotografia l'operatore è ritratto durante la fase di lavorazione del lingotto di acciaio al laminatoio obliquo.

In questa fotografia, in particolare, l'operatore è ritratto durante la lavorazione del tubo al laminatoio pellegrino.

In questa fotografia gli operatori sono ritratti durante la lavorazione di un bombolone con il maglio da 1000 kg.

In questa fotografia, in particolare, l'operatore è ritratto nel momento dell'immersione delle bombole nell'impianto per il trattamento termico.

In questa fotografia gli operatori stanno eseguendo il controllo in serie con apparecchiature elettronico magnetiche della costanza delle caratteristiche chimiche e fisiche di tubi destinati all'industria petrolifera e alle centrali termoelettriche.

In questa fotografia l'operatore è ritratto accanto a un pezzo speciale flangiato.

In questa fotografia, in particolare, l'operatore sta eseguendo la filettatura di un bombolone per gas compressi.

In questa fotografia, in particolare, l’operatore sta lavorando al maglio da 1000 kg per la lavorazione dei bomboloni.

In questa fotografia l'operatore sta usando delle apparecchiature elettromagnetiche per il controllo della costanza delle caratteristiche strutturali e chimiche delle bombole.

In questa fotografia l'operatore è ritratto mentre osserva con il pirometro le lavorazioni del laminatoio pellegrino per il collaudo dei materiali.

In questa fotografia gli operatori sono ritratti mentre eseguono la saldatura dei fondelli sui pali per il trasporto dell'energia.

In questa fotografia l'operatore è ritratto mentre sta eseguendo il controllo elettromagnetico delle caratteristiche chimico fisiche del prodotto finito.

In questa fotografia, in particolare, l'operatore sta controllando con una sagoma circolare i bicchieri di grande diametro.

In questa fotografia gli operatori sono ritratti al lavoro alle macchine per la finitura dei bocchini delle bombole.

In questa fotografia, in particolare, l’operatore sta lavorando con il maglio da 125 kg.

In questa fotografia l'operatore è ritratto accanto ai giunti a bicchiere sferico di grosso diametro.

In questa fotografia, in particolare, l'operatore sta dirigendo una manovra della gru per lo spostamento del materiale presso il parco tubi dello stabilimento.

In questa fotografia l'allievo Albino Previtali è ritratto mentre svolge un esercizio di finitura nell'officina di aggiustaggio della Scuola apprendisti.

In questa fotografia, in particolare, l'operatore sta lavorando alla pressa idraulica Galdabini da 1000 kg, per eseguire l'operazione di calettatura.

In questa fotografia, l'operatore è ritratto accanto a una curva corrugata per una centrale termica.

In questa fotografia, gli operatori sono impegnati nella costruzione di un serpentino elicoidale per un forno industriale.

In questa fotografia, l'operatore è al lavoro su un pezzo speciale a braga per un acquedotto.

In questa fotografia, in particolare, l'operatore sta eseguendo il controllo a ultrasuoni di tubazioni per il passaggio di vapore di centrali termoelettriche.

In questa fotografia, in particolare, l'operatore è alla postazione di comando della pressa a estrudere.

In questa foto in primo piano un prodotto prefabbricato in acciaio al carbonio.

In questa fotografia, l'operatore è ritratto al lavoro sulla macchina tagliatrice e intestatrice di tubi trafilati a freddo.

In questa fotografia, in particolare, i lavoratori sono sul carrello della spaccatrice lingotti destinati al laminatoio pellegrino.

In questa fotografia, in particolare, gli operatori sono pronti al cambio dei mandrini del laminatoio pellegrino.

In questa fotografia i lavoratori stanno lavorando al cantiere per la costruzione del fabbricato del magazzino generale dello stabilimento.

In primo piano in questa fotografia è ritratto il motore del laminatoio allungatore.

In questa fotografia i lavoratori stanno lavorando al cantiere per la costruzione di una galleria di collegamento tra due centrali elettriche interne allo stabilimento.

Il signor Paris racconta che questa fotografia è stata scattata durante una processione religiosa per le vie di Mariano di Dalmine.

Il signor Paris racconta che questa fotografia è stata scattata durante una processione religiosa per le vie di Lovere.

In questa fotografia si sta svolgendo la processione della Madonna Pellegrina all’interno degli impianti produttivi.

In questa fotografia è ritratto Antonio Cabossi indenne dopo aver avuto un incidente sul lavoro, grazie all'uso del casco protettivo.

In questa fotografia sono ritratte le educatrici della colonia alpina aziendale Mario Garbagni, mentre smistano la posta dei piccoli ospiti.

Questa fotografia è stata scattata il giorno della Festa dei lavoratori, durante le premiazioni per l'anzianità di servizio dei dipendenti, nel cortile della sede Enal - Ente nazionale assistenza lavoratori di Dalmine.

Questa fotografia è stata scattata il giorno della Festa dei lavoratori, durante le premiazioni per l'anzianità di servizio dei dipendenti, nel cortile della sede Enal - Ente nazionale assistenza lavoratori di Dalmine.

Questa fotografia è stata scattata durante le manifestazioni sportive organizzate per il 50° anno di fondazione dell'azienda.

Questa fotografia è stata scattata durante il campeggio di alcuni lavoratori dell’azienda sulle montagne Camune della Valcamonica.

Questa fotografia è stata scattata durante il campeggio di alcuni lavoratori dell’azienda sulle montagne Camune della Valcamonica.

Questa fotografia è stata scattata durante il campeggio di alcuni lavoratori dell’azienda sulle montagne Camune della Valcamonica.

Questa fotografia è stata scattata durante il campeggio di alcuni lavoratori dell’azienda sulle montagne Camune della Valcamonica.

Questa fotografia è stata scattata durante il campeggio di alcuni lavoratori dell’azienda sulle montagne Camune della Valcamonica.

Questa fotografia è stata scattata a Franca Bertoni nello studio dell'ufficio regionale dell'azienda a Trento. La signorina Bertoni era in attesa del nuovo capo dell'ufficio, il ragionier Freschi.

Questa fotografia è stata scattata nella stazione sciistica di Foppolo. L'occasione: la Festa della Neve e i Campionati sociali a cui partecipava il dopolavoro aziendale, infatti vediamo un concorrente della categoria provetti all'arrivo.

In questa fotografia tra i numerosi presenti nelle prime file sulla sinistra c'è Jolanda Caglioni, meglio conosciuta come Piera Testa, la mamma di Ilario Testa.

Questa fotografia è stata scattata durante una partita del torneo di calcio tra gli uffici e i reparti aziendali al campo dell'oratorio di San Marco a Milano.

Questa fotografia è stata scattata durante una partita del torneo di calcio tra gli uffici e i reparti aziendali al campo dell'oratorio di San Marco a Milano.

In questa fotografia alcuni membri della X Commissione parlamentare vengono accompagnati in visita allo stabilimento di Dalmine dai dirigenti della società.

In questa fotografia sono ritratte le impiegate della sala perforatrici della sezione meccanografica.

In questa fotografia i lavoratori e le famiglie visitano la mostra sulla sicurezza organizzata dall'azienda in collaborazione con l'ENPI - Ente Nazionale Prevenzione Infortuni di Firenze.

In questa fotografia è ritratto Giovanni Alicicco, archivista degli uffici di rappresentanza e forniture speciali della sede regionale del Lazio.

Questa fotografia è stata scattata durante un evento aziendale organizzato per le premiazioni dell'anzianità di serivizio dei dipendenti.

Questa fotografia è stata scattata il giorno della Festa dei lavoratori. Per l'occasione l'azienda organizzò la celebrazione della Santa messa nello stabilimento e un porte aperte per permettere ai lavoratori, alle famiglie e alla cittadinanza di visitare gli impianti produttivi.

Questa fotografia è stata scattata il giorno della Festa dei lavoratori. Per l'occasione l'azienda organizzò la celebrazione della Santa messa nello stabilimento e un porte aperte per permettere ai lavoratori, alle famiglie e alla cittadinanza di visitare gli impianti produttivi.

Questa fotografia è stata scattata durante un evento aziendale organizzato per le premiazioni dell'anzianità di serivizio dei dipendenti.

Questa fotografia è stata scattata il giorno della Festa dei lavoratori. Per l'occasione l'azienda organizzò la celebrazione della Santa messa nello stabilimento e un porte aperte per permettere ai lavoratori, alle famiglie e alla cittadinanza di visitare gli impianti produttivi.

Questa fotografia è stata scattata il giorno della Festa dei lavoratori. Per l'occasione l'azienda organizzò la celebrazione della Santa messa nello stabilimento e un porte aperte per permettere ai lavoratori, alle famiglie e alla cittadinanza di visitare gli impianti produttivi.

Questa fotografia è stata scattata in occasione della cerimonia per la consegna delle chiavi della nuova casa a sette dipendenti dell'azienda grazie a un progetto finanziato dalla CECA - Comunità Europea del Carbone e dell'Acciaio.

Questa fotografia è stata scattata il giorno della Festa dei lavoratori. Per l'occasione l'azienda organizzò la celebrazione della Santa messa nello stabilimento e un porte aperte per permettere ai lavoratori, alle famiglie e alla cittadinanza di visitare gli impianti produttivi.

Questa fotografia è stata scattata il giorno della Festa dei lavoratori. Per l'occasione l'azienda organizzò la celebrazione della Santa messa nello stabilimento e un porte aperte per permettere ai lavoratori, alle famiglie e alla cittadinanza di visitare gli impianti produttivi.

Questa fotografia è stata scattata durante un evento aziendale organizzato per la consegna dei premi per l'anzianità di servizio dei lavoratori, il conferimento delle borse di studio ai figli dei dipendenti e i contributi economici agli studenti lavoratori.

Questa fotografia è stata scattata il giorno della Festa dei lavoratori. Per l'occasione l'azienda organizzò la celebrazione della Santa messa nello stabilimento e un porte aperte per permettere ai lavoratori, alle famiglie e alla cittadinanza di visitare gli impianti produttivi.

Questa fotografia è stata scattata il giorno della Festa dei lavoratori. Per l’occasione l’azienda organizzò la celebrazione della Santa messa nello stabilimento e un porte aperte per permettere ai lavoratori, alle famiglie e alla cittadinanza di visitare gli impianti produttivi.

Questa fotografia è stata scattata in occasione della gita sociale del Cral di Costa Volpino all'Esposizione Internazionale del Lavoro del 1961 a Torino. La mostra è conosciuta anche come Italia '61 e fu organizzata per celebrare il primo centenario dell'Unità d'Italia.

Questa fotografia è stata scattata il giorno della Festa dei lavoratori. Per l'occasione l'azienda organizzò la celebrazione della Santa messa nello stabilimento e un porte aperte per permettere ai lavoratori, alle famiglie e alla cittadinanza di visitare gli impianti produttivi.

Questa fotografia è stata scattata il giorno della Festa dei lavoratori. Per l'occasione l'azienda organizzò la celebrazione della Santa messa nello stabilimento e un porte aperte per permettere ai lavoratori, alle famiglie e alla cittadinanza di visitare gli impianti produttivi.

Questa fotografia è stata scattata il giorno della Festa dei lavoratori. Per l'occasione l'azienda organizzò la celebrazione della Santa messa nello stabilimento e un porte aperte per permettere ai lavoratori, alle famiglie e alla cittadinanza di visitare gli impianti produttivi.

Questa fotografia è una panoramica del reparto di laminazione con l'impianto denominato treno medio.

In questa fotografia sono ritratti gli operatori del gruppo CESE e spedizioni.

Questa fotografia è stata scattata durante la movimentazione dei tubi tramite il mezzo speciale Viking.

Questa fotografia è stata scattata in occasione dell'apertura dello stabilimento al pubblico per festeggiare i 100 anni dell'azienda.

Questa fotografia è stata scattata durante la gita del Cral aziendale dello stabilimento di Dalmine a Trieste e Venezia nei primi giorni di giugno del 1955.

Questa fotografia è stata scattata durante la gita del Cral aziendale dello stabilimento di Dalmine a Trieste e Venezia nei primi giorni di giugno del 1955.

Albino Previtali, che ha donato questa foto, è stato allievo e istruttore elettrotecnico della Scuola apprendisti e ha lavorato molti anni nello stabilimento di Dalmine.

Il signor Previtali ricorda che la mostra, rappresentata in questa fotografia, si svolse nel centro di Dalmine dall'8 al 15 maggio del 1973, con una raccolta di firme per una petizione popolare contro il fascismo.

Albino Previtali, che ha donato questa foto, è stato allievo e istruttore elettrotecnico della Scuola apprendisti e ha lavorato molti anni nello stabilimento di Dalmine.

Albino Previtali, che ha donato questa foto, è stato allievo e istruttore elettrotecnico della Scuola apprendisti e ha lavorato molti anni nello stabilimento di Dalmine.

Albino Previtali, che ha donato questa foto, è stato allievo e istruttore elettrotecnico della Scuola apprendisti e ha lavorato molti anni nello stabilimento di Dalmine.

Albino Previtali, che ha donato questa foto, è stato allievo e istruttore elettrotecnico della Scuola apprendisti e ha lavorato molti anni nello stabilimento di Dalmine.

Il signor Previtali racconta che i bambini ritratti in questa fotografia erano i figli di lavoratori bisognosi del comune di Fontanella. Come molti altri bambini in difficoltà in quel periodo, i piccoli furono ospitati solidalmente nelle case degli operai dell'azienda.

In questa fotografia è ritratto insieme ai colleghi di Costa Volpino il giorno della Festa dei lavoratori.

Angelo Nittoli, che ha donato questa foto, ha lavorato in azienda per oltre 40 anni. Nell’aprile del 1941 si iscrisse alla Scuola apprendisti per frequentare un corso per disegnatori e nel mese di novembre dello stesso anno venne assunto nell’ufficio tecnico dello stabilimento di Dalmine. Negli anni ’50 si è occupato dei lavori di costruzione dei nuovi stabilimenti di Torre Annunziata e di Costa Volpino. Successivamente, dal 1957 al 2004, è stato capo della sezione edile e responsabile della direzione dei lavori delle imprese esterne nello stabilimento di Costa Volpino.

Angelo Nittoli, che ha donato questa foto, ha lavorato in azienda per oltre 40 anni. Nell’aprile del 1941 si iscrisse alla Scuola apprendisti per frequentare un corso per disegnatori e nel mese di novembre dello stesso anno venne assunto nell’ufficio tecnico dello stabilimento di Dalmine. Negli anni ’50 si è occupato dei lavori di costruzione dei nuovi stabilimenti di Torre Annunziata e di Costa Volpino. Successivamente, dal 1957 al 2004, è stato capo della sezione edile e responsabile della direzione dei lavori delle imprese esterne nello stabilimento di Costa Volpino.

Angelo Nittoli, che ha donato questa foto, ha lavorato in azienda per oltre 40 anni. Nell’aprile del 1941 si iscrisse alla Scuola apprendisti per frequentare un corso per disegnatori e nel mese di novembre dello stesso anno venne assunto nell’ufficio tecnico dello stabilimento di Dalmine. Negli anni ’50 si è occupato dei lavori di costruzione dei nuovi stabilimenti di Torre Annunziata e di Costa Volpino. Successivamente, dal 1957 al 2004, è stato capo della sezione edile e responsabile della direzione dei lavori delle imprese esterne nello stabilimento di Costa Volpino.

Angelo Nittoli, che ha donato questa foto, ha lavorato in azienda per oltre 40 anni. Nell’aprile del 1941 si iscrisse alla Scuola apprendisti per frequentare un corso per disegnatori e nel mese di novembre dello stesso anno venne assunto nell’ufficio tecnico dello stabilimento di Dalmine. Negli anni ’50 si è occupato dei lavori di costruzione dei nuovi stabilimenti di Torre Annunziata e di Costa Volpino. Successivamente, dal 1957 al 2004, è stato capo della sezione edile e responsabile della direzione dei lavori delle imprese esterne nello stabilimento di Costa Volpino.

Angelo Nittoli, che ha donato questa foto, ha lavorato in azienda per oltre 40 anni. Nell’aprile del 1941 si iscrisse alla Scuola apprendisti per frequentare un corso per disegnatori e nel mese di novembre dello stesso anno venne assunto nell’ufficio tecnico dello stabilimento di Dalmine. Negli anni ’50 si è occupato dei lavori di costruzione dei nuovi stabilimenti di Torre Annunziata e di Costa Volpino. Successivamente, dal 1957 al 2004, è stato capo della sezione edile e responsabile della direzione dei lavori delle imprese esterne nello stabilimento di Costa Volpino.

Angelo Nittoli, che ha donato questa foto, ha lavorato in azienda per oltre 40 anni. Nell’aprile del 1941 si iscrisse alla Scuola apprendisti per frequentare un corso per disegnatori e nel mese di novembre dello stesso anno venne assunto nell’ufficio tecnico dello stabilimento di Dalmine. Negli anni ’50 si è occupato dei lavori di costruzione dei nuovi stabilimenti di Torre Annunziata e di Costa Volpino. Successivamente, dal 1957 al 2004, è stato capo della sezione edile e responsabile della direzione dei lavori delle imprese esterne nello stabilimento di Costa Volpino.

Angelo Nittoli, che ha donato questa foto, ha lavorato in azienda per oltre 40 anni. Nell’aprile del 1941 si iscrisse alla Scuola apprendisti per frequentare un corso per disegnatori e nel mese di novembre dello stesso anno venne assunto nell’ufficio tecnico dello stabilimento di Dalmine. Negli anni ’50 si è occupato dei lavori di costruzione dei nuovi stabilimenti di Torre Annunziata e di Costa Volpino. Successivamente, dal 1957 al 2004, è stato capo della sezione edile e responsabile della direzione dei lavori delle imprese esterne nello stabilimento di Costa Volpino.

Angelo Nittoli, che ha donato questa foto, ha lavorato in azienda per oltre 40 anni. Nell’aprile del 1941 si iscrisse alla Scuola apprendisti per frequentare un corso per disegnatori e nel mese di novembre dello stesso anno venne assunto nell’ufficio tecnico dello stabilimento di Dalmine. Negli anni ’50 si è occupato dei lavori di costruzione dei nuovi stabilimenti di Torre Annunziata e di Costa Volpino. Successivamente, dal 1957 al 2004, è stato capo della sezione edile e responsabile della direzione dei lavori delle imprese esterne nello stabilimento di Costa Volpino.

Angelo Nittoli, che ha donato questa foto, ha lavorato in azienda per oltre 40 anni. Nell’aprile del 1941 si iscrisse alla Scuola apprendisti per frequentare un corso per disegnatori e nel mese di novembre dello stesso anno venne assunto nell’ufficio tecnico dello stabilimento di Dalmine. Negli anni ’50 si è occupato dei lavori di costruzione dei nuovi stabilimenti di Torre Annunziata e di Costa Volpino. Successivamente, dal 1957 al 2004, è stato capo della sezione edile e responsabile della direzione dei lavori delle imprese esterne nello stabilimento di Costa Volpino.

Angelo Nittoli, che ha donato questa foto, ha lavorato in azienda per oltre 40 anni. Nell’aprile del 1941 si iscrisse alla Scuola apprendisti per frequentare un corso per disegnatori e nel mese di novembre dello stesso anno venne assunto nell’ufficio tecnico dello stabilimento di Dalmine. Negli anni ’50 si è occupato dei lavori di costruzione dei nuovi stabilimenti di Torre Annunziata e di Costa Volpino. Successivamente, dal 1957 al 2004, è stato capo della sezione edile e responsabile della direzione dei lavori delle imprese esterne nello stabilimento di Costa Volpino.

In questa fotografia il signor Nittoli è ritratto con il Gruppo Lavoratori Anziani in occasione di un raduno sociale dell'azienda.

Angelo Nittoli, che ha scattato e donato questa foto, ha lavorato in azienda per oltre 40 anni. Nell’aprile del 1941 si iscrisse alla Scuola apprendisti per frequentare un corso per disegnatori e nel mese di novembre dello stesso anno venne assunto nell’ufficio tecnico dello stabilimento di Dalmine. Negli anni ’50 si è occupato dei lavori di costruzione dei nuovi stabilimenti di Torre Annunziata e di Costa Volpino. Successivamente, dal 1957 al 2004, è stato capo della sezione edile e responsabile della direzione dei lavori delle imprese esterne nello stabilimento di Costa Volpino.

Angelo Nittoli, che ha donato questa foto, ha lavorato per oltre 40 anni per l'azienda. Nell’aprile del 1941 si iscrisse alla Scuola apprendisti per frequentare un corso per disegnatori e nel mese di novembre dello stesso anno venne assunto nell’ufficio tecnico dello stabilimento di Dalmine. Negli anni ’50 si è occupato dei lavori di costruzione dei nuovi stabilimenti di Torre Annunziata e di Costa Volpino. Successivamente, dal 1957 al 2004, è stato capo della sezione edile e responsabile della direzione dei lavori delle imprese esterne nello stabilimento di Costa Volpino.

Angelo Nittoli, che ha donato questa foto, ha lavorato per oltre 40 anni per l'azienda. Nell’aprile del 1941 si iscrisse alla Scuola apprendisti per frequentare un corso per disegnatori e nel mese di novembre dello stesso anno venne assunto nell’ufficio tecnico dello stabilimento di Dalmine. Negli anni ’50 si è occupato dei lavori di costruzione dei nuovi stabilimenti di Torre Annunziata e di Costa Volpino. Successivamente, dal 1957 al 2004, è stato capo della sezione edile e responsabile della direzione dei lavori delle imprese esterne nello stabilimento di Costa Volpino.

Angelo Nittoli, che ha donato questa foto, ha lavorato per oltre 40 anni per l'azienda. Nell’aprile del 1941 si iscrisse alla Scuola apprendisti per frequentare un corso per disegnatori e nel mese di novembre dello stesso anno venne assunto nell’ufficio tecnico dello stabilimento di Dalmine. Negli anni ’50 si è occupato dei lavori di costruzione dei nuovi stabilimenti di Torre Annunziata e di Costa Volpino. Successivamente, dal 1957 al 2004, è stato capo della sezione edile e responsabile della direzione dei lavori delle imprese esterne nello stabilimento di Costa Volpino.

In questa fotografia è ritratto durante la lunga trasferta campana per il monitoraggio dell'avanzamento dei lavori di costruzione del nuovo stabilimento.

Angelo Nittoli, che ha donato questa foto, ha lavorato per oltre 40 anni per l'azienda. Nell’aprile del 1941 si iscrisse alla Scuola apprendisti per frequentare un corso per disegnatori e nel mese di novembre dello stesso anno venne assunto nell’ufficio tecnico dello stabilimento di Dalmine. Negli anni ’50 si è occupato dei lavori di costruzione dei nuovi stabilimenti di Torre Annunziata e di Costa Volpino. Successivamente, dal 1957 al 2004, è stato capo della sezione edile e responsabile della direzione dei lavori delle imprese esterne nello stabilimento di Costa Volpino.

Angelo Nittoli, che ha donato questa foto, ha lavorato in azienda per oltre 40 anni. Nell’aprile del 1941 si iscrisse alla Scuola apprendisti per frequentare un corso per disegnatori e nel mese di novembre dello stesso anno venne assunto nell’ufficio tecnico dello stabilimento di Dalmine. Negli anni ’50 si è occupato dei lavori di costruzione dei nuovi stabilimenti di Torre Annunziata e di Costa Volpino. Successivamente, dal 1957 al 2004, è stato capo della sezione edile e responsabile della direzione dei lavori delle imprese esterne nello stabilimento di Costa Volpino.

Angelo Nittoli, che ha scattato e donato questa foto, ha lavorato in azienda per oltre 40 anni. Nell’aprile del 1941 si iscrisse alla Scuola apprendisti per frequentare un corso per disegnatori e nel mese di novembre dello stesso anno venne assunto nell’ufficio tecnico dello stabilimento di Dalmine. Negli anni ’50 si è occupato dei lavori di costruzione dei nuovi stabilimenti di Torre Annunziata e di Costa Volpino. Successivamente, dal 1957 al 2004, è stato capo della sezione edile e responsabile della direzione dei lavori delle imprese esterne nello stabilimento di Costa Volpino.

Angelo Nittoli, che ha donato questa foto, ha lavorato in azienda per oltre 40 anni. Nell’aprile del 1941 si iscrisse alla Scuola apprendisti per frequentare un corso per disegnatori e nel mese di novembre dello stesso anno venne assunto nell’ufficio tecnico dello stabilimento di Dalmine. Negli anni ’50 si è occupato dei lavori di costruzione dei nuovi stabilimenti di Torre Annunziata e di Costa Volpino. Successivamente, dal 1957 al 2004, è stato capo della sezione edile e responsabile della direzione dei lavori delle imprese esterne nello stabilimento di Costa Volpino.

Angelo Nittoli, che ha donato questa foto, ha lavorato in azienda per oltre 40 anni. Nell’aprile del 1941 si iscrisse alla Scuola apprendisti per frequentare un corso per disegnatori e nel mese di novembre dello stesso anno venne assunto nell’ufficio tecnico dello stabilimento di Dalmine. Negli anni ’50 si è occupato dei lavori di costruzione dei nuovi stabilimenti di Torre Annunziata e di Costa Volpino. Successivamente, dal 1957 al 2004, è stato capo della sezione edile e responsabile della direzione dei lavori delle imprese esterne nello stabilimento di Costa Volpino.

Angelo Nittoli, che ha donato questa foto, ha lavorato in azienda per oltre 40 anni. Nell’aprile del 1941 si iscrisse alla Scuola apprendisti per frequentare un corso per disegnatori e nel mese di novembre dello stesso anno venne assunto nell’ufficio tecnico dello stabilimento di Dalmine. Negli anni ’50 si è occupato dei lavori di costruzione dei nuovi stabilimenti di Torre Annunziata e di Costa Volpino. Successivamente, dal 1957 al 2004, è stato capo della sezione edile e responsabile della direzione dei lavori delle imprese esterne nello stabilimento di Costa Volpino.

Angelo Nittoli, che ha donato questa foto, ha lavorato in azienda per oltre 40 anni. Nell’aprile del 1941 si iscrisse alla Scuola apprendisti per frequentare un corso per disegnatori e nel mese di novembre dello stesso anno venne assunto nell’ufficio tecnico dello stabilimento di Dalmine. Negli anni ’50 si è occupato dei lavori di costruzione dei nuovi stabilimenti di Torre Annunziata e di Costa Volpino. Successivamente, dal 1957 al 2004, è stato capo della sezione edile e responsabile della direzione dei lavori delle imprese esterne nello stabilimento di Costa Volpino.

Angelo Nittoli, che ha donato questa foto, ha lavorato in azienda per oltre 40 anni. Nell’aprile del 1941 si iscrisse alla Scuola apprendisti per frequentare un corso per disegnatori e nel mese di novembre dello stesso anno venne assunto nell’ufficio tecnico dello stabilimento di Dalmine. Negli anni ’50 si è occupato dei lavori di costruzione dei nuovi stabilimenti di Torre Annunziata e di Costa Volpino. Successivamente, dal 1957 al 2004, è stato capo della sezione edile e responsabile della direzione dei lavori delle imprese esterne nello stabilimento di Costa Volpino.

Angelo Nittoli, che ha donato questa foto, ha lavorato in azienda per oltre 40 anni. Nell’aprile del 1941 si iscrisse alla Scuola apprendisti per frequentare un corso per disegnatori e nel mese di novembre dello stesso anno venne assunto nell’ufficio tecnico dello stabilimento di Dalmine. Negli anni ’50 si è occupato dei lavori di costruzione dei nuovi stabilimenti di Torre Annunziata e di Costa Volpino. Successivamente, dal 1957 al 2004, è stato capo della sezione edile e responsabile della direzione dei lavori delle imprese esterne nello stabilimento di Costa Volpino.

La figlia di Giovanni Bonanni, Daniela che ha donato questa foto, racconta che il padre ha lavorato in azienda a partire dal 18 marzo 1941 fino al 1971. Durante la sua carriera ha rivestito numerosi ruoli dirigenziali, in particolare, nella direzione tecnica degli impianti.

La figlia di Giovanni Bonanni, Daniela che ha donato questa foto, racconta che il padre ha lavorato in azienda a partire dal 18 marzo 1941 fino al 1971. Durante la sua carriera ha rivestito numerosi ruoli dirigenziali, in particolare, nella direzione tecnica degli impianti.

Benvenuto Arrigoni, che ha donato questa foto, è entrato in azienda nel 1946 frequentando il 10° corso biennale della Scuola apprendisti: è stato allievo, aiuto istruttore e finalmente disegnatore. Dal 1956 ha lavorato presso l’ufficio tecnico occupandosi prima della costruzione degli impianti di Costa Volpino, poi per la sezione forni e impianti ha seguito le sperimentazioni sul forno KollaKowsky e la parte fluidi del grande progetto del nuovo treno medio. E’ andato in pensione nel 1986, ma mai ha abbandonato il suo interesse verso i grandi impianti.

In questa fotografia, in particolare, è ritratto insieme a molti dei suoi futuri colleghi durante un corso introduttivo alla gestione e all'organizzazione aziendale organizzato dall’IRI – Istituto per la Ricostruzione Industriale nel 1967.

In questa fotografia è ritratto in un fotogramma della trasmissione televisiva RAI, "Cronache dal lavoro", durante l’intervista rilasciata al termine del corso introduttivo alla gestione e all'organizzazione aziendale organizzato dall’IRI – Istituto per la Ricostruzione Industriale frequentato nel 1967.

In questa fotografia, in particolare, è ritratto insieme a molti dei suoi futuri colleghi durante un corso introduttivo alla gestione e all'organizzazione aziendale organizzato dall’IRI – Istituto per la Ricostruzione Industriale nel 1967.

In questa fotografia, in particolare, è ritratto insieme a molti dei suoi futuri colleghi durante un corso introduttivo alla gestione e all'organizzazione aziendale organizzato dall’IRI – Istituto per la Ricostruzione Industriale nel 1967.

In questa fotografia, in particolare, è ritratto insieme a molti dei suoi futuri colleghi durante un corso introduttivo alla gestione e all'organizzazione aziendale organizzato dall’IRI – Istituto per la Ricostruzione Industriale nel 1967.

In questa fotografia, in particolare, è ritratto insieme a molti dei suoi futuri colleghi durante un corso introduttivo alla gestione e all'organizzazione aziendale organizzato dall’IRI – Istituto per la Ricostruzione Industriale nel 1967.

Il figlio di Michele Cortese, Valerio che ha donato questa foto, racconta che il padre ha lavorato presso la cooperativa aziendale dal 1950 sino al 1972. La cooperativa era a disposizione dei dipendenti e le loro famiglie per l'acquisto di diversi generi di consumo a prezzi calmierati.

Il signor Macario racconta che il cugino di sua madre, ritratto in questa fotografia insieme ai colleghi, ha lavorato per conto di una ditta esterna alla costruzione dei capannoni dello stabilimento di Costa Volpino, inaugurato dall'azienda nel 1957.

Il signor Macario racconta che il cugino di sua madre, ritratto in questa fotografia insieme ai colleghi, ha lavorato per conto di una ditta esterna alla costruzione dei capannoni dello stabilimento di Costa Volpino, inaugurato dall’azienda nel 1957.

Il signor Macario racconta che il cugino di sua madre, ritratto in questa fotografia insieme ai colleghi, ha lavorato per conto di una ditta esterna alla costruzione dei capannoni dello stabilimento di Costa Volpino, inaugurato dall’azienda nel 1957.

Il signor Macario racconta che il cugino di sua madre, ritratto in questa fotografia insieme ai colleghi, ha lavorato per conto di una ditta esterna alla costruzione dei capannoni dello stabilimento di Costa Volpino, inaugurato dall’azienda nel 1957.

Il signor Macario racconta che il cugino di sua madre, ritratto probabilmente in questa fotografia, ha lavorato per conto di una ditta esterna alla costruzione dei capannoni dello stabilimento di Costa Volpino inaugurato dall'azienda nel 1957.

Il signor Macario racconta che il cugino di sua madre, ritratto in questa fotografia insieme ai colleghi, ha lavorato per conto di una ditta esterna alla costruzione dei capannoni dello stabilimento di Costa Volpino, inaugurato dall’azienda nel 1957.

In questa fotografia, in particolare, viene premiato per i 30 anni di lavoro in azienda.

In questa fotografia, in particolare, è ritratto con il collega Giuseppe Pezzotti mentre stanno verificando delle barre Mannesman contestate da un cliente perché storte. Ricorda che, una ditta esterna risolse il problema della distorsione attraverso un taglio di due metri sui quattro di lunghezza delle barre.

Uberto Corti, che ha donato questa foto, ha lavorato per un breve periodo nello stabilimento di Dalmine per poi dedicarsi ai motori e alle corse motociclistiche. Dagli anni ’50 ha partecipato attivamente alla sezione motociclismo del Cral aziendale vincendo molte gare a livello nazionale.

Uberto Corti, che ha donato questa foto, ha lavorato per un breve periodo nello stabilimento di Dalmine per poi dedicarsi ai motori e alle corse motociclistiche. Dagli anni ’50 ha partecipato attivamente alla sezione motociclismo del Cral aziendale vincendo molte gare a livello nazionale.

Uberto Corti, che ha donato questa foto, ha lavorato per un breve periodo nello stabilimento di Dalmine per poi dedicarsi ai motori e alle corse motociclistiche. Dagli anni ’50 ha partecipato attivamente alla sezione motociclismo del Cral aziendale vincendo molte gare a livello nazionale.

In questa fotografia, in particolare è ritratto insieme ad altri piloti all'arrivo della gara Milano Taranto. Uberto ricorda di aver guadagnato il 3° posto in classifica in sella alla sua moto Rumi.

Uberto Corti, che ha donato questa foto, ha lavorato per un breve periodo nello stabilimento di Dalmine per poi dedicarsi ai motori e alle corse motociclistiche. Dagli anni ’50 ha partecipato attivamente alla sezione motociclismo del Cral aziendale vincendo molte gare a livello nazionale.

Uberto ricorda che questa fotografia gli fu scattata da Piero Balestra, allora presidente del Cral aziendale, all'arrivo della gara sul circuito di Spoleto dove risultò il vincitore.

Stefano Macetti, che ha donato questa foto, ha lavorato nello stabilimento di Dalmine dal 1958 al 1992. I primi sei mesi nel reparto trivellazione e successivamente nel reparto manutenzione. In quest’ultimo reparto per circa un anno e mezzo è stato nel settore meccanico, poi nella manutenzione del laminatoio continuo per tubi piccoli. Nel 1977 è passato nel reparto manutenzione del treno medio e nel 1982 dalla mansione di operaio è stato promosso a quella di impiegato tecnico.

Stefano Macetti, che ha donato questa foto, ha lavorato nello stabilimento di Dalmine dal 1958 al 1992. I primi sei mesi nel reparto trivellazione e successivamente nel reparto manutenzione. In quest’ultimo reparto per circa un anno e mezzo è stato nel settore meccanico, poi nella manutenzione del laminatoio continuo per tubi piccoli. Nel 1977 è passato nel reparto manutenzione del treno medio e nel 1982 dalla mansione di operaio è stato promosso a quella di impiegato tecnico.

In questa fotografia, in particolare, è ritratto con la squadra del reparto manutenzione treno medio durante la cerimonia di premiazione per i tornei sportivi aziendali al velodromo.

Stefano Macetti, che ha donato questa foto, ha lavorato nello stabilimento di Dalmine dal 1958 al 1992. I primi sei mesi nel reparto trivellazione e successivamente nel reparto manutenzione. In quest’ultimo reparto per circa un anno e mezzo è stato nel settore meccanico, poi nella manutenzione del laminatoio continuo per tubi piccoli. Nel 1977 è passato nel reparto manutenzione del treno medio e nel 1982 dalla mansione di operaio è stato promosso a quella di impiegato tecnico.

In questa fotografia è ritratto insieme ai colleghi sul bacino pensile del treno medio.

In questa fotografia è ritratto con il collega Mapelli alla manutenzione del laminatoio continuo.

In questa fotografia, in particolare, viene premiato per i 25 anni di lavoro in azienda.

Silvana Picenni, che ha donato questa foto, racconta che il padre Santo ha lavorato nello stabilimento di Dalmine in acciaieria dalla seconda metà degli anni '40 fino al 1980.

Severino Rovaris, che ha donato questa foto, ha lavorato molti anni nello stabilimento di Dalmine.

Severino Rovaris, che ha donato questa foto, ha lavorato molti anni nello stabilimento di Dalmine.

Severina Benaglia, che ha donato questa foto, ha lavorato come cuoca per l’azienda dal 1954 al 1975. Ha diretto le cucine della mensa aziendale, della foresteria e anche dell’albergo aziendale per dipendenti presso la località alpina di Castione della Presolana.

Severina Benaglia, che ha donato questa foto, ha lavorato come cuoca per l’azienda dal 1954 al 1975. Ha diretto le cucine della mensa aziendale, della foresteria e anche dell’albergo per dipendenti presso la località alpina di Castione della Presolana.

Severina Benaglia, che ha donato questa foto, ha lavorato come cuoca per l’azienda dal 1954 al 1975. Ha diretto le cucine della mensa aziendale, della foresteria e anche dell’albergo per dipendenti presso la località alpina di Castione della Presolana.

Severina Benaglia, che ha donato questa foto, ha lavorato come cuoca per l’azienda dal 1954 al 1975. Ha diretto le cucine della mensa aziendale, della foresteria e anche dell’albergo per dipendenti presso la località alpina di Castione della Presolana.

In questa fotografia, in particolare, riceve il premio per i 20 anni di lavoro in azienda.

La figlia di Giovanni Bonanni, Daniela che ha donato questa foto, racconta che il padre ha lavorato in azienda a partire dal 18 marzo 1941 fino al 1971. Durante la sua carriera ha rivestito numerosi ruoli dirigenziali, in particolare, nella direzione tecnica degli impianti.

Il nipote di Pietro Amboni, Sergio Masseroli che ha donato questa foto, racconta che il nonno Pietro ha lavorato per molti anni negli impianti dello stabilimento di Dalmine.

In questa foto, in particolare, Sergio racconta che tra i tanti presenti è ritratto anche suo nonno materno Pietro.

Roberto Caccia, che ha donato questa foto, ha lavorato per molti anni in azienda nella sede di Dalmine. Dal 1969 al 1981 nel settore tubi in resina, dal 1981 al 1986 nel reparto manutenzione del treno medio e dal 1986 fino alla pensione presso il laboratorio di analisi chimiche dello stabilimento.

Roberto Caccia, che ha donato questa foto, ha lavorato per molti anni in azienda nella sede di Dalmine. Dal 1969 al 1981 nel settore tubi in resina, dal 1981 al 1986 nel reparto manutenzione del treno medio e dal 1986 fino alla pensione presso il laboratorio di analisi chimiche dello stabilimento.

Roberto Caccia, che ha donato questa foto, ha lavorato per molti anni in azienda nella sede di Dalmine. Dal 1969 al 1981 nel settore tubi in resina, dal 1981 al 1986 nel reparto manutenzione del treno medio e dal 1986 fino alla pensione presso il laboratorio di analisi chimiche dello stabilimento.

Roberto Caccia, che ha donato questa foto, ha lavorato per molti anni in azienda nella sede di Dalmine. Dal 1969 al 1981 nel settore tubi in resina, dal 1981 al 1986 nel reparto manutenzione del treno medio e dal 1986 fino alla pensione presso il laboratorio di analisi chimiche dello stabilimento.

Il signor Bolognini ricorda di aver scattato questa fotografia alla squadra dei colleghi durante il torneo di calcio aziendale.

Il signor Bolognini ricorda che scattò questa fotografia alla squadra dei colleghi dell'ufficio durante il torneo di calcio aziendale.

Il signor Bolognini ricorda di aver scattato questa fotografia durante il tragitto di un viaggio di lavoro verso le Marche. Insieme ai colleghi si concessero una pausa per una fare scorpacciata di ciliege.

In questa fotografia, in particolare, è ritratto insieme agli altri relatori durante il meeting all'hotel Columbus di Genova.

Vittorio Bolognini, che ha donato questa foto, ha lavorato nello stabilimento di Dalmine presso l’Ufficio protezione dalla corrosione dal 1958 al 1990. Ha svolto attività di progettazione e costruzione di impianti di protezione catodica e di assistenza a tecnici e progettisti di detti impianti, attraverso incontri, convegni e pubblicazioni tecniche.

Vittorio Bolognini, che ha donato questa foto, ha lavorato nello stabilimento di Dalmine presso l’Ufficio protezione dalla corrosione dal 1958 al 1990. Ha svolto attività di progettazione e costruzione di impianti di protezione catodica e di assistenza a tecnici e progettisti di detti impianti, attraverso incontri, convegni e pubblicazioni tecniche.

Il signor Bolognini ricorda che con i colleghi dell'ufficio protezione dalla corrosione stavano lavorando in un cantiere di una società controllata dall'azienda, la Montubi. Erano impegnati nella costruzione delle palancole per la posa dei tubi in acqua. Sullo sfondo si intravede il ponte della Libertà che collega Mestre a Venezia.

Il signor Bolognini ricorda che scattò questa immagine durante un viaggio di lavoro per la costruzione del nuovo acquedotto marchigiano.

Pietro Delli, che ha donato questa foto, è stato assunto in Dalmine nel gennaio del 1949. Ha frequentato la Scuola tecnica aziendale dal 1951 al 1953. Ha lavorato per 40 anni al reparto magazzino generale di Dalmine, Taranto, Torre Annunziata e Piombino nell’organizzazione dei magazzini dei diversi stabilimenti.

Questa fotografia, in particolare, è stata scattata per la pubblicazione su una rivista industriale di un articolo riguardante l'azienda e l'alta qualità formativa della scuola interna. Il signor Delli ricorda che stava lavorando presso il magazzino controlli dei macchinari entranti, quando fu contattato da un responsabile della scuola che gli indicò di indossare una tuta da lavoro pulita e di mettersi in posa dinanzi all'edificio della scuola aziendale con la chiave inglese in mano per permettere al fotografo di realizzare la fotografia.

In questa fotografia, in particolare, il signor Delli viene premiato per i suoi 30 anni di lavoro in azienda.

Pasquale Bove, che ha donato questa foto, ha lavorato per oltre 20 anni nello stabilimento di Dalmine. Dal 1980 al 1998 alla manutenzione del reparto tornitura e alesatura aste, dal 1998 al 2002 nel reparto di produzione e distribuzione di energia.

Pasquale Bove, che ha donato questa foto, ha lavorato per oltre 20 anni nello stabilimento di Dalmine. Dal 1980 al 1998 alla manutenzione del reparto tornitura e alesatura aste, dal 1998 al 2002 nel reparto di produzione e distribuzione di energia.

Pasquale Bove, che ha donato questa foto, ha lavorato per oltre 20 anni nello stabilimento di Dalmine. Dal 1980 al 1998 alla manutenzione del reparto tornitura e alesatura aste, dal 1998 al 2002 nel reparto di produzione e distribuzione di energia.

In questa fotografia, in particolare, è ritratto durante un’esercitazione che si svolgeva una volta al mese in quest'ultimo reparto, in cui una coppia di operatori era tenuta a verificare il perfetto funzionamento di tutti gli strumenti del camion antincendio in dotazione.

Palmina Cologni, che ha donato questa foto, racconta che suo padre Francesco ha lavorato per molti anni nello stabilimento di Dalmine. Racconta che la sua casa era nel quartiere operaio “Mario Garbagni” e che a 4 anni ha iniziato a frequentare l’asilo costruito dall’azienda. I bambini che frequentavano l’asilo provenivano da Dalmine, Sforzatica, Mariano, insomma da tutto il circondario di Dalmine. Lei era in una classe mista, le giornate in aula erano caratterizzate dal gioco e dalle attività educative.

Palmina Cologni, che ha donato questa foto, racconta che suo padre Francesco ha lavorato per molti anni nello stabilimento di Dalmine. La sua casa era nel quartiere operaio Mario Garbagni e all'età di 4 anni ha iniziato a frequentare l’asilo costruito dall'azienda per i figli dei dipendenti. Ricorda che I bambini che frequentavano l’asilo provenivano da Dalmine, Sforzatica, Mariano, insomma da tutto il circondario di Dalmine. Lei era in una classe mista, le giornate in aula erano caratterizzate dal gioco e dalle attività educative.

Palmina Cologni, che ha donato questa foto, racconta che suo padre Francesco ha lavorato per molti anni nello stabilimento di Dalmine. Racconta che la sua casa era nel quartiere operaio “Mario Garbagni” e che a 4 anni ha iniziato a frequentare l’asilo costruito dall’azienda. I bambini che frequentavano l’asilo provenivano da Dalmine, Sforzatica, Mariano, insomma da tutto il circondario di Dalmine. Lei era in una classe mista, le giornate in aula erano caratterizzate dal gioco e dalle attività educative.

In questa fotografia, in particolare, è ritratto durante una trasferta di lavoro per l’avviamento di un laminatoio in una società inglese.

In questa fotografia, in particolare, è ritratto durante una trasferta di lavoro per l’avviamento di un laminatoio in una società inglese.

In questa fotografia, in particolare, è ritratto durante una trasferta di lavoro per l’avviamento di un laminatoio in una società inglese.

In questa fotografia, in particolare, è ritratta in quella marina di Riccione.

Maria Elisabetta Pasqualini, che ha scattato e donato questa foto, ha lavorato per oltre trent’anni negli uffici amministrativi dello stabilimento di Dalmine.

Maria Elisabetta Pasqualini, che ha donato questa foto, ha lavorato per oltre trent’anni negli uffici amministrativi dello stabilimento di Dalmine.

Luigi Fin che ha donato questa foto, ha lavorato per molti anni in azienda come impiegato tecnico nel reparto di trafilatura a freddo, prima nello stabilimento di Dalmine e in seguito in quello di Costa Volpino.

Luigi Fin, che ha donato questa foto, ha lavorato per molti anni in azienda come impiegato tecnico nel reparto di trafilatura a freddo, prima nello stabilimento di Dalmine e in seguito in quello di Costa Volpino.

Luigi Fin, che ha donato questa foto, ha lavorato per molti anni in azienda come impiegato tecnico nel reparto di trafilatura a freddo, prima nello stabilimento di Dalmine e in seguito in quello di Costa Volpino.

Luigi Fin, che ha donato questa foto, ha lavorato per molti anni in azienda come impiegato tecnico nel reparto di trafilatura a freddo, prima nello stabilimento di Dalmine e in seguito in quello di Costa Volpino.

Luigi Fin, che ha donato questa foto, ha lavorato per molti anni in azienda come impiegato tecnico nel reparto di trafilatura a freddo, prima nello stabilimento di Dalmine e in seguito in quello di Costa Volpino.

Luigi Zanotti, che ha donato questa foto, racconta che ha iniziato a frequentare la Scuola apprendisti dell'azienda all'età di 14 anni. Voleva fare il perito industriale ma non potendo frequentare, ha scelto la scuola privata e il diploma in geometria. In seguito è restato a lavorare nella scuola aziendale per 40 anni, è stato vice del direttore prima di Piero Ruffoni e al suo congedo di Micheli.

Luigi Zanotti, che ha donato questa foto, racconta che ha iniziato a frequentare la Scuola apprendisti dell’azienda all’età di 14 anni. Voleva fare il perito industriale ma non potendo frequentare, ha scelto la scuola privata e il diploma in geometria. In seguito è restato a lavorare nella scuola aziendale per 40 anni, è stato vice del direttore prima di Piero Ruffoni e al suo congedo di Micheli.

La figlia di Romolo Cesare Cividini, Ludovica che ha donato questa foto, racconta che suo padre ha lavorato per molti anni nello stabilimento di Dalmine come impiegato negli uffici di uno dei reparti di laminazione.

La figlia di Romolo Cesare Cividini, Ludovica che ha donato questa foto, racconta che suo padre ha lavorato per molti anni nello stabilimento di Dalmine come impiegato negli uffici di uno dei reparti di laminazione.

Ludovica Cividini, che ha donato questa foto, racconta che suo padre Romolo Cesare ha lavorato per molti anni nello stabilimento di Dalmine come impiegato negli uffici di uno dei reparti di laminazione. Ludovica ha vissuto con tutta la sua famiglia nel quartiere impiegati Leonardo Da Vinci, e ha avuto l'opportunità di frequentare la scuola elementare costruita dall’azienda per i figli dei dipendenti.

In questa fotografia, in particolare, Learco Cavagna è ritratto nella sala prove di scorrimento a caldo.

Questa fotografia, in particolare, è scattata a Pietro Invernizzi per il giorno del colloquio di assunzione.

In questa fotografia, in particolare, Giuseppe Pietra è ritratto insieme a molti altri altri colleghi durante un pellegrinaggio religioso a Lourdes, organizzato per i lavoratori dell’azienda.

Il signor Carboncini ricorda che questa fotografia è stata scattata a Lourdes durante un pellegrinaggio organizzato dalle conferenze aziendali San Vincenzo.

Leandro Carboncini, che ha donato questa foto, ha lavorato per 32 anni in azienda nel settore sicurezza. Assunto nel 1952 nello stabilimento di Massa Carrara, nel 1956 viene trasferito a Dalmine, con una breve parentesi lavorativa anche nella sede centrale di Milano.

Il signor Carboncini ricorda che questa fotografia è stata scattata ai lavoratori dell'azienda in partenza per Lourdes, per un pellegrinaggio religioso organizzato dalle conferenze aziendali San Vincenzo.

In questa fotografia, in particolare, è ritratto insieme ad altri colleghi al Palazzo dei Congressi dell’Eur durante un convegno organizzato dall'IRI - Istituto per la Ricostruzione Industriale.

Il signor Carboncini ricorda che questa fotografia è stata scattata a Lourdes durante un pellegrinaggio organizzato dalle conferenze aziendali San Vincenzo.

Il signor Carboncini ricorda che questa fotografia è stata scattata a Lourdes durante un pellegrinaggio organizzato dalle conferenze aziendali San Vincenzo.

In questa fotografia, in particolare, sono ritratte nel cortile della loro casa in dotazione nel quartiere “Bagina”.

In questa fotografia, in particolare, è ritratto insieme alla figlia in abito nuziale mentre scendono le scale della loro casa in dotazione nel quartiere "Bagina".

Le figlie di Pietro Salvetti, che hanno donato questa foto, raccontano che il padre Pietro ha prestato servizio per molti anni nel corpo dei pompieri dello stabilimento di Dalmine e che era molto attivo nel gruppo di ciclismo del Cral aziendale.

Le figlie di Pietro Salvetti, che hanno donato questa foto, raccontano che il padre Pietro ha prestato servizio per molti anni nel corpo dei pompieri dello stabilimento di Dalmine e che era molto attivo nel gruppo di ciclismo del Cral aziendale.

Le figlie di Pietro Salvetti, che hanno donato questa foto, raccontano che il padre Pietro ha prestato servizio per molti anni nel corpo dei pompieri dello stabilimento di Dalmine.

Le figlie di Pietro Salvetti, che hanno donato questa foto, raccontano che il padre Pietro ha prestato servizio per molti anni nel corpo dei pompieri dello stabilimento di Dalmine e che era molto attivo nel gruppo di ciclismo del Cral aziendale.

Le figlie di Pietro Salvetti, che hanno donato questa foto, raccontano che il padre Pietro ha prestato servizio per molti anni nel corpo dei pompieri dello stabilimento di Dalmine e che era molto attivo nel gruppo di ciclismo del Cral aziendale.

Le figlie di Pietro Salvetti, che hanno donato questa foto, raccontano che il padre Pietro ha prestato servizio per molti anni nel corpo dei pompieri dello stabilimento di Dalmine e che era molto attivo nel gruppo di ciclismo del Cral aziendale.

Le figlie di Pietro Salvetti, che hanno donato questa foto, raccontano che il padre Pietro ha prestato servizio per molti anni nel corpo dei pompieri dello stabilimento di Dalmine.

Le figlie di Pietro Salvetti, che hanno donato questa foto, raccontano che il padre Pietro ha prestato servizio per molti anni nel corpo dei pompieri dello stabilimento di Dalmine.

Le figlie di Pietro Salvetti, che hanno donato questa foto, raccontano che il padre Pietro ha prestato servizio per molti anni nel corpo dei pompieri dello stabilimento di Dalmine e che era molto attivo nel gruppo di ciclismo del Cral aziendale.

Le figlie di Pietro Salvetti, che hanno donato questa foto, raccontano che il padre Pietro ha prestato servizio per molti anni nel corpo dei pompieri dello stabilimento di Dalmine.

Le figlie di Pietro Salvetti, che hanno donato questa foto, raccontano che il padre Pietro ha prestato servizio per molti anni nel corpo dei pompieri dello stabilimento di Dalmine.

Le figlie di Pietro Salvetti, che hanno donato questa foto, raccontano che il padre Pietro ha prestato servizio per molti anni nel corpo dei pompieri dello stabilimento di Dalmine.

Le figlie di Pietro Salvetti, che hanno donato questa foto, raccontano che il padre Pietro ha prestato servizio per molti anni nel corpo dei pompieri dello stabilimento di Dalmine.

Le figlie di Pietro Salvetti, che hanno donato questa foto, raccontano che il padre Pietro ha prestato servizio per molti anni nel corpo dei pompieri dello stabilimento di Dalmine.

Le figlie di Pietro Salvetti, che hanno donato questa foto, raccontano che il padre Pietro ha prestato servizio per molti anni nel corpo dei pompieri dello stabilimento di Dalmine.

Le figlie di Pietro Salvetti, che hanno donato questa foto, raccontano che il padre Pietro ha prestato servizio per molti anni nel corpo dei pompieri dello stabilimento di Dalmine.

Le figlie di Pietro Salvetti, che hanno donato questa foto, raccontano che il padre Pietro ha prestato servizio per molti anni nel corpo dei pompieri dello stabilimento di Dalmine.

Le figlie di Pietro Salvetti, che hanno donato questa foto, raccontano che il padre Pietro ha prestato servizio per molti anni nel corpo dei pompieri dello stabilimento di Dalmine.

Le figlie di Pietro Salvetti, che hanno donato questa foto, raccontano che il padre Pietro ha prestato servizio per molti anni nel corpo dei pompieri dello stabilimento di Dalmine e che era molto attivo nel gruppo di ciclismo del Cral aziendale.

Le figlie di Pietro Salvetti, che hanno donato questa foto, raccontano che il padre Pietro ha prestato servizio per molti anni nel corpo dei pompieri dello stabilimento di Dalmine e che era molto attivo nel gruppo di ciclismo del Cral aziendale.

Le figlie di Pietro Salvetti, che hanno donato questa foto, raccontano che il padre Pietro ha prestato servizio per molti anni nel corpo dei pompieri dello stabilimento di Dalmine e che era molto attivo nel gruppo di ciclismo del Cral aziendale.

Le figlie di Pietro Salvetti, che hanno donato questa foto, raccontano che il padre Pietro ha prestato servizio per molti anni nel corpo dei pompieri dello stabilimento di Dalmine e che era molto attivo nel gruppo di ciclismo del Cral aziendale.

Mario Colombo, che ha donato questa foto, racconta che il nonno Carlo conosceva molto bene lo stabilimento e i quartieri di Dalmine perchè era capomastro della ditta edile Ferretti di Bergamo. La Ferretti ha realizzato negli anni molti lavori su commissione dell’azienda.

Il figlio di Rinaldo Colombo, Mario che ha donato questa foto, racconta che il padre ha lavorato per molti anni nello stabilimento di Dalmine.

La figlia di Benedetto Capitanio, Laura che ha donato questa fotografia, racconta che il padre ha lavorato nell’ufficio tecnico aziendale per 43 anni. Ha seguito i lavori di costruzione di alcune sedi di stabilimento come Massa e Piombino e moltissimi cantieri per la posa in opera dei tubi.

La figlia di Benedetto Capitanio, Laura che ha donato questa fotografia, racconta che il padre ha lavorato nell’ufficio tecnico aziendale per 43 anni. Ha seguito i lavori di costruzione di alcune sedi di stabilimento come Massa e Piombino e moltissimi cantieri per la posa in opera dei tubi.

In questa fotografia Giovanni Rossi, all’epoca dirigente del reparto finitura tubi, è ritratto con altri colleghi in una passeggiata di lavoro all'interno dello stabilimento.

In questa fotografia Giovanni Rossi, all’epoca dirigente del reparto finitura tubi, è ritrattto in compagnia di un suo collega di lavoro.

In questa fotografia Giovanni Rossi, all’epoca dirigente del reparto finitura tubi, è ritrattto in compagnia di ospiti in visita allo stabilimento.

In questa fotografia è ritratto durante il periodo di leva insieme ai suoi compagni sulla prora estrema della nave.

In questa fotografia è ritratto durante il periodo di leva insieme ai suoi compagni davanti la torre binata n. 1 calibro 203 m/m della nave.

I figli di Carlo Rosti, Rosario e Giuseppina che hanno donato questa foto, raccontano che il papà Carlo è stato assunto in azienda il 28 giugno 1937 come aggiustatore nel reparto meccanica.

In questa fotografia è ritratto durante il periodo di leva insieme ai suoi commilitoni.

Tutti i dipendenti dell’azienda in obbligo di leva svolgevano la visita militare presso la Capitaneria di Porto a Venezia. Venivano poi arruolati nel battaglione San Marco o a bordo di una nave per 24 mesi. Carlo Rosti fu arruolato in marina sul Regio Incrociatore Gorizia, come allievo elettricista.

In questa fotografia è ritratto durante il periodo di leva insieme ai suoi commilitoni.

In questa fotografia è ritratto durante il periodo di leva insieme ai suoi compagni davanti alla torre binata n. 1 calibro 203 m/m della nave.

In questa fotografia è ritratto durante il periodo di leva insieme ai suoi commilitoni.

Tutti i dipendenti dell’azienda in obbligo di leva svolgevano la visita militare presso la Capitaneria di Porto a Venezia. Venivano poi arruolati nel battaglione San Marco o a bordo di una nave per 24 mesi. Carlo Rosti fu arruolato in marina sul Regio Incrociatore Gorizia, come allievo elettricista.

In questa fotografia è ritratto durante il periodo di leva insieme ai suoi compagni sul coperchio dell'hangar della nave.

Tutti i dipendenti dell’azienda in obbligo di leva svolgevano la visita militare presso la Capitaneria di Porto a Venezia. Venivano poi arruolati nel battaglione San Marco o a bordo di una nave per 24 mesi. Carlo Rosti fu arruolato in marina sul Regio Incrociatore Gorizia, come allievo elettricista.

In questa fotografia è ritratto con la divisa da marinaio durante il periodo di leva.

Tutti i dipendenti dell’azienda in obbligo di leva svolgevano la visita militare presso la Capitaneria di Porto a Venezia. Venivano poi arruolati nel battaglione San Marco o a bordo di una nave per 24 mesi. Carlo Rosti fu arruolato in marina sul Regio Incrociatore Gorizia, come allievo elettricista.

Tutti i dipendenti dell’azienda in obbligo di leva svolgevano la visita militare presso la Capitaneria di Porto a Venezia. Venivano poi arruolati nel battaglione San Marco o a bordo di una nave per 24 mesi. Carlo Rosti fu arruolato in marina sul Regio Incrociatore Gorizia, come allievo elettricista.

Tutti i dipendenti dell’azienda in obbligo di leva svolgevano la visita militare presso la Capitaneria di Porto a Venezia. Venivano poi arruolati nel battaglione San Marco o a bordo di una nave per 24 mesi. Carlo Rosti fu arruolato in marina sul Regio Incrociatore Gorizia, come allievo elettricista.

Tutti i dipendenti dell’azienda in obbligo di leva svolgevano la visita militare presso la Capitaneria di Porto a Venezia. Venivano poi arruolati nel battaglione San Marco o a bordo di una nave per 24 mesi. Carlo Rosti fu arruolato in marina sul Regio Incrociatore Gorizia, come allievo elettricista.

In questa fotografia, in particolare, Carlo Piattica è ritratto durante la cerimonia di premiazione per l'anzianità di servizio dei dipendenti.

In questa fotografia l'operatore è ritratto durante le operazioni di caricamento dei forni Martin con il rottame ferroso. Il caricamento era effettuato con una piccola gru molto mobile e veloce, che gli operai dell'acciaieria chiamavano "rondinella".

In questa fotografia l'operatore è ritratto al lavoro sulla macchina curvatrice dei tubi a U.

Il sig. Farella racconta che in questa fotografia è ritratto insieme a due colleghi borsisti, un ingegnere di origine polacca e uno di origine argentina, che dovette seguire durante il loro stage presso lo stabilimento di Torre Annunziata.

Pasquale Farella, che ha donato questa foto, viene assunto dall’azienda il 4 giugno 1962. Ha lavorato per moltissimi anni nello stabilimento di Torre Annunziata.

Angelo Barcella, che ha donato questa foto, ha iniziato a lavorare in azienda il 3 novembre 1942 come saldatore carpentiere. Negli anni ’60 viene trasferito al reparto carpenteria dello stabilimento di Sabbio Bergamasco fino al 1979, anno in cui va in pensione.

Maria Elisa Corti, che ha donato questa foto, ha lavorato all’ufficio paghe dello stabilimento di Dalmine dal 1942 al 1945.

Maria Elisa Corti, che ha donato questa foto, ha lavorato all’ufficio paghe dello stabilimento di Dalmine dal 1942 al 1945.

Maria Elisa Corti, che ha donato questa foto, ha lavorato all’ufficio paghe dello stabilimento di Dalmine dal 1942 al 1945.

Maria Elisa Corti, che ha donato questa foto, ha lavorato all’ufficio paghe dello stabilimento di Dalmine dal 1942 al 1945.

Maria Elisa Corti, che ha donato questa foto, ha lavorato all’ufficio paghe dello stabilimento di Dalmine dal 1942 al 1945.

Maria Elisa Corti, che ha donato questa foto, ha lavorato all’ufficio paghe dello stabilimento di Dalmine dal 1942 al 1945.

Maria Elisa Corti, che ha donato questa foto, ha lavorato all’ufficio paghe dello stabilimento di Dalmine dal 1942 al 1945.

Maria Elisa Corti, che ha donato questa foto, ha lavorato all’ufficio paghe dello stabilimento di Dalmine dal 1942 al 1945.

Mario Corti, che ha donato questa foto, ha lavorato nello stabilimento di Dalmine dal 1960 al 1979.

I dipendenti dell'azienda potevano usufruire di prezzi agevolati per godersi le proprie vacanze in montagna. La struttura alberghiera è successivamente passata in gestione all’ENAL. Nel 2002, come documenta un articolo dell’Eco di Bergamo del 11 dicembre 2002, l’albergo è stato demolito.

Il signor Nittoli ricorda che la ragazza ritratta nella fotografia è Iole Rossi.

In questa fotografia è ritratto un collega di Giuseppe Merli durante la villeggiatura a Foppolo. Sullo sfondo dell'immagine si può scorgere l'abergo con cui l’azienda aveva una convenzione d’uso.

In questa fotografia Giuseppe Merli è ritratto durante un soggiorno a Foppolo insieme al personale dell’hotel.

La figlia di Giuseppe Merli, Marinella che ha donato questa foto, racconta che il papà ha lavorato per l'ufficio controllo traffico, logistica e spedizione tubi dell’azienda per molti anni.

La figlia di Giuseppe Merli, Marinella che ha donato questa foto, racconta che il papà ha lavorato per l'ufficio controllo traffico, logistica e spedizione tubi dell’azienda per molti anni.

I dipendenti dell'azienda potevano usufruire di prezzi agevolati per godersi le proprie vacanze in montagna. La struttura alberghiera è successivamente passata in gestione all’ENAL. Nel 2002, come documenta un articolo dell’Eco di Bergamo dell’11 dicembre 2002, l’albergo è stato demolito.

L’azienda aveva una convenzione d’uso con l’albergo di Foppolo, i dipendenti potevano usufruire di prezzi agevolati per godersi le proprie vacanze in montagna. La struttura alberghiera è successivamente passata in gestione all’ENAL. Nel 2002, come documenta un articolo dell’Eco di Bergamo dell’11 dicembre 2002, l’albergo è stato demolito.

L’azienda aveva una convenzione d’uso con l’albergo di Foppolo, i dipendenti potevano usufruire di prezzi agevolati per godersi le proprie vacanze in montagna. La struttura alberghiera è successivamente passata in gestione all’ENAL. Nel 2002, come documenta un articolo dell’Eco di Bergamo dell'11 dicembre 2002, l’albergo è stato demolito.

I figli di Guido Castelli, Nives e Giovanni che hanno donato questa foto, raccontano che il papà ha lavorato per molti anni al laboratorio centrale dello stabilimento di Dalmine.

In questa fotografia, in particolare, è ritratto durante la cerimonia di premiazione per i 20 anni di lavoro in azienda.

Guido Rota, che ha donato questo foto, ha lavorato per molti anni come autista dell’azienda nello stabilimento di Dalmine.

Graziano Cortesi, che ha donato questa foto, ha lavorato per 30 anni nello stabilimento di Dalmine, dal 1980 al 2010 è stato sempre addetto al forno nel reparto acciaieria.

Questa immagine, in particolare, gli è stata scattata insieme ai colleghi gruisti durante un corso di formazione.

Giuseppe Torri, che ha donato questa foto, ha lavorato per moltissimi anni nello stabilimento di Costa Volpino, rivestendo il ruolo di responsabile dell’amministrazione del personale fino al 1987, anno in cui è andato in pensione.

Giuseppe Torri, che ha donato questa foto, ha lavorato per moltissimi anni nello stabilimento di Costa Volpino, rivestendo il ruolo di responsabile dell’amministrazione del personale fino al 1987, anno in cui è andato in pensione.

Giuseppe Torri, che ha donato questa foto, ha lavorato per moltissimi anni nello stabilimento di Costa Volpino, rivestendo il ruolo di responsabile dell’amministrazione del personale fino al 1987, anno in cui è andato in pensione.

Giuseppe Torri, che ha donato questa foto, ha lavorato per moltissimi anni nello stabilimento di Costa Volpino, rivestendo il ruolo di responsabile dell’amministrazione del personale fino al 1987, anno in cui è andato in pensione.

Giuseppe Torri, che ha donato questa foto, ha lavorato per moltissimi anni nello stabilimento di Costa Volpino, rivestendo il ruolo di responsabile dell’amministrazione del personale fino al 1987, anno in cui è andato in pensione.

Giuseppe Mora, che ha donato questa foto, è il figlio di Mario Mora che ha lavorato nello stabilimento di Dalmine come gruista al magazzino tubi dal 1949 al 1989. Giuseppe come tutti i figli dei dipendenti, ha avuto la possibilità di frequentare per le vacanze estive le colonie aziendali, in particolare ricorda le estati a Castione della Presolana.

Giuseppe Boffetti, che ha donato questa foto, ha lavorato nello stabilimento di Sabbio Bergamasco per 35 anni. La sua specializzazione di saldatore per applicazioni speciali, gli ha dato l’opportunità di viaggiare molto per conto dell’azienda. Dalla seconda metà degli anni ’70 alla seconda metà degli anni ’80 si è recato per lavoro in vari paesi esteri come il Ghana, lo Zaire e l’India.

Giuseppe Boffetti, che ha donato questa foto, ha lavorato nello stabilimento di Sabbio Bergamasco per 35 anni. La sua specializzazione, di saldatore per applicazioni speciali, gli ha dato l’opportunità di viaggiare molto per conto dell’azienda. Dalla seconda metà degli anni '70 alla seconda metà degli anni '80 si è recato per lavoro in vari paesi esteri come il Ghana, lo Zaire e l’India.

Giuseppe Boffetti, che ha donato questa foto, ha lavorato nello stabilimento di Sabbio Bergamasco per 35 anni. La sua specializzazione, di saldatore per applicazioni speciali, gli ha dato l’opportunità di viaggiare molto per conto dell’azienda. Dalla seconda metà degli anni ’70 alla seconda metà degli anni ’80 si è recato per lavoro in vari paesi esteri come il Ghana, lo Zaire e l’India.

Giuseppe Boffetti, che ha donato questa foto, ha lavorato nello stabilimento di Sabbio Bergamasco per 35 anni. La sua specializzazione, di saldatore per applicazioni speciali, gli ha dato l’opportunità di viaggiare molto per conto dell’azienda. Dalla seconda metà degli anni ’70 alla seconda metà degli anni ’80 si è recato per lavoro in vari paesi esteri come il Ghana, lo Zaire e l’India.

Gisberto Ianni, che ha donato questa foto, viene assunto il 21 luglio 1975 presso lo stabilimento di Costa Volpino. Originario di Massa si trasferisce quindi con tutta la famiglia in Lombardia. Dal 1978 la carriera lavorativa lo porta in varie sedi di stabilimento dell’azienda come a Torre Annunziate e a Taranto.

Gisberto Ianni, che ha donato questa foto, viene assunto il 21 luglio 1975 presso lo stabilimento di Costa Volpino. Originario di Massa si trasferisce quindi con tutta la famiglia in Lombardia. Dal 1978 la carriera lavorativa lo porta in varie sedi di stabilimento dell’azienda come a Torre Annunziate e a Taranto.

Gisberto Ianni, che ha donato questa foto, viene assunto il 21 luglio 1975 presso lo stabilimento di Costa Volpino. Originario di Massa si trasferisce quindi con tutta la famiglia in Lombardia. Dal 1978 la carriera lavorativa lo porta in varie sedi di stabilimento dell’azienda come a Torre Annunziate e a Taranto.

Gisberto Ianni, che ha donato questa foto, viene assunto il 21 luglio 1975 presso lo stabilimento di Costa Volpino. Originario di Massa si trasferisce quindi con tutta la famiglia in Lombardia. Dal 1978 la carriera lavorativa lo porta in varie sedi di stabilimento dell’azienda come a Torre Annunziate e a Taranto.

Gisberto Ianni, che ha donato questa foto, viene assunto il 21 luglio 1975 presso lo stabilimento di Costa Volpino. Originario di Massa si trasferisce quindi con tutta la famiglia in Lombardia. Dal 1978 la carriera lavorativa lo porta in varie sedi di stabilimento dell’azienda come a Torre Annunziate e a Taranto.

In questa fotografia, in particolare, è ritratto alla cerimonia di premiazione per l'anzianità di servizio dei dipendenti.

Gisberto Ianni, che ha donato questa foto, viene assunto il 21 luglio 1975 presso lo stabilimento di Costa Volpino. Originario di Massa si trasferisce quindi con tutta la famiglia in Lombardia. Dal 1978 la carriera lavorativa lo porta in varie sedi di stabilimento dell’azienda come a Torre Annunziate e a Taranto.

Gisberto Ianni, che ha donato questa foto, viene assunto il 21 luglio 1975 presso lo stabilimento di Costa Volpino. Originario di Massa si trasferisce quindi con tutta la famiglia in Lombardia. Dal 1978 la carriera lavorativa lo porta in varie sedi di stabilimento dell’azienda come a Torre Annunziate e a Taranto.

Gisberto Ianni, che ha donato questa foto, viene assunto il 21 luglio 1975 presso lo stabilimento di Costa Volpino. Originario di Massa si trasferisce quindi con tutta la famiglia in Lombardia. Dal 1978 la carriera lavorativa lo porta in varie sedi di stabilimento dell’azienda come a Torre Annunziate e a Taranto.

Gisberto Ianni, che ha donato questa foto, viene assunto il 21 luglio 1975 presso lo stabilimento di Costa Volpino. Originario di Massa si trasferisce quindi con tutta la famiglia in Lombardia. Dal 1978 la carriera lavorativa lo porta in varie sedi di stabilimento dell’azienda come a Torre Annunziate e a Taranto.

Gisberto Ianni, che ha donato questa foto, viene assunto il 21 luglio 1975 presso lo stabilimento di Costa Volpino. Originario di Massa si trasferisce quindi con tutta la famiglia in Lombardia. Dal 1978 la carriera lavorativa lo porta in varie sedi di stabilimento dell’azienda come a Torre Annunziate e a Taranto.

In questa fotografia, in particolare, è ritratto alla cerimonia di premiazione per l'anzianità di servizio dei dipendenti.

In questa fotografia, in particolare, è ritratto alla cerimonia di premiazione per l'anzianità di servizio dei dipendenti.

In questa fotografia, in particolare, è ritratto alla cerimonia di premiazione per l'anzianità di servizio dei dipendenti.

In questa fotografia, in particolare, è ritratto alla cerimonia di premiazione per l'anzianità di servizio dei dipendenti.

Gisberto Ianni, che ha donato questa foto, viene assunto il 21 luglio 1975 presso lo stabilimento di Costa Volpino. Originario di Massa si trasferisce quindi con tutta la famiglia in Lombardia. Dal 1978 la carriera lavorativa lo porta in varie sedi di stabilimento dell’azienda come a Torre Annunziate e a Taranto.

Gisberto Ianni, che ha donato questa foto, viene assunto il 21 luglio 1975 presso lo stabilimento di Costa Volpino. Originario di Massa si trasferisce quindi con tutta la famiglia in Lombardia. Dal 1978 la carriera lavorativa lo porta in varie sedi di stabilimento dell’azienda come a Torre Annunziate e a Taranto.

Questa immagine, in particolare, è stata scattata durante una cena con il Gruppo Lavoratori Anziani di Torre Annunziata, in primo piano è ritratto il figlio di Gisberto.

In questa fotografia, in particolare, è ritratto alla cerimonia di premiazione per l'anzianità di servizio dei dipendenti.

In questa fotografia, in particolare, era insieme ad altri colleghi a Lourdes per un pellegrinaggio organizzato dalle conferenze aziendali San Vincenzo.

Giovanni Solivani, che ha donato questa foto, ha iniziato a lavorare in azienda a 14 anni, prima come fattorino e in seguito come impiegato. Ha lavorato nella sede centrale di Milano e in quella di Dalmine.

In questa fotografia, in particolare, era insieme ad altri colleghi a Lourdes per un pellegrinaggio organizzato dalle conferenze aziendali San Vincenzo.

I figli di Guido Castelli, Nives e Giovanni che hanno donato questa foto, raccontano che il papà ha lavorato per molti anni al laboratorio centrale dello stabilimento di Dalmine.

I figli di Guido Castelli, Nives e Giovanni che hanno donato questa foto, raccontano che il papà ha lavorato per molti anni al laboratorio centrale dello stabilimento di Dalmine.

I nipoti di Lorenzo Castelli, Nives e Giovanni che hanno donato questa foto, raccontano che il nonno ha lavorato per moltissimi anni nei diversi reparti di laminazione dello stabilimento di Dalmine.

I figli di Guido Castelli, Nives e Giovanni che hanno donato questa foto, raccontano che il papà ha lavorato per molti anni al laboratorio centrale dello stabilimento di Dalmine.

I figli di Guido Castelli, Nives e Giovanni che hanno donato questa foto, raccontano che il papà ha lavorato per molti anni al laboratorio centrale dello stabilimento di Dalmine.

I figli di Guido Castelli, Nives e Giovanni che hanno donato questa foto, raccontano che il papà ha lavorato per molti anni al laboratorio centrale dello stabilimento di Dalmine.

Giovanni Boffi, che ha donato questa foto, ha lavorato per molti anni nello stabilimento di Dalmine. E' un collezionista di materiali e cartoline su Dalmine.

Giovanni Avogadri, che ha donato questa foto, ha lavorato nello stabilimento di Dalmine dal 1961 al 1988. Per i primi anni nel reparto forgiatura e in seguito nel reparto di carpenteria meccanica.

Giorgio Lania, che ha donato questa foto, ha lavorato per moltissimi anni in azienda rivestendo ruoli dirigenziali in alcuni stabilimenti del gruppo.

Gianni Giobini ricorda che dello stabilimento di Costa Volpino frequentavano il corso con lui i colleghi Contessi e Piovanelli.

Gianni Giobini ricorda che dello stabilimento di Costa Volpino frequentavano il corso con lui i colleghi Contessi e Piovanelli.

Gianni Giobini, che ha donato questa foto, ha lavorato per molti anni nello stabilimento di Costa Volpino.

I dipendenti dell'azienda potevano usufruire di prezzi agevolati per godersi le proprie vacanze in montagna. La struttura alberghiera è successivamente passata in gestione all’ENAL. Nel 2002, come documenta un articolo dell’Eco di Bergamo dell'11 dicembre 2002, l’albergo è stato demolito.

I dipendenti dell’azienda potevano usufruire di prezzi agevolati per godersi le proprie vacanze in montagna. La struttura alberghiera è successivamente passata in gestione all’ENAL. Nel 2002, come documenta un articolo dell’Eco di Bergamo dell’11 dicembre 2002, l’albergo è stato demolito.

I dipendenti dell'azienda potevano usufruire di prezzi agevolati per godersi le proprie vacanze in montagna. La struttura alberghiera è successivamente passata in gestione all’ENAL. Nel 2002, come documenta un articolo dell’Eco di Bergamo dell'11 dicembre 2002, l’albergo è stato demolito.

I dipendenti dell’azienda potevano usufruire di prezzi agevolati per godersi le proprie vacanze in montagna. La struttura alberghiera è successivamente passata in gestione all’ENAL. Nel 2002, come documenta un articolo dell’Eco di Bergamo dell’11 dicembre 2002, l’albergo è stato demolito.

I dipendenti dell’azienda potevano usufruire di prezzi agevolati per godersi le proprie vacanze in montagna. La struttura alberghiera è successivamente passata in gestione all’ENAL. Nel 2002, come documenta un articolo dell’Eco di Bergamo dell’11 dicembre 2002, l’albergo è stato demolito.

I dipendenti dell'azienda potevano usufruire di prezzi agevolati per godersi le proprie vacanze in montagna. La struttura alberghiera è successivamente passata in gestione all’ENAL. Nel 2002, come documenta un articolo dell’Eco di Bergamo dell’11 dicembre 2002, l’albergo è stato demolito.

I dipendenti dell’azienda potevano usufruire di prezzi agevolati per godersi le proprie vacanze in montagna. La struttura alberghiera è successivamente passata in gestione all’ENAL. Nel 2002, come documenta un articolo dell’Eco di Bergamo dell’11 dicembre 2002, l’albergo è stato demolito.

Lo showman Mike Bongiorno sulle piste da sci della località alpina.

I dipendenti dell’azienda potevano usufruire di prezzi agevolati per godersi le proprie vacanze in montagna. La struttura alberghiera è successivamente passata in gestione all’ENAL. Nel 2002, come documenta un articolo dell’Eco di Bergamo dell’11 dicembre 2002, l’albergo è stato demolito.

I dipendenti dell’azienda potevano usufruire di prezzi agevolati per godersi le proprie vacanze in montagna. La struttura alberghiera è successivamente passata in gestione all’ENAL. Nel 2002, come documenta un articolo dell’Eco di Bergamo dell’11 dicembre 2002, l’albergo è stato demolito.

Giancarlo Pelicioli, che donato questa cartolina fotografica, ha lavorato presso lo stabilimento di Dalmine come manutentore elettrico nei diversi reparti dedicati alla laminazione dei tubi dal 1961 al 1988.

Il signor Bonetti racconta che anche suo padre e suo nonno hanno lavorato nello stesso stabilimento, infatti, in questa fotografia è ritratto mentre riceve una delle borse di studio aziendali riservate ai figli dei dipendenti.

Giacomo Seghezzi, che ha donato questa foto, ha lavorato per 30 anni nello stabilimento di Sabbio Bergamasco.

Giacomo Seghezzi, che ha donato questa foto, ha lavorato per 30 anni nello stabilimento di Sabbio Bergamasco.

Giacomo Seghezzi, che ha donato questa foto, ha lavorato per 30 anni nello stabilimento di Sabbio Bergamasco.

Giacomo Seghezzi, che ha donato questa foto, ha lavorato per 30 anni nello stabilimento di Sabbio Bergamasco.

Questa fotografia è stata scattatta durante la finale del torneo di calcio aziendale tra la squadra del reparto collaudo di Sabbio Bergamasco e quella del reparto collaudo di Dalmine.

Questa fotografia è stata scattata durante la partita tra la squadra del reparto collaudo di Sabbio Bergamasco e quella del reparto collaudo di Dalmine.

Questa fotografia è stata scattata durante la partita tra la squadra del reparto collaudo di Sabbio Bergamasco e quella del reparto collaudo di Dalmine.

Giacomo Seghezzi, che ha donato questa foto, ha lavorato per 30 anni nello stabilimento di Sabbio Bergamasco.

Il figlio di Pietro Passera, Franco che ha donato questa foto, racconta che il padre ha lavorato nell’acciaieria dello stabilimento di Dalmine dalla fine degli anni ‘40 fino agli inizi degli anni ‘90.

Franco Nappo, che ha donato questa foto, ha lavorato per molti anni presso lo stabilimento di Torre Annunziata.

Franco Nappo, che ha donato questa foto, ha lavorato per molti anni presso lo stabilimento di Torre Annunziata.

Franco Nappo, che ha donato questa foto, ha lavorato per molti anni presso lo stabilimento di Torre Annunziata.

Franco Nappo, che ha donato questa foto, ha lavorato per molti anni presso lo stabilimento di Torre Annunziata.

Franco Nappo, che ha donato questa foto, ha lavorato per molti anni presso lo stabilimento di Torre Annunziata.

Franco Nappo, che ha donato questa foto, ha lavorato per molti anni presso lo stabilimento di Torre Annunziata.

Il signor Nappo racconta che questa fotografia è stata scattata in occasione della mostra del concorso di pittura rivolto ai lavoratori dell'azienda, una delle tante iniziative promosse dal Cral aziendale.

Franco Nappo, che ha donato questa foto, ha lavorato per molti anni presso lo stabilimento di Torre Annunziata.

Franco Nappo, che ha donato questa foto, ha lavorato per molti anni presso lo stabilimento di Torre Annunziata.

Franco Nappo, che ha donato questa foto, ha lavorato per molti anni presso lo stabilimento di Torre Annunziata..

Il figlio di Alessandro Bruletti, Francesco che ha donato questa foto, racconta che suo padre per tantissimi anni ha lavorato come infermiere presso l’infermeria dello stabilimento di Sabbio Bergamasco.

Il figlio di Alessandro Bruletti, Francesco che ha donato questa foto, racconta che suo padre per tantissimi anni ha lavorato come infermiere presso l’infermeria dello stabilimento di Sabbio Bergamasco.

La moglie di Genesio Maggi, Francesca Biancardi che ha donato questa foto, racconta che il marito lavorava alla Breda Ferroviaria a Sesto San Giovanni. La sera frequentava l’Istituto Hensemberger di Monza per diventare perito tecnico. Un giorno trovò un annuncio della Dalmine pubblicato sul Corriere della Sera: l’azienda cercava personale specializzato per la manutenzione elettrica. Venne assunto nello stabilimento di Dalmine nel 1954, fino al 1959 fece il pendolare tra Sesto e Dalmine poi quando si sposarono, si trasferirono a Dalmine. L’azienda gli mise a disposizione una casa nel quartiere operai “Mario Garbagni”, dove la signora Francesca vive ancora oggi.

La moglie di Genesio Maggi, Francesca Biancardi che ha donato questa foto, racconta che il marito lavorava alla Breda Ferroviaria a Sesto San Giovanni. La sera frequentava l’Istituto Hensemberger di Monza per diventare perito tecnico. Un giorno trovò un annuncio della Dalmine pubblicato sul Corriere della Sera: l’azienda cercava personale specializzato per la manutenzione elettrica. Venne assunto nello stabilimento di Dalmine nel 1954, fino al 1959 fece il pendolare tra Sesto e Dalmine poi quando si sposarono, si trasferirono a Dalmine. L’azienda gli mise a disposizione una casa nel quartiere operai “Mario Garbagni”, dove la signora Francesca vive ancora oggi.

Centro tubi in resine è stata una società controllata Dalmine operante nel settore della produzione e del commercio dei materiali tubolari in plastica e resine sintetiche.

Centro tubi in resine è stata una società controllata Dalmine operante nel settore della produzione e del commercio dei materiali tubolari in plastica e resine sintetiche.

Centro tubi in resine è stata una società controllata Dalmine operante nel settore della produzione e del commercio dei materiali tubolari in plastica e resine sintetiche.

Centro tubi in resine è stata una società controllata Dalmine operante nel settore della produzione e del commercio dei materiali tubolari in plastica e resine sintetiche.

Ferdinando Ubbiali, che ha donato questa foto, ha lavorato come vigilante nello stabilimento di Dalmine per moltissimi anni.

Ferdinando Ubbiali, che ha donato questa foto, ha lavorato come vigilante nello stabilimento di Dalmine per moltissimi anni.

Il figlio di Francesco Fugazza, Fabrizio che ha donato questa foto, racconta che il padre è stato assunto dall’azienda come chimico esperto in metallurgia nel 1940 circa. Ha lavorato sia nel settore ricerca sia nel settore operativo tecnico dell’azienda. Nel 1957 è stato direttore dello stabilimento di Costa Volpino fino ai primi anni Sessanta. Successivamente si è trasferito nella sede di Milano. Fabrizio ricorda che dal 1942 al 1943 con tutta la famiglia ha abitato a Dalmine nelle ville n. 28, 21, 97 del quartiere “Leonardo da Vinci”. In seguito si sono trasferiti a Costa Volpino in una delle case costruite dall’azienda, dove la famiglia risiede tuttora.

Fabrizio Cologni, che ha donato questa foto, ha lavorato per 30 anni nello stabilimento di Dalmine nel reparto fabbrica tubi medi.

Il signor Paris racconta che questa fotografia è stata scattata durante un'assemblea sindacale all'interno di uno dei capannoni dello stabilimento.

Evando Taiocchi, che ha donato questa foto, ha vissuto con la sua famiglia in una delle case costruite dall’azienda nel quartiere operaio “Mario Garbagni” di Dalmine. La casa era stata consegnata a suo papà Cesare Battista perché lavorava in azienda in uno dei reparti di laminazione dello stabilimento.

Ernesto Marelli, che ha donato questa foto, racconta che dopo aver frequentato la Scuola tecnica aziendale ha lavorato per 40 anni nello stabilimento di Dalmine.

Ernesto Marelli, che ha donato questa foto, racconta che dopo aver frequentato la Scuola tecnica aziendale ha lavorato per 40 anni nello stabilimento di Dalmine.

Ernesto Marelli, che ha donato questa foto, racconta che dopo aver frequentato la Scuola tecnica aziendale ha lavorato per 40 anni nello stabilimento di Dalmine.

Ernesto Marelli, che ha donato questa foto, racconta che dopo aver frequentato la Scuola tecnica aziendale ha lavorato per 40 anni nello stabilimento di Dalmine.

Ernesto Marelli, che ha donato questa foto, racconta che dopo aver frequentato la Scuola tecnica aziendale ha lavorato per 40 anni nello stabilimento di Dalmine.

Enrico Castelli, che ha donato questa foto, ha lavorato nello stabilimento di Dalmine dal 1974 fino ad aprile 2006. La sua prima mansione è stata come operatore al piazzale lingotti per la preparazione e l'invio al reparto di laminazione, poi nel reparto aggiustaggio dei tubi di piccolo diametro e infine nel reparto di taglio e controllo qualità dei tubi di grande diametro fino al pensionamento.

Il figlio di Annibale Quadri, Elio che lavora attualmente in TenarisDalmine e ha donato questa foto, racconta che il padre per tanti anni ha lavorato presso la centrale elettrica dello stabilimento di Dalmine.

Il figlio di Annibale Quadri, Elio che lavora attualmente in TenarisDalmine e ha donato questa foto, racconta che il padre per tanti anni ha lavorato presso la centrale elettrica dello stabilimento di Dalmine.

Il figlio di Annibale Quadri, Elio che lavora attualmente in TenarisDalmine e ha donato questa foto, racconta che il padre per tanti anni ha lavorato presso la centrale elettrica dello stabilimento di Dalmine.

La sede del Cral aziendale, all'epoca dello scatto di questa fotografia, era situata accanto alla "Antenna": l'asta porta bandiera ubicata nel centro cittadino.

Il genero di Gianfranco Pellizzoli, Elia Facheris che ha donato questa foto, racconta che il suocero per molti anni ha lavorato nello stabilimento di Sabbio Bergamasco. E’ stato un membro molto attivo nel Cral aziendale, prima attaverso l’organizzazione di mostre di pittura e scultura e poi nella sezione pesca.

Il genero di Gianfranco Pellizzoli, Elia Facheris che ha donato questa foto, racconta che il suocero per molti anni ha lavorato nello stabilimento di Sabbio Bergamasco. E’ stato un membro molto attivo nel Cral aziendale, prima attaverso l’organizzazione di mostre di pittura e scultura e poi nella sezione pesca.

Il genero di Gianfranco Pellizzoli, Elia Facheris che ha donato questa foto, racconta che il suocero per molti anni ha lavorato nello stabilimento di Sabbio Bergamasco. E’ stato un membro molto attivo nel Cral aziendale, prima attaverso l’organizzazione di mostre di pittura e scultura e poi nella sezione pesca.

Il genero di Gianfranco Pellizzoli, Elia Facheris che ha donato questa foto, racconta che il suocero per molti anni ha lavorato nello stabilimento di Sabbio Bergamasco. E’ stato un membro molto attivo nel Cral aziendale, prima attaverso l’organizzazione di mostre di pittura e scultura e poi nella sezione pesca.

Il genero di Gianfranco Pellizzoli, Elia Facheris che ha donato questa foto, racconta che il suocero per molti anni ha lavorato nello stabilimento di Sabbio Bergamasco. E’ stato un membro molto attivo nel Cral aziendale, prima attaverso l’organizzazione di mostre di pittura e scultura e poi nella sezione pesca.

Il genero di Gianfranco Pellizzoli, Elia Facheris che ha donato questa foto, racconta che il suocero per molti anni ha lavorato nello stabilimento di Sabbio Bergamasco. E’ stato un membro molto attivo nel Cral aziendale, prima attaverso l’organizzazione di mostre di pittura e scultura e poi nella sezione pesca.

Il genero di Gianfranco Pellizzoli, Elia Facheris che ha donato questa foto, racconta che il suocero per molti anni ha lavorato nello stabilimento di Sabbio Bergamasco. E’ stato un membro molto attivo nel Cral aziendale, prima attaverso l’organizzazione di mostre di pittura e scultura e poi nella sezione pesca.

La sede del Cral aziendale, all'epoca dello scatto di questa fotografia, era situata accanto alla "Antenna": l'asta porta bandiera ubicata nel centro cittadino.

Elia Facheris, che ha donato questa foto, racconta che il padre Giacomo ha lavorato per molti anni come manovale nello stabilimento di Dalmine. Elia e suo fratello Stefano, come tutti i figli dei dipendenti dell'azienda hanno avuto la possibilità di frequentare le colonie aziendali.

In questa fotografia il fratello Stefano è ritratto insieme ai compagni presso la colonia alpina di Castione della Presolana.

In questa fotografia il fratello Stefano è ritratto insieme ai compagni presso la colonia alpina di Castione della Presolana.

Elia Facheris, che ha donato questa foto, racconta che il padre Giacomo ha lavorato per molti anni come manovale nello stabilimento di Dalmine. Elia e suo fratello Stefano, come tutti i figli dei dipendenti dell'azienda hanno avuto la possibilità di frequentare le colonie aziendali.

Il genero di Gianfranco Pellizzoli, Elia Facheris che ha donato questa foto, racconta che il suocero per molti anni ha lavorato nello stabilimento di Sabbio Bergamasco. E’ stato un membro molto attivo nel Cral aziendale, prima attaverso l’organizzazione di mostre di pittura e scultura e poi nella sezione pesca.

In questa fotografia è ritratto insieme ad altri lavoratori in divisa militare con logo aziendale. L'ipotesi è che l'immagine sia stata scattata prima della loro partenza per Addis Abeba in Africa per conto dell'azienda. Felice Beltramelli, durante la II Guerra mondiale, prese parte attiva alla lotta antifascista con le Brigate Garibaldi. In seguito a una probabile delazione è stato fucilato a Maggio, in provincia di Lecco, il 31 dicembre 1944 dalle Brigate Nere Cesare Rodini di Como.

Il nipote di Giovanni Battista Pirola, Danilo che ha donato questa foto, racconta che il nonno paterno per molti anni ha lavorato nello stabilimento di Dalmine. Ha iniziato molto giovane alla ProDalmine come fattorino. Dopo l'assunzione in azienda ha lavorato presso la sede di Milano e in seguito presso la portineria del palazzo della direzione dello stabilimento di Dalmine.

In questa fotografia, in particolare, è ritratto con i colleghi nella mensa aziendale in occasione della Festa dei lavoratori.

In questa fotografia è ritratto durante la cerimonia di premiazione per l'anzianità di servizio dei dipendenti.

La figlia di Giovanni Bonanni, Daniela che ha donato questa foto, racconta che il padre ha lavorato in azienda a partire dal 18 marzo 1941 fino al 1971. Durante la sua carriera ha rivestito numerosi ruoli dirigenziali, in particolare, nella direzione tecnica degli impianti.

La figlia di Giovanni Bonanni, Daniela che ha donato questa foto, racconta che il padre ha lavorato in azienda a partire dal 18 marzo 1941 fino al 1971. Durante la sua carriera ha rivestito numerosi ruoli dirigenziali, in particolare, nella direzione tecnica degli impianti.

La figlia di Giovanni Bonanni, Daniela che ha donato questa foto, racconta che il padre ha lavorato in azienda a partire dal 18 marzo 1941 fino al 1971. Durante la sua carriera ha rivestito numerosi ruoli dirigenziali, in particolare, nella direzione tecnica degli impianti.

La figlia di Giovanni Bonanni, Daniela che ha donato questa foto, racconta che il padre ha lavorato in azienda a partire dal 18 marzo 1941 fino al 1971. Durante la sua carriera ha rivestito numerosi ruoli dirigenziali, in particolare, nella direzione tecnica degli impianti.

La figlia di Giovanni Bonanni, Daniela che ha donato questa foto, racconta che il padre ha lavorato in azienda a partire dal 18 marzo 1941 fino al 1971. Durante la sua carriera ha rivestito numerosi ruoli dirigenziali, in particolare, nella direzione tecnica degli impianti.

Il nipote di Andrea Bacis, Clever Zucchinali che ha donato questa foto, racconta che suo zio era impiegato nello stabilimento di Dalmine già negli anni '50, ed è presenti tra i numerosi lavoratori in sciopero ritratti nell'immagine.

Il genero di Pietro Pelicioli, Carlo Foiadelli che ha donato questa foto, racconta che il suocero per moltissimi anni ha lavorato come autista per l’azienda nella sede di Dalmine.

Il genero di Pietro Pelicioli, Carlo Foiadelli che ha donato questa foto, racconta che il suocero per moltissimi anni ha lavorato come autista per l’azienda nella sede di Dalmine.

Carlo Foiadelli, che ha donato questa foto, ha lavorato per 25 anni nello stabilimento di Dalmine.

Carlo Foiadelli, che ha donato questa foto, ha lavorato per 25 anni nello stabilimento di Dalmine.

Il genero di Pietro Pelicioli, Carlo Foiadelli che ha donato questa foto, racconta che il suocero per moltissimi anni ha lavorato come autista per l’azienda nella sede di Dalmine.

Il genero di Pietro Pelicioli, Carlo Foiadelli che ha donato questa foto, racconta che il suocero per moltissimi anni ha lavorato come autista per l’azienda nella sede di Dalmine.

Il genero di Pietro Pelicioli, Carlo Foiadelli che ha donato questa foto, racconta che il suocero per moltissimi anni ha lavorato come autista per l’azienda nella sede di Dalmine.

In questa fotografia, in particolare, il Sig. Cominelli è ritratto insieme ad altri autisti dell'azienda durante un convivio.

Il figlio di Tarcisio Carati, Carlo che ha donato questa foto, racconta che il padre per molti anni ha lavorato nello stabilimento di Costa Volpino.

Il figlio di Tarcisio Carati, Carlo che ha donato questa foto, racconta che il padre per molti anni ha lavorato nello stabilimento di Costa Volpino.

Il figlio di Tarcisio Carati, Carlo che ha donato questa foto, racconta che il padre per molti anni ha lavorato nello stabilimento di Costa Volpino.

Il figlio di Tarcisio Carati, Carlo che ha donato questa foto, racconta che il padre per molti anni ha lavorato nello stabilimento di Costa Volpino.

Il figlio di Tarcisio Carati, Carlo che ha donato questa foto, racconta che il padre per molti anni ha lavorato nello stabilimento di Costa Volpino.

Benvenuto Arrigoni, che ha donato questa foto, è entrato in azienda nel 1946 frequentando il 10° corso biennale della Scuola apprendisti: è stato allievo, aiuto istruttore e finalmente disegnatore. Dal 1956 ha lavorato presso l’ufficio tecnico occupandosi prima della costruzione degli impianti di Costa Volpino, poi per la sezione forni e impianti ha seguito le sperimentazioni sul forno KollaKowsky e la parte fluidi del grande progetto del nuovo treno medio. E’ andato in pensione nel 1986, ma mai ha abbandonato il suo interesse verso i grandi impianti.

Benvenuto Arrigoni, che ha donato questa foto, è entrato in azienda nel 1946 frequentando il 10° corso biennale della Scuola apprendisti: è stato allievo, aiuto istruttore e finalmente disegnatore. Dal 1956 ha lavorato presso l’ufficio tecnico occupandosi prima della costruzione degli impianti di Costa Volpino, poi per la sezione forni e impianti ha seguito le sperimentazioni sul forno KollaKowsky e la parte fluidi del grande progetto del nuovo treno medio. E’ andato in pensione nel 1986, ma mai ha abbandonato il suo interesse verso i grandi impianti.

Benvenuto Arrigoni, che ha donato questa foto, è entrato in azienda nel 1946 frequentando il 10° corso biennale della Scuola apprendisti: è stato allievo, aiuto istruttore e finalmente disegnatore. Dal 1956 ha lavorato presso l’ufficio tecnico occupandosi prima della costruzione degli impianti di Costa Volpino, poi per la sezione forni e impianti ha seguito le sperimentazioni sul forno KollaKowsky e la parte fluidi del grande progetto del nuovo treno medio. E’ andato in pensione nel 1986, ma mai ha abbandonato il suo interesse verso i grandi impianti.

Benvenuto Arrigoni, che ha donato questa foto, è entrato in azienda nel 1946 frequentando il 10° corso biennale della Scuola apprendisti: è stato allievo, aiuto istruttore e finalmente disegnatore. Dal 1956 ha lavorato presso l’ufficio tecnico occupandosi prima della costruzione degli impianti di Costa Volpino, poi per la sezione forni e impianti ha seguito le sperimentazioni sul forno KollaKowsky e la parte fluidi del grande progetto del nuovo treno medio. E’ andato in pensione nel 1986, ma mai ha abbandonato il suo interesse verso i grandi impianti.

Benvenuto Arrigoni, che ha scattato e donato questa foto, è entrato in azienda nel 1946 frequentando il 10° corso biennale della Scuola apprendisti: è stato allievo, aiuto istruttore e finalmente disegnatore. Dal 1956 ha lavorato presso l’ufficio tecnico occupandosi prima della costruzione degli impianti di Costa Volpino, poi per la sezione forni e impianti ha seguito le sperimentazioni sul forno KollaKowsky e la parte fluidi del grande progetto del nuovo treno medio. E’ andato in pensione nel 1986, ma mai ha abbandonato il suo interesse verso i grandi impianti.

Il signor Arrigoni ricorda di aver scattato questa fotografia ai colleghi e al direttore della Scuola tecnica aziendale Piero Ruffoni, in occasione di una gita fuori porta.

Benvenuto Arrigoni, che ha scattato e donato questa foto, è entrato in azienda nel 1946 frequentando il 10° corso biennale della Scuola apprendisti: è stato allievo, aiuto istruttore e finalmente disegnatore. Dal 1956 ha lavorato presso l’ufficio tecnico occupandosi prima della costruzione degli impianti di Costa Volpino, poi per la sezione forni e impianti ha seguito le sperimentazioni sul forno KollaKowsky e la parte fluidi del grande progetto del nuovo treno medio. E’ andato in pensione nel 1986, ma mai ha abbandonato il suo interesse verso i grandi impianti.

Benvenuto Arrigoni, che ha scattato e donato questa foto, è entrato in azienda nel 1946 frequentando il 10° corso biennale della Scuola apprendisti: è stato allievo, aiuto istruttore e finalmente disegnatore. Dal 1956 ha lavorato presso l’ufficio tecnico occupandosi prima della costruzione degli impianti di Costa Volpino, poi per la sezione forni e impianti ha seguito le sperimentazioni sul forno KollaKowsky e la parte fluidi del grande progetto del nuovo treno medio. E’ andato in pensione nel 1986, ma mai ha abbandonato il suo interesse verso i grandi impianti.

Benvenuto Arrigoni, che ha donato questa foto, è entrato in azienda nel 1946 frequentando il 10° corso biennale della Scuola apprendisti: è stato allievo, aiuto istruttore e finalmente disegnatore. Dal 1956 ha lavorato presso l’ufficio tecnico occupandosi prima della costruzione degli impianti di Costa Volpino, poi per la sezione forni e impianti ha seguito le sperimentazioni sul forno KollaKowsky e la parte fluidi del grande progetto del nuovo treno medio. E’ andato in pensione nel 1986, ma mai ha abbandonato il suo interesse verso i grandi impianti.

Benvenuto Arrigoni, che ha donato questa foto, è entrato in azienda nel 1946 frequentando il 10° corso biennale della Scuola apprendisti: è stato allievo, aiuto istruttore e finalmente disegnatore. Dal 1956 ha lavorato presso l’ufficio tecnico occupandosi prima della costruzione degli impianti di Costa Volpino, poi per la sezione forni e impianti ha seguito le sperimentazioni sul forno KollaKowsky e la parte fluidi del grande progetto del nuovo treno medio. E’ andato in pensione nel 1986, ma mai ha abbandonato il suo interesse verso i grandi impianti.

Benvenuto Arrigoni, che ha donato questa foto, ricorda che fu scattata durante la partita tra la squadra degli “scapoli” e quella degli “ammogliati” dell’ufficio tecnico.

Benvenuto Arrigoni, che ha donato questa foto, è entrato in azienda nel 1946 frequentando il 10° corso biennale della Scuola apprendisti: è stato allievo, aiuto istruttore e finalmente disegnatore. Dal 1956 ha lavorato presso l’ufficio tecnico occupandosi prima della costruzione degli impianti di Costa Volpino, poi per la sezione forni e impianti delle sperimentazioni sul forno KollaKowsky e della parte fluidi per il grande progetto del nuovo treno medio. E’ andato in pensione nel 1986, ma mai ha abbandonato il suo interesse verso i grandi impianti.

Il figlio di Tarcisio Galbusera, Attilio che ha donato questa foto, racconta che il padre ha lavorato per molti anni nel reparto attrezzeria dello stabilimento di Dalmine.

Il signor Cologni ricorda che questa fotografia è stata scattata durante la partita tra la squadra del Centro tubi in resine contro quella del reparto fabbrica tubi medi dello stabilimento di Dalmine, al torneo di calcio aziendale del 1981.

Il signor Cologni ricorda che questa fotografia è stata scattata durante la partita tra la squadra del Centro tubi in resine contro quella del reparto fabbrica tubi medi dello stabilimento di Dalmine, al torneo di calcio aziendale del 1981.

Centro tubi in resine è stata una società controllata Dalmine operante nel settore della produzione e del commercio dei materiali tubolari in plastica e resine sintetiche.

Il signor Cologni ricorda che questa fotografia è stata scattata durante la partita tra la squadra del Centro tubi in resine contro quella del reparto fabbrica tubi medi dello stabilimento di Dalmine, al torneo di calcio aziendale del 1981.

Il signor Cologni ricorda che questa fotografia è stata scattata durante la partita tra la squadra del Centro tubi in resine contro quella del reparto fabbrica tubi medi dello stabilimento di Dalmine, al torneo di calcio aziendale del 1981.

Centro tubi in resine è stata una società controllata Dalmine operante nel settore della produzione e del commercio dei materiali tubolari in plastica e resine sintetiche.

Centro tubi in resine è stata una società controllata Dalmine operante nel settore della produzione e del commercio dei materiali tubolari in plastica e resine sintetiche.

Il signor Cologni ricorda che questa fotografia è stata scattata durante la partita tra la squadra del Centro tubi in resine contro quella del reparto fabbrica tubi medi dello stabilimento di Dalmine, al torneo di calcio aziendale del 1981.

Centro tubi in resine è stata una società controllata Dalmine operante nel settore della produzione e del commercio dei materiali tubolari in plastica e resine sintetiche.

Il signor Cologni ricorda che questa fotografia è stata scattata durante la partita tra la squadra del settore Centro tubi in resine contro quella del reparto fabbrica tubi medi dello stabilimento di Dalmine, al torneo di calcio aziendale del 1981.

Centro tubi in resine è stata una società controllata Dalmine operante nel settore della produzione e del commercio dei materiali tubolari in plastica e resine sintetiche.

Centro tubi in resine è stata una società controllata Dalmine operante nel settore della produzione e del commercio dei materiali tubolari in plastica e resine sintetiche.

Il signor Cologni ricorda che questa fotografia è stata scattata durante la partita tra la squadra del Centro tubi in resine contro quella del reparto fabbrica tubi medi dello stabilimento di Dalmine, al torneo di calcio aziendale del 1981.

Centro tubi in resine è stata una società controllata Dalmine operante nel settore della produzione e del commercio dei materiali tubolari in plastica e resine sintetiche.

Il signor Cologni ricorda che questa fotografia è stata scattata durante la partita tra la squadra del settore Centro tubi in resine contro quella del reparto fabbrica tubi medi dello stabilimento di Dalmine, al torneo di calcio aziendale del 1981.

Centro tubi in resine è stata una società controllata Dalmine operante nel settore della produzione e del commercio dei materiali tubolari in plastica e resine sintetiche.

Armanda Poletti che ha donato questa foto, racconta di essere stata dipendente dello stabilimento di Dalmine proprio come i suoi genitori. Il padre Francesco rimase ucciso durante il tragico bombardamento del 6 luglio del 1944. La sua mamma, Bambina Rosbuco, rimasta vedova, fu assunta come cuoca.

Antonia Brogni, che ha donato questa foto, ha avuto l’occasione di lavorare per un paio di anni alla mensa della colonia marina aziendale di Riccione.

Antonia Brogni, che ha donato questa foto, ha avuto l’occasione di lavorare per un paio di anni alla mensa della colonia marina aziendale di Riccione.

Antonia Brogni, che ha donato questa foto, ha avuto l’occasione di lavorare per un paio di anni alla mensa della colonia marina aziendale di Riccione.

Antonia Brogni, che ha donato questa foto, ha avuto l’occasione di lavorare per un paio di anni alla mensa della colonia marina aziendale di Riccione.

In questa fotografia, in particolare, è ritratta con le altre ragazze della cucina durante una festa organizzata dalle suore.

Antonia Brogni, che ha donato questa foto, ha avuto l’occasione di lavorare per un paio di anni alla mensa della colonia marina aziendale di Riccione.

In questa fotografia, in particolare è ritratta con i colleghi in un momento di pausa dal lavoro.

La figlia di Mario Cogliati, Antonella che ha donato questa foto, racconta che suo padre è entrato in azienda come addetto al reparto bombole nel 1965.

La figlia di Mario Cogliati, Antonella che ha donato questa foto, racconta che suo padre è entrato in azienda come addetto al reparto bombole nel 1965.

Annunciata Scotti, che ha donato questa foto, ha lavorato molti anni presso gli uffici amministrativi dello stabilimento di Dalmine.

In questa fotografia, in particolare, è ritratta con delle colleghe provenienti dai diversi stabilimenti aziendali. Ne ricorda due da Apuania, una da Costa Volpino e lei insieme a un’altra dallo stabilimento di Dalmine. Erano tutte insieme a un soggiorno spirituale presso il centro Mondo Migliore a Rocca di Papa vicino Roma.

Annunciata Scotti, che ha donato questa foto, ha lavorato molti anni presso gli uffici amministrativi dello stabilimento di Dalmine. Il padre, Carlo, è stato membro della Commissione interna aziendale alla fine degli anni ’40.

In questa immagine, è ritratta nel suo primo anno di colonia marina insieme al papà Carlo, in visita alla struttura di Riccione in qualità di membro della Commissione Interna.

Angelo Facoetti, che ha donato questa foto, ha iniziato a lavorare nello stabilimento di Dalmine a 13 anni e mezzo. Ricorda di essere stato il più giovane fra gli assunti alla fabbrica manicotti nel 1954. In seguito ha lavorato sempre nel reparto attrezzeria.

Angelo Facoetti, che ha donato questa foto, ha iniziato a lavorare nello stabilimento di Dalmine a 13 anni e mezzo. Ricorda di essere stato il più giovane fra gli assunti alla fabbrica manicotti nel 1954. In seguito ha lavorato sempre nel reparto attrezzeria.

Alberto Vitali, che ha donato questa foto, ha lavorato per molti anni nello stabilimento di Dalmine. Assunto inizialmente come operatore in produzione in seguito, grazie al diploma in ragioneria conseguito frequentando la scuola serale a Bergamo, viene trasferito come impiegato negli uffici amministrativi.

In questa fotografia, in particolare è ritratto mentre sta lavorando alla realizzazione di strutture metalliche per l’aereoporto di Fiumicino.

In questa fotografia, in particolare è ritratto mentre sta lavorando alla realizzazione di strutture metalliche per l’aereoporto di Fiumicino.

Il signor Barcella ricorda che questa immagine è stata scattata all’inizio degli anni '70, durante la realizzazione della copertura metallica dello stabilimento Zanussi di Pordenone.

Angelo Barcella, che ha donato questa foto, ha iniziato a lavorare in azienda il 3 novembre 1942 come saldatore carpentiere. Negli anni ’60 viene trasferito al reparto carpenteria dello stabilimento di Sabbio Bergamasco fino al 1979, anno in cui va in pensione.

Il signor Barcella ricorda che questa immagine è stata scattata durante il montaggio della struttura tubolare del Teatro Popolare Itinerante promosso da Vittorio Gassman. A lavori ultimati il sig. Barcella ha “inaugurato” il teatro cantando e suscitando l’attenzione del manager di Gassman, che voleva assumerlo. Ma la famiglia e il lavoro lo hanno riportato a Dalmine.

Angelo Barcella, che ha donato questa foto, ha iniziato a lavorare in azienda il 3 novembre 1942 come saldatore carpentiere. Negli anni ’60 viene trasferito al reparto carpenteria dello stabilimento di Sabbio Bergamasco fino al 1979, anno in cui va in pensione.

In questa fotografia, in particolare, viene premiato come terzo classificato alla caccia al tesoro con gara di quiz sul tema della sicurezza, una delle tante iniziative organizzate dall'azienda per la Festa dei lavoratori.

Angelo Barcella, che ha donato questa foto, ha iniziato a lavorare in azienda il 3 novembre 1942 come saldatore carpentiere. Negli anni ’60 viene trasferito al reparto carpenteria dello stabilimento di Sabbio Bergamasco fino al 1979, anno in cui va in pensione.

I dipendenti dell'azienda potevano usufruire di prezzi agevolati per godersi le proprie vacanze in montagna. La struttura alberghiera è successivamente passata in gestione all’ENAL. Nel 2002, come documenta un articolo dell’Eco di Bergamo del 11 dicembre 2002, l’albergo è stato demolito.

Il signor Barcella è stato un membro molto attivo del Cral aziendale, negli anni si è cimentato in vari tipi di sport. In particolare si è appassionato al gioco di squadra del tamburello, diventato anche arbitro nei campionati.

Il signor Barcella è stato un membro molto attivo del Cral aziendale, negli anni si è cimentato in vari tipi di sport. In particolare si è appassionato al gioco di squadra del tamburello, diventato anche arbitro nei campionati.

La foto è stata scattata il 1° maggio 1950, il giorno della Festa dei lavoratori in cui l'azienda premiava i dipendenti per l'anzianità di servizio, organizzava un pranzo sociale e giochi ludici per tutti i partecipanti.

Il figlio di Giovanni Ratti, Andrea che ha lavorato 25 anni nel reparto acciaieria dello stabilimento di Dalmine e ha donato questa foto, racconta che anche suo padre ha lavorato nello stesso stabilimento presso il magazzino pali.

Il figlio di Giovanni Ratti, Andrea che ha lavorato 25 anni nel reparto acciaieria dello stabilimento di Dalmine e ha donato questa foto, racconta che anche suo padre ha lavorato nello stesso stabilimento presso il magazzino pali.

Il figlio di Giovanni Ratti, Andrea che ha lavorato 25 anni nel reparto acciaieria dello stabilimento di Dalmine e ha donato questa foto, racconta che anche suo padre ha lavorato nello stesso stabilimento presso il magazzino pali.

Il figlio di Giovanni Ratti, Andrea che ha lavorato 25 anni nel reparto acciaieria dello stabilimento di Dalmine e ha donato questa foto, racconta che anche suo padre ha lavorato nello stesso stabilimento presso il magazzino pali.

Il figlio di Giovanni Ratti, Andrea che ha lavorato 25 anni nel reparto acciaieria dello stabilimento di Dalmine e ha donato questa foto, racconta che anche suo padre ha lavorato nello stesso stabilimento presso il magazzino pali.

Il figlio di Giovanni Ratti, Andrea che ha lavorato 25 anni nel reparto acciaieria dello stabilimento di Dalmine e ha donato questa foto, racconta che anche suo padre ha lavorato nello stesso stabilimento presso il magazzino pali.

Il figlio di Giovanni Ratti, Andrea che ha lavorato 25 anni nel reparto acciaieria dello stabilimento di Dalmine e ha donato questa foto, racconta che anche suo padre ha lavorato nello stesso stabilimento presso il magazzino pali.

Il figlio di Giovanni Ratti, Andrea che ha lavorato 25 anni nel reparto acciaieria dello stabilimento di Dalmine e ha donato questa foto, racconta che anche suo padre ha lavorato nello stesso stabilimento presso il magazzino pali.

Andrea Breviario, che ha donato questa foto, ha lavorato nello stabilimento di Dalmine al reparto manutenzione, sezione controlli non distruttivi, per 30 anni. In questa fotografia è ritratto con la squadra del reparto manutenzione fabbrica tubi piccoli, seconda classificata al torneo di calcio aziendale del 1992.

Andrea Breviario, che ha donato questa foto, ha lavorato nello stabilimento di Dalmine al reparto manutenzione, sezione controlli non distruttivi, per 30 anni. In questa fotografia è ritratto con la squadra del reparto manutenzione fabbrica tubi piccoli.

Andrea Breviario, che ha donato questa foto, ha lavorato nello stabilimento di Dalmine al reparto manutenzione, sezione controlli non distruttivi, per 30 anni. In questa fotografia è ritratto con la squadra del reparto manutenzione fabbrica tubi piccoli, prima classificata al torneo di calcio aziendale del 1990.

Andrea Breviario, che ha donato questa foto, ha lavorato nello stabilimento di Dalmine al reparto manutenzione, sezione controlli non distruttivi, per 30 anni. In questa fotografia è ritratto con la squadra del reparto manutenzione fabbrica tubi piccoli, seconda classificata al torneo di calcio aziendale del 1989.

In questa fotografia è ritratto durante la cerimonia di assegnazione delle borse di studio aziendali mentre stringe la mano al direttore generale Manzo.

In questa fotografia è ritratto durante la cerimonia di assegnazione delle borse di studio aziendali mentre stringe la mano al direttore generale Giuseppe D'Antoni.

Alberto Vitali, che ha donato questa foto, ha lavorato per molti anni nello stabilimento di Dalmine. Assunto inizialmente come operatore in produzione, in seguito grazie al diploma in ragioneria conseguito frequentando la scuola serale a Bergamo, viene trasferito come impiegato negli uffici amministrativi.

Alberto Vitali, che ha donato questa foto, ha lavorato per molti anni nello stabilimento di Dalmine. Assunto inizialmente come operatore in produzione in seguito, grazie al diploma in ragioneria conseguito frequentando la scuola serale a Bergamo, viene trasferito come impiegato negli uffici amministrativi.

ll fratello di Padre Livio Fanzaga, Adriano che ha donato questa foto, ha lavorato nello stabilimento di Dalmine come operatore e manutentore nel reparto dei tubi di piccolo diametro dal 1978 al 2003. Racconta che anche il padre, Pasquale, ha lavorato nello stabilimento dalminese e che era membro attivo del Cral aziendale nella squadra di tamburello e in quella di bocce.

Il figlio di Rachelino Maffioletti, Adler che ha donato questa foto, racconta che il padre ha iniziato a lavorare nel reparto attrezzeria nello stabilimento di Sabbio Bergamasco negli anni ‘50. In seguito grazie alla frequenza di un corso alla Scuola tecnica aziendale, è stato impiegato nella sezione tempi e metodi dell’ufficio tecnico.

Il figlio di Rachelino Maffioletti, Adler che ha donato questa foto, racconta che il padre ha iniziato a lavorare nel reparto attrezzeria nello stabilimento di Sabbio Bergamasco negli anni ‘50. In seguito grazie alla frequenza di un corso alla Scuola tecnica aziendale, è stato impiegato nella sezione tempi e metodi dell’ufficio tecnico.

Il figlio di Rachelino Maffioletti, Adler che ha donato questa foto, racconta che il padre ha iniziato a lavorare nel reparto attrezzeria nello stabilimento di Sabbio Bergamasco negli anni ‘50. In seguito grazie alla frequenza di un corso alla Scuola tecnica aziendale, è stato impiegato nella sezione tempi e metodi dell’ufficio tecnico.

Il figlio di Rachelino Maffioletti, Adler che ha donato questa foto, racconta che il padre ha iniziato a lavorare nel reparto attrezzeria nello stabilimento di Sabbio Bergamasco negli anni ‘50. In seguito grazie alla frequenza di un corso alla Scuola tecnica aziendale, è stato impiegato nella sezione tempi e metodi dell’ufficio tecnico.

Il figlio di Rachelino Maffioletti, Adler che ha donato questa foto, racconta che il padre ha iniziato a lavorare nel reparto attrezzeria nello stabilimento di Sabbio Bergamasco negli anni ‘50. In seguito grazie alla frequenza di un corso alla Scuola tecnica aziendale, è stato impiegato nella sezione tempi e metodi dell’ufficio tecnico.

Il figlio di Rachelino Maffioletti, Adler che ha donato questa foto, racconta che il padre ha iniziato a lavorare nel reparto attrezzeria nello stabilimento di Sabbio Bergamasco negli anni ‘50. In seguito grazie alla frequenza di un corso alla Scuola tecnica aziendale, è stato impiegato nella sezione tempi e metodi dell’ufficio tecnico.

In questa fotografia è ritratto durante il discorso di Gianni De Michelis all'assemblea dei lavoratori per il piano di ristrutturazione dello stabilimento.

Il signor Bolognini ricorda che con alcuni colleghi dell’ufficio protezione dalla corrosione erano appena sbarcati al porto di Palermo. Racconta che di solito per le trasferte di lavoro in Sicilia, partivano da Bergamo con il furgone aziendale fino a Napoli, poi da lì si imbarcavano per raggiungere in nave il porto siciliano.

Il signor Bolognini racconta che con il collega Renato Marsetti erano in trasferta di lavoro in Africa per l'ufficio protezione dalla corrosione dello stabilimento di Dalmine. In questa immagine Marsetti con l'aiuto di Alì, il loro autista in Kenya, sta eseguendo le analisi dell'acqua sorgiva per capire la protezione interna da applicare ai tubi dell'acquedotto da costruire.

In questa fotografia, in particolare, è ritratto insieme agli altri relatori durante il meeting all’hotel Columbus di Genova.

Il signor Bolognini racconta che il suo ufficio era situato nel palazzo della direzione dell'azienda proprio sotto la lettera E della scritta esterna Dalmine, peculiarità che inorgogliva molto il capo dell'ufficio ingegner Neri Eberle.

Il signor Bolognini ricorda che con i colleghi dell'ufficio protezione dalla corrosione stavano lavorando in un cantiere di una società controllata dall'azienda, la Montubi. Il lavoro consisteva nella costruzione di un fascio di tubazioni su terra ferma, con il successivo varo in acqua, per l'attraversamento di un canale a Porto Marghera.

Il signor Bolognini ricorda che insieme al collega Semino erano in viaggio di lavoro per la costruzione del nuovo acquedotto marchigiano.

Il signor Bolognini ricorda che con alcuni colleghi dell'ufficio protezione dalla corrosione erano appena sbarcati al porto di Palermo. Racconta che di solito per le trasferte di lavoro in Sicilia, partivano da Bergamo con il furgone aziendale fino a Napoli, poi da lì si imbarcavano per raggiungere in nave il porto siciliano.

Il signor Bolognini racconta che il collega Mario Romagnoli, chimico dell’ufficio protezione dalla corrosione, è ritratto in questa immagine mentre esegue l’analisi delle acque, per determinare i materiali più adatti al rivestimento interno dei tubi per l’acquedotto piemontese in fase di progettazione.

Il signor Bolognini racconta che il collega Mario Romagnoli, chimico dell’ufficio protezione dalla corrosione, è ritratto in questa immagine mentre esegue l’analisi delle acque, per determinare i materiali più adatti al rivestimento interno dei tubi per l’acquedotto piemontese in fase di progettazione.

Il signor Bolognini racconta che il collega Mario Romagnoli, chimico dell’ufficio protezione dalla corrosione, è ritratto in questa immagine mentre esegue l’analisi delle acque, per determinare i materiali più adatti al rivestimento interno dei tubi per l’acquedotto piemontese in fase di progettazione.

Il signor Bolognini racconta che il collega Mario Romagnoli, chimico dell’ufficio protezione dalla corrosione, è ritratto in questa immagine mentre esegue l’analisi delle acque, per determinare i materiali più adatti al rivestimento interno dei tubi per l’acquedotto piemontese in fase di progettazione.

Benvenuto Arrigoni che ha donato questa foto, è entrato in azienda nel 1946 frequentando il 10° corso biennale della Scuola apprendisti: è stato allievo, aiuto istruttore e finalmente disegnatore. Dal 1956 ha lavorato presso l’ufficio tecnico occupandosi prima della costruzione degli impianti di Costa Volpino, poi per la sezione forni e impianti delle sperimentazioni sul forno KollaKowsky e della parte fluidi per il grande progetto del nuovo treno medio. E’ andato in pensione nel 1986, ma mai ha abbandonato il suo interesse verso i grandi impianti.

Benvenuto Arrigoni, che ha scattato e donato questa foto, è entrato in azienda nel 1946 frequentando il 10° corso biennale della Scuola apprendisti: è stato allievo, aiuto istruttore e finalmente disegnatore. Dal 1956 ha lavorato presso l’ufficio tecnico occupandosi prima della costruzione degli impianti di Costa Volpino, poi per la sezione forni e impianti delle sperimentazioni sul forno KollaKowsky e della parte fluidi per il grande progetto del nuovo treno medio. E’ andato in pensione nel 1986, ma mai ha abbandonato il suo interesse verso i grandi impianti.

La figlia di Bambina Rosbuco, Armanda Poletti che ha donato questa foto, racconta di essere stata dipendente dello stabilimento di Dalmine proprio come i suoi genitori. Il padre Francesco rimase ucciso durante il tragico bombardamento del 6 luglio del 1944. La sua mamma, rimasta vedova, fu assunta come cuoca.

La figlia di Bambina Rosbuco, Armanda Poletti che ha donato questa foto, racconta di essere stata dipendente dello stabilimento di Dalmine proprio come i suoi genitori. Il padre Francesco rimase ucciso durante il tragico bombardamento del 6 luglio del 1944. La sua mamma, rimasta vedova, fu assunta come cuoca.

La figlia di Bambina Rosbuco, Armanda Poletti che ha donato questa foto, racconta di essere stata dipendente dello stabilimento di Dalmine proprio come i suoi genitori. Il padre Francesco rimase ucciso durante il tragico bombardamento del 6 luglio del 1944. La sua mamma, rimasta vedova, fu assunta in azienda come cuoca.

Centro tubi in resine è stata una società controllata Dalmine operante nel settore della produzione e del commercio dei materiali tubolari in plastica e resine sintetiche.

Costruzione del capannone per l'impianto Fretz-Moon.

In questa fotografia, in particolare, è ritratto insieme ai colleghi del reparto manutenzione dopo la vittoria del torneo di calcio aziendale del 1988.

In questa fotografia, in particolare, è ritratto insieme ai colleghi del reparto manutenzione dopo la vittoria del torneo di calcio aziendale del 1985.

La figlia di Giuseppe Pagani, Maria che ha donato questa foto, racconta che il papà ha lavorato per 35 anni nel reparto attrezzeria dello stabilimento di Dalmine.

La figlia di Giuseppe Merli, Marinella che ha donato questa foto, racconta che il papà ha lavorato per l'ufficio controllo traffico, logistica e spedizione tubi dell’azienda per molti anni.

In questa fotografia, in particolare, è ritratto con il signor Samy Önay, un ingegnere turco che svolgeva uno stage nello stabilimento di Dalmine. Benvenuto Arrigoni, che lo affiancava durante il tirocinio in azienda, racconta che Samy Önay è diventato il direttore di un’importante industria turca: la Turkey Tractor. Ricorda anche una cosa buffa: all'epoca del loro incontro l'ingegnere turco non sapeva andare in bicicletta e con piacere glie lo ha insegnato lui.

Giuseppe Lardo, che ha donato questa foto, ha iniziato a lavorare nello stabilimento di Dalmine nel 1966 per conto di una ditta esterna. La mansione di manutentore generico gli permette di conoscere tutti i reparti operativi della fabbrica. In questi stessi anni frequenta un corso d'istruzione tecnica a Bergamo e consegue l'attestato di specializzazione in chimica. Nel 1970 viene assunto così dall’azienda come manutentore nel reparto elettrico. Nel 1976 viene trasferito in laboratorio per l’analisi dei campioni dell’acciaieria e alla fine degli anni ‘80 lavora al laboratorio centrale come tecnico delle analisi gassose fino al 1994, anno in cui va in pensione. In questa fotografia è ritratto insieme agli operatori spettrografici del laboratorio.

Il signor Bolognini ricorda che l'immagine fu scattata durante una trasferta di lavoro insieme ai colleghi dell'ufficio protezione dalla corrosione. Stavano lavorando in un cantiere di una società controllata dall'azienda, la Montubi. Sullo sfondo il ponte della Libertà che collega Mestre a Venezia.

In questa fotografia, l'operatore è ritratto al lavoro di finitura di un pannello surriscaldatore.

In questa fotografia l'operatore sta controllando le billette evidenziando le zone molate per eliminarne i difetti.

In questa fotografia le due donne ritratte sono le prime operaie assunte in azienda nei reparti produttivi. Insieme a loro vennero assunte altre 12 donne, i giornali dell'epoca che scrissero di questo fatto le chiamvano "Le magnifiche 14".

In questa fotografia è ritratta durante la cerimonia per la chiusura dei corsi della scuola, mentre l'allievo Pietro Monzani, di Filago, stringe la mano a Emidio Fappani e riceve le congratulazioni del direttore della Scuola tecnica aziendale Piero Ruffoni.

Mario Colombo, che ha donato questa foto, racconta che il nonno Carlo Colombo conosceva molto bene lo stabilimento e i quartieri di Dalmine perchè era capomastro della ditta edile Ferretti di Bergamo. La Ferretti ha realizzato negli anni molti lavori su commissione dell’azienda.

La "Bagina" è il termine con cui veniva chiamato comunemente il quartiere operaio Mario Garbagni costruito dall'azienda.

In questa fotografia, in particolare, è ritratto insieme ai dirigenti d'azienda della provincia di Bergamo in visita agli stabilimenti Marelli.

La figlia di Giovanni Bonanni, Daniela che ha donato questa foto, racconta che il padre ha lavorato in azienda a partire dal 18 marzo 1941 fino al 1971. Durante la sua carriera ha rivestito numerosi ruoli dirigenziali, in particolare, nella direzione tecnica degli impianti.

In questa foto, in particolare, è ritratto con i colleghi e degli ospiti in un banchetto dell'AVIS - Associazione Volontari Italiani Sangue.

La figlia di Giovanni Bonanni, Daniela che ha donato questa foto, racconta che il padre ha lavorato in azienda a partire dal 18 marzo 1941 fino al 1971. Durante la sua carriera ha rivestito numerosi ruoli dirigenziali, in particolare, nella direzione tecnica degli impianti.

Pasquale Farella, che ha donato questa foto, viene assunto dall’azienda il 4 giugno 1962. Ha lavorato per moltissimi anni nello stabilimento di Torre Annunziata.

Pasquale Farella, che ha donato questa foto, viene assunto dall’azienda il 4 giugno 1962. Ha lavorato per moltissimi anni nello stabilimento di Torre Annunziata.

Pasquale Farella, che ha donato questa foto, viene assunto dall’azienda il 4 giugno 1962. Ha lavorato per moltissimi anni nello stabilimento di Torre Annunziata.

Pasquale Farella, che ha donato questa foto, viene assunto dall’azienda il 4 giugno 1962. Ha lavorato per moltissimi anni nello stabilimento di Torre Annunziata.

Pasquale Farella, che ha donato questa foto, viene assunto dall’azienda il 4 giugno 1962. Ha lavorato per moltissimi anni nello stabilimento di Torre Annunziata.

Pasquale Farella, che ha donato questa foto, viene assunto dall’azienda il 4 giugno 1962. Ha lavorato per moltissimi anni nello stabilimento di Torre Annunziata.

Pasquale Farella, che ha donato questa foto, viene assunto dall’azienda grazie a una borsa di studio. Dopo il tirocinio formativo ha lavorato per moltissimi anni nello stabilimento di Torre Annunziata.

In questa fotografia Giovanni Rossi, all’epoca dirigente del reparto finitura tubi, è ritratto in compagnia di MacKensy, un ospite statunitense in visita allo stabilimento.

Il figlio di Alessandro Bruletti, Francesco che ha donato questa foto, racconta che suo padre per tantissimi anni ha lavorato come infermiere presso l’infermeria dello stabilimento di Sabbio Bergamasco.

Il figlio di Alessandro Bruletti, Francesco che ha donato questa foto, racconta che suo padre per tantissimi anni ha lavorato come infermiere presso l’infermeria dello stabilimento di Sabbio Bergamasco.

Da piccolo, dato che suo padre lavorava in azienda, ha frequentato alcune delle colonie aziendali: i bagni di sole a Dalmine e la elioterapica di Trescore Balneario. Ricorda i tuffi nella piscina costruita dall’azienda nel quartiere Leonardo Da Vinci e gli acquisti con la mamma allo cooperativa e allo spaccio aziendale.

In questa fotografia, in particolare, è ritratto durante una visita allo stabilimento di Dalmine con un gruppo di produttori di biciclette e la gradita compagnia del campione di ciclismo Eddy Mercks.

In questa fotografia, in particolare, Benvenuto Arrigoni sta lavorando ad un prototipo per la sicurezza sul lavoro, pensato e costruito da lui e gli altri allievi. Il braccio con lo specchietto, adattato alla macchina utensile che sta utilizzando, è uno schermo flessibile per evitare le schegge di ferro prodotte durante il lavoro alla molatrice.

Le figlie di Pietro Salvetti che hanno donato questa fotografia, raccontano che il padre Pietro ha prestato servizio per molti anni nel corpo dei pompieri dello stabilimento di Dalmine e che era molto attivo nel gruppo di ciclismo del Cral aziendale.

Il nipote di Guido Dalla Chiesa, Ulisse che ha donato questa fotografia, racconta che suo nonno ha lavorato per molti anni nello stabilimento di Dalmine come impiegato. In questa fotografia è ritratto insieme ai suoi colleghi in uno dei piazzali interni alla fabbrica.

Maria Teresa Medici in questa fotografia ha riconosciuto suo padre Francesco Medici, scomparso nel 1949.

In questa fotografia, in particolare, Angelo Brugali sta eseguendo il preriscaldo dell'estremità di uno sbozzato su fuoco aperto.

Nel 1936 al centro della Piazza dell'Impero, oggi Piazza della Libertà, viene posta un'antenna tubolare a sottolineare il ruolo di fulcro cittadino. L'antenna viene inaugurata il 28 ottobre 1936, è alta 60 m., pesa oltre 7500 kg e ha una base di 600 mm. di larghezza. Sulla sommità era stata posta una potente lampada, utile anche come orientamento per il vicino aereoporto di Ponte San Pietro.

In questa fotografia, il signor Bolognini, a bordo di un'imbarcazione, sta tentando di rilevare la posizione delle tubature dell'acquedotto di Venezia. Sullo sfondo il ponte della Libertà che collega Mestre a Venezia.

Il signor Bolognini ricorda che scattò questa immagine ai due colleghi dell'ufficio protezione dalla corrosione, Locatelli e Ravegno, mentre stavano eseguendo le prove di protezione catodica sui tubi dell'acquedotto marchigiano di recente costruzione.

Giovanni Rossi, ritratto in questa foto, ha lavorato per molti anni nello stabilimento di Dalmine. All'epoca dello scatto era dirigente del reparto finitura tubi e insieme ad altri dirigenti aziendali sta accompagnando in visita agli impianti alcuni membri della X Commissione Parlamentare.

In questa fotografia Giovanni Rossi, all’epoca dirigente del reparto finitura tubi, guida con i colleghi una delegazione esterna in visita ai capannoni dello stabilimento.

In questa fotografia Giovanni Rossi, all’epoca dirigente del reparto finitura tubi, guida con i colleghi una delegazione esterna in visita ai capannoni dello stabilimento.

In questa fotografia Giovanni Rossi, all’epoca dirigente del reparto finitura tubi, guida con i colleghi una delegazione esterna in visita ai capannoni dello stabilimento.

In questa fotografia il Giovanni Rossi, all’epoca dirigente del reparto finitura tubi, guida con i colleghi una delegazione esterna in visita allo stabilimento.

In questa fotografia Giovanni Rossi, all’epoca dirigente del reparto finitura tubi, guida con i colleghi una delegazione esterna in visita allo stabilimento.

In questa fotografia Giovanni Rossi, all’epoca dirigente del reparto finitura tubi, insieme al presidente Salvatore Magrì e altri dirigenti dell'azienda accompagnano in visita allo stabilimento il Vescovo di Bergamo Monsignor Piazzi.

In questa fotografia Giovanni Rossi, all’epoca dirigente del reparto finitura tubi, insieme al presidente Salvatore Magrì e altri dirigenti dell'azienda accolgono in visita allo stabilimento il Vescovo di Bergamo Monsingnor Piazzi.

In questa fotografia Giovanni Rossi, all’epoca dirigente del reparto finitura tubi, insieme al presidente Salvatore Magrì e altri dirigenti dell'azienda accompagnano in visita nelle aule della Scuola tecnica aziendale il Vescovo di Bergamo Monsingnor Piazzi.

In questa fotografia Giovanni Rossi, all’epoca dirigente del reparto finitura tubi, insieme al presidente Salvatore Magrì e altri dirigenti dell'azienda accompagnano in visita nelle aule della scuola aziendale il Vescovo di Bergamo Monsingnor Piazzi.

Questa fotografia è stata scattata durante l'inaugurazione della piscina aziendale per i dipendenti. Per l'occasione era intervenuto anche un folto gruppo del Dopolavoro Ansaldo di Genova, ritratto a bordo piscina insieme ad Agostino Rocca, allora Vicepresidente e Amministratore Delegato dell'azienda.

In questa fotografia, in particolare, ricorda che con i compagni erano davanti alla casetta delle inservienti proprio dietro l’edificio della colonia, tutti in divisa bianca e azzurra in posa per la fotografia.

Giuseppe Mora, che ha donato questa foto, racconta che il padre Mario ha lavorato nello stabilimento di Dalmine come gruista al magazzino tubi dal 1949 al 1989. Giuseppe Mora, come tutti i figli dei dipendenti, ha avuto la possibilità di frequentare per le vacanze estive le colonie aziendali, in particolare ricorda le estati a Castione della Presolana.

Angelo Barcella, che ha donato questa foto, ha iniziato a lavorare in azienda il 3 novembre 1942 come saldatore carpentiere. Negli anni ’60 viene trasferito al reparto carpenteria dello stabilimento di Sabbio Bergamasco fino al 1979, anno in cui va in pensione.

Angelo Facoetti, che ha donato questa foto, ha iniziato a lavorare nello stabilimento di Dalmine a 13 anni e mezzo. Ricorda di essere stato il più giovane fra gli assunti alla fabbrica manicotti nel 1954. In seguito ha lavorato sempre nel reparto attrezzeria.

Maria Natali, che ha donato questa foto, ha lavorato in azienda dal 1972 fino al 1988, prima presso la mensa dello stabilimento di Dalmine e in seguito alla foresteria aziendale.

Maria Natali, che ha donato questa foto, ha lavorato in azienda dal 1972 fino al 1988, prima presso la mensa dello stabilimento di Dalmine e in seguito alla foresteria aziendale.

La "Bagina" è il termine con cui veniva chiamato comunemente il quartiere operaio Mario Garbagni costruito dall’azienda.

La “Bagina” è il termine con cui veniva chiamato comunemente il quartiere operaio “Mario Garbagni” costruito dall’azienda.

In questa fotografia, in particolare, è ritratto durante la cerimonia di premiazione per i tornei sportivi aziendali al velodromo.

In questa fotografia in primo piano la macchina lucidatrice esterna a teste multiple.

In questa fotografia l'operatore sta controllando la lavorazione al laminatoio.

In questa fotografia in primo piano l'operazione di invetramento del foro interno alla billetta.

In questa fotografia, l'operatore è ritratto al lavoro alla macchina tagliatrice e intestatrice dei tubi trafilati a freddo.

In questa fotografia, in particolare, l’operatore sta eseguendo la molatura della superficie esterna dei tubi.

In questa fotografia, in particolare, l'operatore sta effettuando il collaudo dei tubi prima del loro trasferimento al magazzino dei prodotti finiti.

In questa fotografia, l'operatore è ritratto al lavoro sul macchinario Defectograph.

In questa fotografia, in particolare, l'operatore sta eseguendo la molatura della superficie esterna dei tubi.

In questa fotografia, in particolare, l'operatore sta eseguendo il taglio dei tubi con una macchina segatrice a lama rotante.

In questa fotografia, in particolare, l’operatore sta eseguendo la molatura della superficie esterna dei tubi.

In primo piano in questa fotografia è ritratto il motore del laminatoio pellegrino.

In questa fotografia l'operatore è ritratto accanto al motore del laminatoio pellegrino.

In questa fotografia gli operatori sono ritratti davanti al motore del laminatoio pellegrino.

In questa fotografia l'operatore è ritratto accanto al motore del laminatoio pellegrino.

In questa fotografia, in particolare, Evando Taiocchi si riconosce, senza esserne troppo sicuro, nel bambino piccolo vestito di bianco al centro dell’immagine, ritratto in mezzo a tutta la famiglia di sua madre.

Pasquale Farella, che ha donato questa foto, viene assunto dall’azienda il 4 giugno 1962. Ha lavorato per moltissimi anni nello stabilimento di Torre Annunziata. Racconta che questa fotografia fu scattata durante una gita sociale dei dipendenti dello stabilimento di Torre Annunziata in cui erano presenti due dipendenti per ciascun ufficio.

Pasquale Farella, che ha donato questa foto, viene assunto dall’azienda il 4 giugno 1962. Ha lavorato per moltissimi anni nello stabilimento di Torre Annunziata.

Pasquale Farella, che ha donato questa foto, viene assunto dall’azienda il 4 giugno 1962. Ha lavorato per moltissimi anni nello stabilimento di Torre Annunziata.

Il sig. Farella in questa fotografia è ritratto in compagnia di due colleghi borsisti, un ingegnere di origine polacca e uno di origine argentina, in uno dei piazzali interni dello stabilimento di Torre Annunziata.

In questa fotografia, in particolare, è ritratta durante il soggiorno alla colonia marina sulla riviera romagnola.

Porte aperte dello stabilimento in occasione dei 100 anni dell’azienda.

Giuseppe Boffetti, che ha donato questa foto, ha lavorato nello stabilimento di Sabbio Bergamasco per 35 anni. La sua specializzazione, di saldatore per applicazioni speciali, gli ha dato l’opportunità di viaggiare molto per conto dell’azienda. Dalla seconda metà degli anni ’70 alla seconda metà degli anni ’80 si è recato per lavoro in vari paesi esteri come il Ghana, lo Zaire e l’India.

In questa fotografia, è ritratto con altri colleghi ad una cena offerta dal responsabile del cantiere dello stabilimento di Dalmine, il sig. Rondelli di Trezzo D’Adda, per la fine dei lavori nel villaggio ghanese.

In questa fotografia, è ritratto insieme al collega Mario Ravelli, entrambi erano in India per la costruzione di una centrale elettrica. Il sig. Boffetti racconta che nel tempo libero si godevano il giardino della loro casa a Nuova Delhi, una delle abitazioni messe a disposizione dall'azienda per i dipendeti in trasferta di lavoro.

In questa fotografia, in particolare, è ritratto mentre sta controllando la prima saldatura realizzata sulla canna di combustione che alimentava la turbina a vapore.

Elina Rocca e i suoi due figli nel giardino della loro abitazione accanto allo stabilimento. La fotografia, scattata da Emilio Taddei, ha partecipato a un concorso fotografico. Il titolo originale della fotografia è appunto: "I compiti delle vacanze".

Emilio Taddei ha rivestito per anni ruoli dirigenziali all’interno dell’azienda. Sposato con Elina Rocca, cugina di Agostino Rocca, per anni ha vissuto con Elina e i suoi due figli, Marco e Luciano, nella villa ubicata nel parco aziendale di fronte al quartiere Leonardo da Vinci, oggi sede della Fondazione Dalmine

Emilio Taddei ha rivestito per anni ruoli dirigenziali all’interno dell’azienda. Sposato con Elina Rocca, cugina di Agostino Rocca, per anni ha vissuto con Elina e i suoi due figli, Marco e Luciano, nella villa ubicata nel parco aziendale di fronte al quartiere Leonardo da Vinci, oggi sede della Fondazione Dalmine

Emilio Taddei ha rivestito per anni ruoli dirigenziali all’interno dell’azienda. Sposato con Elina Rocca, cugina di Agostino Rocca, per anni ha vissuto con Elina e i suoi due figli, Marco e Luciano, nella villa ubicata nel parco aziendale di fronte al quartiere Leonardo da Vinci, oggi sede della Fondazione Dalmine

Emilio Taddei ha rivestito per anni ruoli dirigenziali all’interno dell’azienda. Sposato con Elina Rocca, cugina di Agostino Rocca, per anni ha vissuto con Elina e i suoi due figli, Marco e Luciano, nella villa ubicata nel parco aziendale di fronte al quartiere Leonardo da Vinci, oggi sede della Fondazione Dalmine.

Danilo Scola, che ha donato questa foto, ha lavorato nello stabilimento di Dalmine per moltissimi anni.

In questa fotografia, in particolare, è ritratto durante un convivio insieme a tutti i colleghi per festeggiare i 20 anni di lavoro in azienda.

In questa fotografia, in particolare, viene premiato da Giuseppe D'Antoni, in presenza di Valsecchi, segretario del gruppo Seniores Dalmine, e del vicedirettore Politi, per i 20 anni di lavoro in azienda.

In questa fotografia, scattata al porto d’imbarco dei tubi Dalmine nel quartiere genovese di Sanpierdarena, è ritratto il bisnonno Antonio Oberti con la figlia Ines, la moglie del nonno Felice con i figli Mariella, la mamma di Danilo, e il fratello Antonio ex proprietario dell'officina di viale Locatelli a Dalmine.

Giorgio Lania, che ha donato questa foto, ha lavorato per moltissimi anni in azienda rivestendo ruoli dirigenziali in alcuni stabilimenti del gruppo. In questa fotografia sono ritratti alcuni suoi colleghi dopo una riunione di lavoro presso la foresteria aziendale.

Antonio Betelli in questa fotografia ha riconosciuto il padre Angelo che ha lavorato in azienda dal 1930 al 1965.

In questa fotografia Ida Sole ha riconosciuto suo marito Roberto Ghidotti, mentre lavora alle macchine di torneria e filettatura. Il signor Ghidotti ha lavorato in azienda per 37 anni, a partire dal 1955.

In questa fotografia, in particolare, è ritratto durante una trasferta di lavoro per l’avviamento di un laminatoio in una società inglese. Sullo sfondo la vista di Tower bridge.

In questa fotografia, in particolare, è ritratto alla cerimonia di premiazione per l'anzianità di servizio dei dipendenti.

Il signor Carboncini ricorda che questa fotografia è stata scattata in occasione della processione della Madonna Pellegrina all’interno degli impianti produttivi.

Il signor Carboncini ricorda che questa fotografia è stata scattata in occasione della processione della Madonna Pellegrina all’interno degli impianti produttivi.

La figlia di Giuseppe Merli, Marinella che ha donato questa foto, racconta che il papà ha lavorato per l'ufficio controllo traffico, logistica e spedizione tubi dell’azienda per molti anni.

In questa fotografia è ritratto insieme al figlio all'interno dello stabilimento in occasione della Festa dei lavoratori.

Il signor Nittoli racconta che i soggetti ritratti sono i colleghi dell'ufficio tecnico: Bruno Piccinini e Giovanni Paganini. Ricorda che Paganini venne trasferito dallo stabilimento di Apuania a Torre Annunziata per affiancarlo nella direzione dei lavori. Sullo sfondo dell'immagine appare lo stabilimento dell'Ilva, situato di fronte l'area di costruzione del nuovo stabilimento aziendale.

In questa fotografia, in particolare, sono ritratti gli impiegati della sezione meccanografica al lavoro nella sala macchine tabulatrici.

Questa fotografia è stata scattata il giorno della Festa dei lavoratori. Per l'occasione l'azienda organizzò la celebrazione della Santa messa nello stabilimento e un porte aperte per permettere ai lavoratori, alle famiglie e alla cittadinanza di visitare gli impianti produttivi.

In questa fotografia, alcuni operatori di una ditta esterna stanno programmando i computer della cabina di comando del laminatoio per tubi di piccolo diametro.

Il torneo di calcio aziendale si teneva presso il centro accademico sportivo Fenaroli a Milano.

Giuseppe Lardo, che ha donato questa foto, ha iniziato a lavorare nello stabilimento di Dalmine nel 1966 per conto di una ditta esterna. La mansione di manutentore generico gli permette di conoscere tutti i reparti operativi della fabbrica. In questi stessi anni frequenta un corso d'istruzione tecnica a Bergamo e consegue l'attestato di specializzazione in chimica. Nel 1970 viene assunto così dall’azienda come manutentore nel reparto elettrico. Nel 1976 viene trasferito in laboratorio per l’analisi dei campioni dell’acciaieria e alla fine degli anni ‘80 lavora al laboratorio centrale come tecnico delle analisi gassose fino al 1994, anno in cui va in pensione.

Giuseppe Lardo, che ha donato questa foto, ha iniziato a lavorare nello stabilimento di Dalmine nel 1966 per conto di una ditta esterna. La mansione di manutentore generico gli permette di conoscere tutti i reparti operativi della fabbrica. In questi stessi anni frequenta un corso d'istruzione tecnica a Bergamo e consegue l'attestato di specializzazione in chimica. Nel 1970 viene assunto così dall’azienda come manutentore nel reparto elettrico. Nel 1976 viene trasferito in laboratorio per l’analisi dei campioni dell’acciaieria e alla fine degli anni ‘80 lavora al laboratorio centrale come tecnico delle analisi gassose fino al 1994, anno in cui va in pensione. In questa fotografia è ritratto insieme agli operatori spettrografici del laboratorio.

Giuseppe Lardo, che ha donato questa foto, ha iniziato a lavorare nello stabilimento di Dalmine nel 1966 per conto di una ditta esterna. La mansione di manutentore generico gli permette di conoscere tutti i reparti operativi della fabbrica. In questi stessi anni frequenta un corso d'istruzione tecnica a Bergamo e consegue l'attestato di specializzazione in chimica. Nel 1970 viene assunto così dall’azienda come manutentore nel reparto elettrico. Nel 1976 viene trasferito in laboratorio per l’analisi dei campioni dell’acciaieria e alla fine degli anni ‘80 lavora al laboratorio centrale come tecnico delle analisi gassose fino al 1994, anno in cui va in pensione. In questa fotografia è ritratto insieme agli operatori spettrografici del laboratorio.

Porte aperte dello stabilimento in occasione dei 100 anni dell'azienda.

In questa fotografia tra i numerosi presenti sono ritratti: Sorlini, Sig.ra Berlinghieri, Davide Laini, Alfredo Derocchi, Cristian, Angelo Filippi.

Porte aperte dello stabilimento in occasione dei 100 anni dell’azienda.

Porte aperte dello stabilimento in occasione dei 100 anni dell’azienda.

Porte aperte dello stabilimento in occasione dei 100 anni dell’azienda.

Porte aperte dello stabilimento in occasione dei 100 anni dell’azienda.

Porte aperte dello stabilimento in occasione dei 100 anni dell’azienda.

Porte aperte dello stabilimento in occasione dei 100 anni dell’azienda.

Porte aperte dello stabilimento in occasione dei 100 anni dell’azienda.

In questa fotografia sono ritratti Giuseppe Bonacina e Diego Brusi.

In questa fotografia il lavoratore è ritratto al lavoro alla macchina per affilare le lame.

In questa fotografia l'operatore è ritratto nella cabina di comando dell'impianto di laminazione expander.

In questa fotografia, in particolare, è ritratta con alcune delle sue compagne il giorno del saggio di fine anno.

In questa fotografia, in particolare, è ritratta con le compagne il giorno del saggio di balletto e teatro per la chiusura dell'anno scolastico.

Ricorda che questa fotografia è stata scattata il primo o l'ultimo giorno di scuola, solitamente erano questi i giorni scelti per immortalare l'anno scolastico con un'immagine fotografica.

In questa fotografia sono ritratti Sergio Giorgio e Enrico Cappai al lavoro.

In questa fotografia l'operatore è ritratto al lavoro alla macchina per la prova idraulica automatica del processo di saldatura Fretz Moon.

In questa fotografia l'operatore è ritratto al lavoro sulla sega a caldo al taglio dei tubi di medio diametro.

In questa fotografia i lavoratori sono ritratti accanto alla pressa a forare dei tubi di medio diametro.

In questa fotografia compaiono molti dettagli del processo di lavorazione: l'uscita del pezzo dal laminatoio allungatore, la pressa a forare e la tavola gira forati del treno medio.

In questa fotografia l'operatore è ritratto al lavoro sul forno di rinvenimento ad alta temperatura.

In questa fotografia il primo operatore è ritratto al lavoro sul tornio Morando per la fabbricazione dei manicotti.

Operazioni di etichettatura dei tubi prima della spedizione.

Riunione 00100: gestione delle procedure.

Uno dei ragazzi premiati per il concorso Nuove Idee Arcore 2007.

Riunione 00100: gestione delle procedure.

Porte aperte dello stabilimento in occasione dei 100 anni dell'azienda.

Due dei ragazzi addetti al laminatoio Diescher vincitori del concorso aziendale Nuove idee Arcore 2006.

Uno dei ragazzi addetti al laminatoio Diescher vincitori del concorso aziendale Nuove idee Arcore 2006.

Festaggiamenti tra colleghi all'interno dello stabilimento per il pensionamento di Berlinghieri e Donadoni.

In questa fotografia l'operatore è ritratto al lavoro al bancale di raccolta dei tubi finiti.

In particolare i lavoratori stanno svolgendo l'operazione di reggiatura del fascio di tubi.

Svolgimento e formatura del nastro di acciaio per tubi di medio e grande diametro.

Imballaggio dei coils.

Sega volante per il taglio degli spessori dei tubi dell'impianto Fretz Moon.

Intestatrice automatica tubi dell'impianto Fretz Moon.

Pulpito di comando del laminatoio a stiramento dell'impianto Fretz Moon.

Piano di serpentaggio del nastro di acciaio dell'impianto Fretz Moon.

Piano di serpentaggio del nastro di acciaio dell'impianto Fretz Moon.

Impianto Fretz Moon.

Svolgitore del nastro di acciaio dell'impianto Fretz Moon.

Saldatura nastri nell'impianto Fretz Moon.

Cabina di comando per l'alimentazione del nastro di acciaio dell'impianto Fretz Moon.

Cabina di comando dell'impianto Fretz-Moon.

Intestatrice automatica dei tubi dell'impianto Fretz-Moon.

Impianto Fretz-Moon.

Impianto Fretz-Moon.

Culle di passaggio dei tubi dai piani alla vasca di raffreddamento nell'impianto Fretz-Moon.

Costruzione del capannone per l’impianto Fretz-Moon.

Panoramica dall'alto dell'impianto Fretz-Moon.

In questa fotografia, l'operatore è al lavoro al banco di controllo delle lavorazioni di zincatura.

In questa fotografia, in particolare, il lavoratore sta eseguendo la curvatura a spirale di un tubo.

In questa fotografia, in particolare, la fase di assemblaggio del motore elettrico del laminatoio pellegrino n. 4.

Nella fotografia, in primo piano, una parte della gabbia del laminatoio obliquo n. 4.

In questa fotografia, in particolare, il ragazzo ritratto sta eseguendo delle prove psicoattitudinali.

In questa fotografia, in particolare, alcuni partecipanti stanno attendendo la seggiovia per risalire le piste da sci.

In questa fotografia, in particolare, alcuni partecipanti stanno risalendo il massiccio montuoso del Gruppo del Sassolungo.

Laura Gritti in questa fotografia ha riconosciuto il nonno Enrico Menghini: è il signore seduto capotavola del lungo tavolone centrale, l'unico che guarda il fotografo al momento dello scatto.

Tutti i dipendenti dell’azienda in obbligo di leva svolgevano la visita militare presso la Capitaneria di Porto a Venezia. Venivano poi arruolati nel battaglione San Marco o a bordo di una nave per 24 mesi. Carlo Rosti fu arruolato in marina sul Regio Incrociatore Gorizia, come allievo elettricista.

In questa fotografia tra i numerosi presenti ci sono: il presidente Salvatore Magrì, Riva, Carrara, Longaretti, Passera, Bruletti, Alessandro Brugali, Secchi, Biffi, Giovanni Ferrari di Arcene e Scotti il caposquadra del reparto elettrico.

In questa fotografia è ritratto insieme ai colleghi nella cabina di comando del reparto trattamento termico.

Flavio Gallarini, che ha donato questa foto, è stato assunto nello stabilimento di Dalmine nell'aprile 1979 come operatore del reparto aggiustaggio della fabbrica tubi medi, proprio nel momento in cui l’azienda si stava avviando un nuovo laminatoio: il nuovo treno medio. Dopo dieci anni cambia reparto e con la mansione di leader si occupa del trattamento termico. Dal 2002 passa al reparto finiture con la mansione di capoturno.

In questa fotografia, in particolare, è ritratto insieme al collega Sangalli nella cabina di controllo elettromagnetico non distruttivo del reparto aggiustaggio della fabbrica tubi medi.

Fernanda Valenghi, che ha donato questa foto, racconta di essere stata assunta in azienda il 17 luglio 1973, La sua prima mansione fu come dattilografa nella segreteria dell'ufficio qualità dello stabilimento di Costa Volpino. Dopo la maternità, del 1981, ha sempre lavorato presso l'ufficio del personale dello stabilimento di Costa Volpino compiendo nel 2008 il trentacinquesimo anno di servizio.

Fernanda Valenghi, che ha donato questa foto, racconta di essere stata assunta in azienda il 17 luglio 1973, La sua prima mansione fu come dattilografa nella segreteria dell'ufficio qualità dello stabilimento di Costa Volpino. Dopo la maternità, del 1981, ha sempre lavorato presso l'ufficio del personale dello stabilimento di Costa Volpino compiendo nel 2008 il trentacinquesimo anno di servizio.

Fernanda Valenghi, che ha donato questa foto, racconta di essere stata assunta in azienda il 17 luglio 1973, La sua prima mansione fu come dattilografa nella segreteria dell'ufficio qualità dello stabilimento di Costa Volpino. Dopo la maternità, del 1981, ha sempre lavorato presso l'ufficio del personale dello stabilimento di Costa Volpino compiendo nel 2008 il trentacinquesimo anno di servizio.

Fabrizio Cologni, che ha donato questa foto, ha lavorato per 30 anni nello stabilimento di Dalmine nel reparto fabbrica tubi medi.

Enrico Castelli, che ha donato questa foto, ha lavorato nello stabilimento di Dalmine dal 1974 fino ad aprile 2006. La sua prima mansione è stata come operatore al piazzale lingotti per la preparazione e l'invio al reparto di laminazione, poi nel reparto aggiustaggio dei tubi di piccolo diametro e infine nel reparto di taglio e controllo qualità dei tubi di grande diametro fino al pensionamento.

In questa fotografia è ritratto insieme al direttore della scuola Piero Ruffoni e i vecchi compagni di corso in occasione di un anniversario per la fondazione della Scuola tecnica aziendale.

In questa fotografia è ritratto mentre stringe la mano a Lino Senise, durante la premiazione per i 30 anni di lavoro in azienda.

In questa fotografia è ritratto mentre stringe la mano al direttore di stabilimento, Emidio Fappani, durante la cerimonia di premiazione per i 20 anni di servizio in azienda.

In questa fotografia è ritratto con il direttore Piero Ruffoni e gli ex allievi della Scuola tecnica aziendale durante la cena organizzata in occasione del 50° anniversario della sua fondazione.

In questa fotografia è ritratto in una foto di gruppo con il direttore Piero Ruffoni e tutti gli ex allievi della Scuola tecnica aziendale in occasione del 50° anniversario della sua fondazione.

Il genero di Gianfranco Pellizzoli, Elia Facheris che ha donato questa foto, racconta che il suocero per molti anni ha lavorato nello stabilimento di Sabbio Bergamasco. E’ stato un membro molto attivo nel Cral aziendale, prima attaverso l’organizzazione di mostre di pittura e scultura e poi nella sezione pesca.

Il genero di Gianfranco Pellizzoli, Elia Facheris che ha donato questa foto, racconta che il suocero per molti anni ha lavorato nello stabilimento di Sabbio Bergamasco. E’ stato un membro molto attivo nel Cral aziendale, prima attaverso l’organizzazione di mostre di pittura e scultura e poi nella sezione pesca.

Questa fotografia, in particolare, è stata scattata durante una gara ciclistica. Tra i partecipanti c'erano molti membri del Cral aziendale, tra cui Gianfranco Pellizzoli.

In questa fotografia il signor Pellizzoli è ritratto insieme ai colleghi durante una trasferta di lavoro in Russia per la posa in opera dei tubi.

Danilo Scola che ha donato questa foto, ha lavorato nello stabilimento di Dalmine per moltissimi anni.

Danilo Scola che ha donato questa foto, ha lavorato nello stabilimento di Dalmine per moltissimi anni.

Danilo Scola che ha donato questa foto, ha lavorato nello stabilimento di Dalmine per moltissimi anni.

Il figlio di Mario Pirola, Danilo che ha donato questa foto, racconta che il padre è stato assunto dall’azienda, prima nello stabilimento di Costa Volpino, poi in quello di Dalmine. Dopo aver frequentato un corso per programmatori a Milano ha lavorato come impiegato. I luoghi di lavoro del padre, che Danilo ricorda, sono l’ala destra del Palazzo della Direzione e la villetta accanto la sede della Fondazione Dalmine, che negli ultimi anni di servizio del Sign. Pirola era la sede aziendale del servizio liquidazione fatture.

Il figlio di Mario Pirola, Danilo che ha donato questa foto, racconta che il padre è stato assunto dall’azienda, prima nello stabilimento di Costa Volpino, poi in quello di Dalmine. Dopo aver frequentato un corso per programmatori a Milano ha lavorato come impiegato. I luoghi di lavoro del padre, che Danilo ricorda, sono l’ala destra del Palazzo della Direzione e la villetta accanto la sede della Fondazione Dalmine, che negli ultimi anni di servizio del Sign. Pirola era la sede aziendale del servizio liquidazione fatture.

Il nipote di Giovanni Battista Pirola, Danilo che ha donato questa foto, racconta che il nonno paterno per molti anni ha lavorato nello stabilimento di Dalmine. Ha iniziato molto giovane alla ProDalmine come fattorino. Dopo l’assunzione in azienda ha lavorato presso la sede di Milano e in seguito presso la portineria del palazzo della direzione della sede di Dalmine.

In questa fotografia i nonni paterni, Sara Spreafico e Giovanni Battista Pirola, sono ritratti insieme ai figli davanti la torre Camozzi, poco lontano da dove abitavano.

La “Bagina” è il termine con cui veniva chiamato comunemente il quartiere operaio “Mario Garbagni” costruito dall’azienda.

Benvenuto Arrigoni, che ha scattato e donato questa foto, è entrato in azienda nel 1946 frequentando il 10° corso biennale della Scuola apprendisti: è stato allievo, aiuto istruttore e finalmente disegnatore. Dal 1956 ha lavorato presso l’ufficio tecnico occupandosi prima della costruzione degli impianti di Costa Volpino, poi per la sezione forni e impianti delle sperimentazioni sul forno KollaKowsky e della parte fluidi per il grande progetto del nuovo treno medio. E’ andato in pensione nel 1986, ma mai ha abbandonato il suo interesse verso i grandi impianti.

Benvenuto Arrigoni, che ha scattato e donato questa foto, è entrato in azienda nel 1946 frequentando il 10° corso biennale della Scuola apprendisti: è stato allievo, aiuto istruttore e finalmente disegnatore. Dal 1956 ha lavorato presso l’ufficio tecnico occupandosi prima della costruzione degli impianti di Costa Volpino, poi per la sezione forni e impianti delle sperimentazioni sul forno KollaKowsky e della parte fluidi per il grande progetto del nuovo treno medio. E’ andato in pensione nel 1986, ma mai ha abbandonato il suo interesse verso i grandi impianti.

In questa fotografia, in particolare, Benvenuto Arrigoni è ritratto mentre lavora ai primi dispositivi per la prevenzione degli infortuni costruiti all’interno della scuola.

In questa fotografia, in particolare, è ritratto con la squadra degli “scapoli” dell’ufficio tecnico.

Il signor Arrigoni ricorda che questa fotografia fu scattata durante la partita tra la squadra degli scapoli e quella degli ammogliati dell’ufficio tecnico.

In questa fotografia, in particolare, è ritratto con la squadra degli “scapoli” dell’ufficio tecnico.

Il signor Arrigoni ricorda che che la squadra ritratta era quella degli “ammogliati” dell’ufficio tecnico.

Il signor Arrigoni racconta che tutti i dipendenti dell’azienda in obbligo di leva svolgevano la visita militare presso la Capitaneria di Porto a Venezia. Venivano poi arruolati nel battaglione San Marco o arruolati a bordo per 24 mesi. Benvenuto destinato all’arruolamento a bordo, in quel periodo con problemi familiari, richiese e ottenne l’arruolamento solo per 12 mesi nel Battaglione San Marco. 40 giorni di car a Modena, poi la scuola d’artiglieria a Piacenza e infine a Villa Vicentina in provincia di Udine. Dove gli venne assegnato, grazie alla scrittura composta del tesserino sopra la sua branda, il compito di trascrivere la storia della scuola.

Il signor Arrigoni racconta che tutti i dipendenti dell’azienda in obbligo di leva svolgevano la visita militare presso la Capitaneria di Porto a Venezia. Venivano poi arruolati nel battaglione San Marco o arruolati a bordo per 24 mesi. Benvenuto destinato all’arruolamento a bordo, in quel periodo con problemi familiari, richiese e ottenne l’arruolamento solo per 12 mesi nel Battaglione San Marco. 40 giorni di car a Modena, poi la scuola d’artiglieria a Piacenza e infine a Villa Vicentina in provincia di Udine. Dove gli venne assegnato, grazie alla scrittura composta del tesserino sopra la sua branda, il compito di trascrivere la storia della scuola.

Il signor Arrigoni racconta che tutti i dipendenti dell’azienda in obbligo di leva svolgevano la visita militare presso la Capitaneria di Porto a Venezia. Venivano poi arruolati nel battaglione San Marco o arruolati a bordo per 24 mesi. Benvenuto destinato all’arruolamento a bordo, in quel periodo con problemi familiari, richiese e ottenne l’arruolamento solo per 12 mesi nel Battaglione San Marco. 40 giorni di car a Modena, poi la scuola d’artiglieria a Piacenza e infine a Villa Vicentina in provincia di Udine. Dove gli venne assegnato, grazie alla scrittura composta del tesserino sopra la sua branda, il compito di trascrivere la storia della scuola.

In questa fotografia, in particolare, è ritratto con la squadra degli scapoli dell'ufficio tecnico.

Il signor Arrigoni ricorda che questa fotografia fu scattata durante la partita tra la squadra degli scapoli e quella degli ammogliati dell’ufficio tecnico.

Il figlio di Tarcisio Galbusera, Attilio che ha donato questa foto, racconta che il padre ha lavorato per molti anni nel reparto attrezzeria dello stabilimento di Dalmine.

Il nipote di Antonio Galbusera, Attilio che ha donato questa foto, racconta che il nonno ha lavorato per molti anni nello stabilimento di Dalmine.

Il figlio di Tarcisio Galbusera, Attilio che ha donato questa foto, racconta che il padre ha lavorato per molti anni nel reparto attrezzeria dello stabilimento di Dalmine.

In questa fotografia, Tarcisio Galbusera è ritratto insieme alla moglie Angela, in una foto di gruppo insieme a tanti altri lavoratori dell'azienda durante un pellegrinaggio a Lourdes. Tra i numerosi presenti ricorda: Irene Crotti, Gianluca e Alessandro Micale, i coniugi Natale Colombo e Ermelinda Paris, Ezio Estelli e Giuseppina Paris.

La moglie di Aldo Morelli, Annunciata Scotti che ha donato questa foto, racconta che suo marito ha lavorato per molti anni presso il reparto di laminazione del nuovo treno medio dello stabilimento di Dalmine.

Annunciata Scotti, che ha donato questa foto, ha lavorato molti anni presso gli uffici amministrativi dello stabilimento di Dalmine.

Annunciata Scotti, che ha donato questa foto, ha lavorato molti anni presso gli uffici amministrativi dello stabilimento di Dalmine.

Angelo Nittoli ricorda che questa fotografia è stata scattata dal collega Luciano Malanchini. Il signor Nittoli era arrivato a Torre Annunziata da soli 20 giorni, e insieme agli operai dell'impresa esterna addetta ai lavori di costruzione stavano lavorando veramente sodo.

In questa fotografia, in particolare, è ritratto con i colleghi durante un passeggiata in Città Alta a Bergamo.

Angelo Nittoli, che ha donato questa foto, ha lavorato in azienda per oltre 40 anni. Nell’aprile del 1941 si iscrisse alla Scuola apprendisti per frequentare un corso per disegnatori e nel mese di novembre dello stesso anno venne assunto nell’ufficio tecnico dello stabilimento di Dalmine. Negli anni ’50 si è occupato dei lavori di costruzione dei nuovi stabilimenti di Torre Annunziata e di Costa Volpino. Successivamente, dal 1957 al 2004, è stato capo della sezione edile e responsabile della direzione dei lavori delle imprese esterne nello stabilimento di Costa Volpino.

Il signor Nittoli ricorda che questa fotografia è stata scattata dal collegra Renzo Trussardi. Lui e i colleghi sono ritratti mentre rientrano a Bergamo dopo un pranzo consumato in compagnia nella casa di Mario Cattaneo a Mariano.

Angelo Nittoli, che ha donato questa foto, ricorda che la squadra di calcio ritratta, formata dai colleghi dell'ufficio tecnico e dell'ufficio vendite, si affermò brillantemente nel torneo di calcio aziendale del 1944. Lui aveva il ruolo di centrattacco, ma non figura nella foto, perchè era impegnato nello studio per gli esami finali dell'Istituto Tecnico per Geometri.

Il signor Nittoli racconta che questa fotografia ha una lunga storia, è una delle prime stampe eseguite in camera oscura da lui e Piero Mingardi, che insieme frequentavano la sezione Fotografia del Dopolavoro aziendale.

In questa fotografia, il Gruppo Lavoratori Anziani è riunito davanti al ristorante Il grillo, in occasione del pranzo per la conferma di Vincenzo Affatato come direttore dello stabilimento di Costa Volpino

In questa fotografia, il sig. Nittoli è ritratto con Pelosi, dirigente dell'impresa esecutrice dei primi lavori di costruzione, e il gruppo di operai impegnati nella fase di livellamento del terreno per l'impianto dello stabilimento.

In questa fotografia il signor Nittoli è ritratto insieme al collega Luciano Malanchini, mentre rilevano la planimetria della zona destinata a ospitare il nuovo stabilimento. Ricorda che per la costruzione il terreno fu rialzato con materiale recuperato dagli scavi di Pompei (pietra lavica, pozzolana, lapillo ecc.).

Il signor Nittoli ricorda che questa fotografia è stata scattata dal collegra Renzo Trussardi. Lui e i colleghi sono ritratti mentre rientrano a Bergamo dopo un pranzo consumato in compagnia nella casa di Mario Cattaneo a Mariano.

L’azienda aveva una convenzione d’uso con l’albergo di Foppolo, i dipendenti potevano usufruire di prezzi agevolati per godersi le proprie vacanze in montagna. La struttura alberghiera è successivamente passata in gestione all’ENAL. Nel 2002, come documenta un articolo dell’Eco di Bergamo dell’11 dicembre 2002, l’albergo è stato demolito.

In questa fotografia, il Gruppo Lavoratori Anziani è riunito a pranzo al ristorante Il grillo, per la rinnovata nomina di Vincenzo Affatato come direttore dello stabilimento di Costa Volpino.

In questa fotografia, in particolare, si sta svolgendo la firma della pergamena da parte delle autorità per la costituzione del nuovo stabilimento.

Il signor Nittoli ricorda che il motociclista in sella alla moto con il numero 21 davanti il palazzo della Direzione, è Marino Bassis, cugino di sua moglie Palmina Cologni, campione di motociclismo in gare importanti come la Milano Taranto.

Angelo Nittoli ricorda che durante l'estate del 1953 il direttore Pezzotta si ammalò e venne sostituito da Bruzzone che è stato per molti anni il Direttore dell'Ilva di Torre Annunziata. Bruzzone aiutò molto il sig. Nittoli nella delicata questione di svincolo dei vagoni ferroviari.

Prove di funzionamento della sonda perforatrice per l'estrazione dell'acqua per utilizzo industriale.

Il signor Nittoli ricorda che il motociclista in sella alla moto con il numero 21 è Marino Bassis, cugino di sua moglie Palmina Cologni, campione di motociclismo in gare importanti come la Milano Taranto.

Il signor Barcella ricorda che questa fotografia fu scattata al velodromo mentre alcuni suoi colleghi si cimentavano al gioco l'uovo nel cucchiaio, una delle tante iniziative organizzate dall'azienda per la Festa dei lavoratori.

In questa fotografia, in particolare, è ritratto durante la premiazione per i 20 anni di lavoro in azienda.

Il figlio di Gioele Gamba, Alessandro che ha donato questa foto, racconta che suo padre ha lavorato in azienda per oltre 35 anni. Ricorda che era orgoglioso di essere un impiegato della Dalmine. Nel 1967 ha ricevuto la medaglia d’oro del premio di Fedeltà al lavoro e del progresso economico della Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura di Bergamo. Conserva ancora un ciondolo d’oro regalato al padre dai colleghi del reparto collaudo in occasione del suo pensionamento.

Il figlio di Gioele Gamba, Alessandro che ha donato questa foto, racconta che suo padre ha lavorato in azienda per oltre 35 anni. Ricorda che era orgoglioso di essere un impiegato della Dalmine. Nel 1967 ha ricevuto la medaglia d’oro del premio di Fedeltà al lavoro e del progresso economico della Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura di Bergamo. Conserva ancora un ciondolo d’oro regalato al padre dai colleghi del reparto collaudo in occasione del suo pensionamento.

Il figlio di Gioele Gamba, Alessandro che ha donato questa foto, racconta che suo padre ha lavorato in azienda per oltre 35 anni. Ricorda che era orgoglioso di essere un impiegato della Dalmine. Nel 1967 ha ricevuto la medaglia d’oro del premio di Fedeltà al lavoro e del progresso economico della Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura di Bergamo. Conserva ancora un ciondolo d’oro regalato al padre dai colleghi del reparto collaudo in occasione del suo pensionamento.

Il figlio di Gioele Gamba, Alessandro che ha donato questa foto, racconta che suo padre ha lavorato in azienda per oltre 35 anni. Ricorda che era orgoglioso di essere un impiegato della Dalmine. Nel 1967 ha ricevuto la medaglia d’oro del premio di Fedeltà al lavoro e del progresso economico della Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura di Bergamo. Conserva ancora un ciondolo d’oro regalato al padre dai colleghi del reparto collaudo in occasione del suo pensionamento.

Il figlio di Gioele Gamba, Alessandro che ha donato questa foto, racconta che suo padre ha lavorato in azienda per oltre 35 anni. Ricorda che era orgoglioso di essere un impiegato della Dalmine. Nel 1967 ha ricevuto la medaglia d’oro del premio di Fedeltà al lavoro e del progresso economico della Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura di Bergamo. Conserva ancora un ciondolo d’oro regalato al padre dai colleghi del reparto collaudo in occasione del suo pensionamento.

Il figlio di Gioele Gamba, Alessandro che ha donato questa foto, racconta che suo padre ha lavorato in azienda per oltre 35 anni. Ricorda che era orgoglioso di essere un impiegato della Dalmine. Nel 1967 ha ricevuto la medaglia d’oro del premio di Fedeltà al lavoro e del progresso economico della Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura di Bergamo. Conserva ancora un ciondolo d’oro regalato al padre dai colleghi del reparto collaudo in occasione del suo pensionamento.

Adriano Fanzaga, che ha donato questa foto, ha lavorato nello stabilimento di Dalmine come operatore e manutentore nel reparto dei tubi di piccolo diametro dal 1978 al 2003. Durante gli anni di lavoro si è impegnato anche come sindacalista e nel 1982 nel suo reparto ha assistito alla prima assunzione di operatori al femminile.

Achille Piantoni, che ha donato questa foto, ha lavorato nello stabilimento di Costa Volpino e si è impegnato negli anni anche come sindacalista.

In questa fotografia, in particolare, è ritratto in una gita insieme al direttore della scuola Piero Ruffoni con il figlio e altri colleghi istruttori.

In questa fotografia, in particolare, il signor Previtali è ritratto insieme ai colleghi durante la lezione al laboratorio elettrotecnico della scuola.

In questa fotografia, in particolare, il signor Previtali è ritratto insieme ai colleghi durante la lezione al laboratorio elettrotecnico della scuola.

In questa fotografia, in particolare, il signor Previtali è ritratto insieme ai colleghi durante la lezione al laboratorio elettrotecnico della scuola.

Albino Previtali, che ha donato questa foto, è stato allievo e istruttore elettrotecnico della Scuola apprendisti e ha lavorato molti anni nello stabilimento di Dalmine.

Enrico Castelli, che ha donato questa foto, ha lavorato nello stabilimento di Dalmine dal 1974 fino ad aprile 2006. La sua prima mansione è stata come operatore al piazzale lingotti per la preparazione e l'invio al reparto di laminazione, poi nel reparto aggiustaggio dei tubi di piccolo diametro e infine nel reparto di taglio e controllo qualità dei tubi di grande diametro fino al pensionamento.

Giovanni Solivani, che ha donato questa foto, ha iniziato a lavorare in azienda a 14 anni, prima come fattorino e in seguito come impiegato. Ha lavorato nella sede centrale di Milano e in quella di Dalmine.

Giovanni Solivani, che ha donato questa foto, ha iniziato a lavorare in azienda a 14 anni, prima come fattorino e in seguito come impiegato. Ha lavorato nella sede centrale di Milano e in quella di Dalmine. In questa fotografia racconta che era in gita con altri colleghi. Tra i presenti ricorda alcuni nomi: Tripi, Sala, Pesenti, Galbiati, Agazzi, Donzelli, Raimondi, Locatelli, Baccanelli, Papagni, Stabilini, Colangelo, Bonacina, Zucchetti, Carsini, Esborni, Valsecchi.

In questa fotografia, in particolare, il signor Solivani era insieme ad altri colleghi a Lourdes per un pellegrinaggio organizzato dalle conferenze aziendali San Vincenzo. I presenti nella foto sono i colleghi Noris, Duret con le loro mogli.

In questa fotografia, in particolare, ci sono alcuni dei suoi vecchi colleghi, riuniti tutti insieme in occasione del pranzo annuale.

Giovanni Solivani, che ha donato questa foto, ha iniziato a lavorare in azienda a 14 anni, prima come fattorino e in seguito come impiegato. Ha lavorato nella sede centrale di Milano e in quella di Dalmine.

Giovanni Solivani, che ha donato questa foto, ha iniziato a lavorare in azienda a 14 anni, prima come fattorino e in seguito come impiegato. Ha lavorato nella sede centrale di Milano e in quella di Dalmine.

Giovanni Solivani, che ha donato questa foto, ha iniziato a lavorare in azienda a 14 anni, prima come fattorino e in seguito come impiegato. Ha lavorato nella sede centrale di Milano e in quella di Dalmine.

Luigi Fin che ha donato questa foto, ha lavorato per molti anni in azienda come impiegato tecnico nel reparto di trafilatura a freddo, prima nello stabilimento di Dalmine e in seguito in quello di Costa Volpino.

In questa fotografia, in particolare, era insieme ai colleghi Gamba, Baccanelli, Duret, Poma.

Giovanni Solivani, che ha donato questa foto, ha iniziato a lavorare in azienda a 14 anni, prima come fattorino e in seguito come impiegato. Ha lavorato nella sede centrale di Milano e in quella di Dalmine.

In questa fotografia, in particolare, è ritratto a lavoro nel terzo turno di reparto.

In questa fotografia, in particolare, è ritratto durante la cerimonia di premiazione per i 20 anni di lavoro in azienda.

I figli di Guido Castelli, Nives e Giovanni che hanno donato questa foto, raccontano che il papà ha lavorato per molti anni al laboratorio centrale dello stabilimento di Dalmine.

Carlo Foiadelli, che ha donato questa foto, ha lavorato per 25 anni nello stabilimento di Dalmine.

Il genero di Pietro Pelicioli, Carlo Foiadelli che ha donato questa foto, racconta che il suocero per moltissimi anni ha lavorato come autista per l’azienda nella sede di Dalmine.

Il figlio di Rachelino Maffioletti, Adler che ha donato questa foto, racconta che il padre ha iniziato a lavorare nel reparto attrezzeria nello stabilimento di Sabbio Bergamasco negli anni ‘50. In seguito grazie alla frequenza di un corso alla Scuola tecnica aziendale, è stato impiegato nella sezione tempi e metodi dell’ufficio tecnico.

Il figlio di Luigi Ravizza, Giancarlo che ha donato questa foto, racconta che il padre, classe 1901, ha lavorato nello stabilimento di Dalmine come elettricista in acciaieria e nella centrale termoelettrica fino ai primi anni ’50.

Il figlio di Alessandro Bruletti, Francesco che ha donato questa foto, racconta che suo padre per tantissimi anni ha lavorato come infermiere presso l’infermeria dello stabilimento di Sabbio Bergamasco.

Il figlio di Alessandro Bruletti, Francesco che ha donato questa foto, racconta che suo padre per tantissimi anni ha lavorato come infermiere presso l’infermeria dello stabilimento di Sabbio Bergamasco.

In questa fotografia è ritratto con la squadra del reparto collaudo dello stabilimento di Sabbio Bergamasco.

In questa fotografia è ritratto con la squadra di calcio del reparto collaudo di Sabbio Bergamasco.

Giacomo Seghezzi, che ha donato questa foto, ha lavorato per 30 anni nello stabilimento di Sabbio Bergamasco.

Giacomo Seghezzi, che ha donato questa foto, ha lavorato per 30 anni nello stabilimento di Sabbio Bergamasco.

Giacomo Seghezzi, che ha donato questa foto, ha lavorato per 30 anni nello stabilimento di Sabbio Bergamasco.

Graziano Cortesi, che donato questa foto, ha lavorato per 30 anni nello stabilimento di Dalmine, dal 1980 al 2010 è stato sempre addetto al forno nel reparto acciaieria.

In questa immagine il signor Cortesi è ritratto in una foto di gruppo durante la partita tra operai e capiturno dell’acciaieria.

Fausto Cavalleri, che ha donato questa foto, ha lavorato nello stabilimento di Dalmine dal 1958 al 1991 nel palazzo degli uffici conosciuto in azienda come “Cremlino”.

Roberto Caccia, che ha donato questa foto, ha lavorato per molti anni in azienda nella sede di Dalmine. Dal 1969 al 1981 nel settore tubi in resina, dal 1981 al 1986 nel reparto manutenzione del treno medio e dal 1986 fino alla pensione presso il laboratorio di analisi chimiche dello stabilimento.

In questa fotografia, in particolare, è ritratto insieme ad un collega mentre selezionano e ritagliano fotografie.

I dipendenti dell'azienda potevano usufruire di prezzi agevolati per godersi le proprie vacanze in montagna. La struttura alberghiera è successivamente passata in gestione all’ENAL. Nel 2002, come documenta un articolo dell’Eco di Bergamo dell’11 dicembre 2002, l’albergo è stato demolito.

I dipendenti dell'azienda potevano usufruire di prezzi agevolati per godersi le proprie vacanze in montagna. La struttura alberghiera è successivamente passata in gestione all’ENAL. Nel 2002, come documenta un articolo dell’Eco di Bergamo dell’11 dicembre 2002, l’albergo è stato demolito.

Il signor Cortesi racconta che questa fotografia è stata scattata ai colleghi del turno C dell'acciaieria 2.

Graziano Cortesi, che donato questa foto, ha lavorato per 30 anni nello stabilimento di Dalmine, dal 1980 al 2010 è stato sempre addetto al forno nel reparto acciaieria.

In questa immagine il signor Cortesi è ritratto in una foto di gruppo durante la partita tra la squadra nero azzurra dell'acciaieria di Dalmine, contro la squadra arancione dei colleghi dell'acciaieria russa Volsky.

Questa fotografia è stata scattata nella foresteria aziendale in occasione di una cena offerta dall'azienda al reparto acciaieria per il record nel numero di colate realizzate.

I dipendenti dell'azienda potevano usufruire di prezzi agevolati per godersi le proprie vacanze in montagna.

I dipendenti dell'azienda potevano usufruire di prezzi agevolati per godersi le proprie vacanze in montagna. La struttura alberghiera è successivamente passata in gestione all’ENAL. Nel 2002, come documenta un articolo dell’Eco di Bergamo dell’11 dicembre 2002, l’albergo è stato demolito.

Giuseppe Lardo, che ha donato questa foto, ha iniziato a lavorare nello stabilimento di Dalmine nel 1966 per conto di una ditta esterna. La mansione di manutentore generico gli permette di conoscere tutti i reparti operativi della fabbrica. In questi stessi anni frequenta un corso d'istruzione tecnica a Bergamo e consegue l'attestato di specializzazione in chimica. Nel 1970 viene assunto così dall’azienda come manutentore nel reparto elettrico. Nel 1976 viene trasferito in laboratorio per l’analisi dei campioni dell’acciaieria e alla fine degli anni ‘80 lavora al laboratorio centrale come tecnico delle analisi gassose fino al 1994, anno in cui va in pensione. In questa fotografia è ritratto insieme agli operatori spettrografici del laboratorio a lavoro insieme ai tecnici della Philips.

In questa fotografia, in particolare, Pietro viene premiato per i 20 anni di di lavoro in azienda.

Giuseppe Lardo, che ha donato questa foto, ha iniziato a lavorare nello stabilimento di Dalmine nel 1966 per conto di una ditta esterna. La mansione di manutentore generico gli permette di conoscere tutti i reparti operativi della fabbrica. In questi stessi anni frequenta un corso d'istruzione tecnica a Bergamo e consegue l'attestato di specializzazione in chimica. Nel 1970 viene assunto così dall’azienda come manutentore nel reparto elettrico. Nel 1976 viene trasferito in laboratorio per l’analisi dei campioni dell’acciaieria e alla fine degli anni ‘80 lavora al laboratorio centrale come tecnico delle analisi gassose fino al 1994, anno in cui va in pensione.

In questa fotografia è ritratto insieme ai colleghi del laboratorio chimico proprio il giorno della festa per il pensionamento.

Giuseppe Lardo, che ha donato questa foto, ha iniziato a lavorare nello stabilimento di Dalmine nel 1966 per conto di una ditta esterna. La mansione di manutentore generico gli permette di conoscere tutti i reparti operativi della fabbrica. In questi stessi anni frequenta un corso d'istruzione tecnica a Bergamo e consegue l'attestato di specializzazione in chimica. Nel 1970 viene assunto così dall’azienda come manutentore nel reparto elettrico. Nel 1976 viene trasferito in laboratorio per l’analisi dei campioni dell’acciaieria e alla fine degli anni ‘80 lavora al laboratorio centrale come tecnico delle analisi gassose fino al 1994, anno in cui va in pensione.

Giuseppe Lardo, che ha donato questa foto, ha iniziato a lavorare nello stabilimento di Dalmine nel 1966 per conto di una ditta esterna. La mansione di manutentore generico gli permette di conoscere tutti i reparti operativi della fabbrica. In questi stessi anni frequenta un corso d'istruzione tecnica a Bergamo e consegue l'attestato di specializzazione in chimica. Nel 1970 viene assunto così dall’azienda come manutentore nel reparto elettrico. Nel 1976 viene trasferito in laboratorio per l’analisi dei campioni dell’acciaieria e alla fine degli anni ‘80 lavora al laboratorio centrale come tecnico delle analisi gassose fino al 1994, anno in cui va in pensione.

Giuseppe Lardo, che ha donato questa foto, ha iniziato a lavorare nello stabilimento di Dalmine nel 1966 per conto di una ditta esterna. La mansione di manutentore generico gli permette di conoscere tutti i reparti operativi della fabbrica. In questi stessi anni frequenta un corso d'istruzione tecnica a Bergamo e consegue l'attestato di specializzazione in chimica. Nel 1970 viene assunto così dall’azienda come manutentore nel reparto elettrico. Nel 1976 viene trasferito in laboratorio per l’analisi dei campioni dell’acciaieria e alla fine degli anni ‘80 lavora al laboratorio centrale come tecnico delle analisi gassose fino al 1994, anno in cui va in pensione. In questa fotografia è ritratto al lavoro in laboratorio mentre esegue l’analisi di azoto e idrogeno per un campione di acciaio.

Giuseppe Lardo, che ha donato questa foto, ha iniziato a lavorare nello stabilimento di Dalmine nel 1966 per conto di una ditta esterna. La mansione di manutentore generico gli permette di conoscere tutti i reparti operativi della fabbrica. In questi stessi anni frequenta un corso d'istruzione tecnica a Bergamo e consegue l'attestato di specializzazione in chimica. Nel 1970 viene assunto così dall’azienda come manutentore nel reparto elettrico. Nel 1976 viene trasferito in laboratorio per l’analisi dei campioni dell’acciaieria e alla fine degli anni ‘80 lavora al laboratorio centrale come tecnico delle analisi gassose fino al 1994, anno in cui va in pensione.

Emilia Finardi, che ha donato questa foto, ha lavorato presso l’ufficio del personale dell’azienda. Assunta l'11 giugno 1969 nella sede di Milano, nel 1974 è stata trasferita nello stabilimento di Sabbio Bergamasco e nel 1991 nella sede di Dalmine dove è rimasta fino al marzo 2005. In questa fotografia è ritratta mentre viene premiata per i 30 anni di servizio da Sergio Aldovini.

In questa fotografia, in particolare, viene premiato dal direttore dell’azienda proprio per il 40° anno di servizio.

Questa fotografia, in particolare, è stata usata come cartolina postale e riporta al verso i saluti di tutta la compagnia presente al pranzo per il nonno Pietro.

In questa fotografia, in particolare è ritratto con la squadra vincitrice del torneo del 1988. Ricorda che era composta dal reparto manutenzione treno medio, dove lavorava, e da alcuni colleghi del reparto manutenzione acciaieria.

In questa fotografia, in particolare, Ausilio è ritratto durante la cerimonia di premiazione per i 30 anni di lavoro in azienda.

In questa fotografia è ritratta in una foto di gruppo realizzata per la chiusura dei corsi della scuola con gli allievi della classe 1924 nell'anno scolastico 1962-63.

In questa fotografia è ritratta durante la chiusura dei corsi della scuola aziendale con gli allievi classe 1924 dell'anno scolastico 1962-63.

In questa fotografia tra i numerosi presenti ci sono: Titti Daminelli, Giuseppe e Ferruccio Daminelli, Franco Nozza, Angelo Carera.

In questa foto, apparsa sulla rivista aziendale Dalmine Notizie n. 05/09, Fulvio Sperandio ha riconosciuto molti dei suoi colleghi: Albani, Abeni, Giazzi, Invernici, Lardo, Milani, Nervi, Maggi, Sparacia, Capoferri, Rosbuco, Serughetti, Calcini, Pizzoni, Sperandio, Grassi, Bosoni, Foiadelli. Fulvio Sperandio ha lavorato molti anni nello stabilimento di Dalmine come manutentore al reparto di laminazione e all'avviamento del nuovo motore del laminatoio pellegrino.

Ricorda che questa immagine, in particolare, fu scattata in occasione della Festa dei lavoratori durante una gara ciclistica al velodromo aziendale.

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